Raetia e bactérias
Imagine um belo córrego da montanha que flui em um lago plácido e brilhante.
O dia quente sugerir um banho, em água doce……, você se despir e você mergulhar, nadando suavemente embalado pelo canto dos pássaros………, nadando com a cabeça debaixo d'água você vê ao longe na água bem transparente os raios do sol atravessam e se perdem no fundo….
Questa immagine idilliaca che ogni ambientalista sogna, può essere l’inizio di una malattia.
Infatti nuotando nell’acqua hai inavvertitamente ingerito dell’acqua infetta dal parassita Giarda (http://it.wikipedia.org/wiki/Giardia_lamblia) , che si diffonde tramite le feci di animali infetti. Passerai molti giorni con la diarrea e forse ti coglierà una denutrizione lunga e duratura.
Morale ? la natura idilliaca non esiste, è una invenzione romantica dell’ambientalismo stupido, che a sua volta deriva sovente da popolazioni che hanno goduto dei favori di una natura oltremodo benevola. La Natura non è nostra nemica, ma nemmeno possiamo prenderci troppa confidenza e dobbiamo averne rispetto. E comunque le divinità Reitia, Gea, Gaia, jǫrð testimoniano antiche tradizioni culturali europee che ci suggeriscono questa riverenza.
In ogni caso la natura ha la logica della continuazione della vita, se un essere esagera nel suo “spazio vitale” in maniera irrispettosa, la natura provvede automaticamente a ridurlo alla ragione con mezzi radicali, ad esempio con l’evoluzione di una specie che lo controbilanci. Se non piace l’idea di una natura pensante, lo si veda come il semplice effetto di meccanismi di controbilanciamento atti a mantenere l’omeostasi del sistema complesso. Ai fini pratici le due concezioni sono equivalenti, non cambia nulla.
L’uomo ha esagerato nel suo rapporto con la natura, continua ad esagerare. L’uso indiscriminato e stupido di antibiotici, l’inquinamento da combustione fossile e quello chimico-industriale, l’abuso di farmaci, le radiazioni nucleari e forse anche quelle a microonde (forni, cellulari, satelliti, WiFi ecc), prodotti chimici che “assorbiamo” attraverso l’abbigliamento, il cibo, gli oggetti, le plastiche, stanno portando al momento della “selezione” forzata.
Già ora ci sono nel mondo diversi focolai di malattie, batteriche ma anche virali, che si pensavano debellate, e che invece gli antibiotici hanno semplicemente rafforzato o modificato.
Un particolare sui batteri: essi si riproducono in 20 minutos, in una ora si evolvono quanto tre generazioni umane, in un giorno fanno l’equivalente di 1400 anni della specie umana. Da quando l’uomo è comparso sulla terra e si è evoluto da quasi animale a quasi essere interplanetario, i batteri hanno fatto l’equivalente di questa intera evoluzione dell’uomo per 90.000 volte ciascun anno.
I batteri sopravvissuti agli antibiotici, come la tubercolosi, sono oggi talmente mutati da doversi considerare ontologicamente un’altra specie, praticamente degli alieni rispetto alla forma originaria, e sono diventati resistenti agli antibiotici in commercio. Si è scoperto che i batteri fra loco comunicano, anche fra diversi tipi, E “spacciano” informazioni di resistenza, ed ora sono tornati con diversi focolai in giro per il mondo.
Non c’è nulla di strano nel fatto che stiano tornando alcune malattie che si credevano eradicate: non è colpa né dell’immigrazione, né della poca vaccinazione, ma semplicemente dell’uso imbecille che si è fatto e si continua a fare degli antibiotici.
Tutto questo era già stato annunciato da diversi studi, e già nel 2007 ho letto un libro che preannunciava quello che ora sta succedendo. Scientificamente previsto.
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La scienza, nella sua pretesa di omnicomprensione e di dominio, che è pretesa teoretica, probabilmente ci dirà anche che risolverà il problema, perché la scienza ambisce a superare ogni sapere compreso quello filosofico e quello religioso. E gli scienziati, spesso poco più che dei tecnici di macchinari, ci dicono che ci riusciranno.
Teoricamente e teoreticamente la scienza ci salverà dalle malattie,ed in effetti sono già stati scoperti nuovi antibiotici che uccidono i batteri resistenti, peccato che uccidano anche il paziente.
Tutto la conseguenza principalmente dell’uso stupido ed ignorante degli antibiotici da parte delle persone e dei medici corrotti, incentivati da “premi” in base alla prescrizione. Quando ho scritto questo testo non c’erano le inchieste aperte come lo sono ora.
Sta di fatto che già da anni in alcuni stati europei si comincia a vietare l’uso di antibiotici fuori dall’ospedale.
Che cosa ci suggerisce tutto ciò? Che occorre sempre avere presente il principio di “precauzione” e non ascoltare solo le cause farmaceutiche, i petrolieri, i finanziari, le aziende chimiche e industriali, i medici di carriera, specie se direttamente coinvolti, perché costoro faranno pagare il conto a quelli dopo.
Per decidere le scelte da fare la Repubblica Veneta usava un sistema certamente migliore di quello “democrático” attuale.
Funzionava così: nel dibattito parlamentare tutti potevano intervenire, mais, specialmente gli addetti al settore dovevano essere sentiti in quanto esperti e conoscitori della materia. Poi però, al momento del voto, non potevano votare proprio tutti coloro che avevano interessi economici in quel particolare settore, ed anzi, per star sicuri, non potevano votare nemmeno i loro parenti.
Prova ad immaginare la riforma della giustizia: non potrebbero votare i troppi avvocati e i magistrati in politica, non potrebbero votare gli addetti alla giustizia, e resterebbero solo i cittadini estranei a votare con saggezza perché disinteressati.
Sui vaccini non voterebbero i medici, specie quelli corrotti dalle aziende del farmaco, e i produttori, e i loro consulenti.
Troppo avanti la Repubblica Veneta, e troppo semplice per un paese di mafie come lo è l’attuale.
Cosa c’entra Retia ? Presso i Veneti era la Divinità madre prima del cristianesimo, una religione, ma anche una filosofia di vita. Non ne so molto, ma a Retia si chiedeva la grazia della Salute molti secoli prima del Cristianesimo. Mi incuroscisce anche il fatto che (oggi che il Papa Francesco santifica i pastorelli di Fatima mi viene questa domanda) ad apparire in forma di divinità sia sempre una donna.
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