L’idea balzana dell’indipendenza attraverso l’ente regione
3) vincoli costituzionali: la Costituzione italiana all’art.117 riserva allo Stato la politica internazionale o estera; infatti al secondo comma art.117 afferma “Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: a) politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l’Unione “. Quindi non assegna alcuna competenza alla regione per quanto riguarda la politica estera e questo rende palese che è del tutto fantasioso pensare ad una relazione della regione sia sul piano internazionale generale che con l’Unione Europea . Occorre evidenziare che anche qualora fosse approvata un delibera consiliare o di giunta della Regione per un referendum consultivo dei cittadini della regione per l’indipendenza, questa darebbe giusto motivo al governo di bloccare la cosa sotto il cappello dell Art. 126 Cost che dice “Con decreto motivato del Presidente della Repubblica sono disposti lo scioglimento del Consiglio regionale e la rimozione del Presidente della Giunta che abbiano compiuto atti contrari alla Costituzione o gravi violazioni di legge. Lo scioglimento e la rimozione possono altresì essere disposti per ragioni di sicurezza nazionale. “. Probabilmente però il Governo italiano non si sporcherebbe l’immagine in tal modo innescando una diatriba politica internazionale che darebbe visibilità alla questione referendaria, ma farebbe come fece con la regione Sardegna ( che è come sta agendo il Governo Spagnolo nei confronti della Catalunia) ossia userebbe un giudice superiore per bloccare il tentativo. Come spiegato sotto la Sardegna è stata bocciata dalla Corte Costituzionale, e il personale politico autore della delibera non ha avuto una lunga carriera. Inoltre, è più facile far cadere una giunta con inchieste per tangenti che sono quasi sempre ben realistiche. La classe politica italiana è selezionata per essere ricattabile, e questo garantisce l’unità.