La sindrome del “non l’ho inventato io”
Esiste una sindrome del “non l’ho inventata io” (in inglese “Not Invented Here”) è quel fenomeno per il quale si rifiuta di usare le soluzioni già pronte, così come i prodotti, le ricerche, le migliori pratiche e le conoscenze, solo per il fatto che sono state prodotte da altri oppure perché hanno un costo per essere adottate. E’ un atteggiamento culturale o una filosofia che non di rado si ritrova a livello sociale, aziendale ed istituzionale.
Le ragioni per le quali in questi enti non si vuole usare il lavoro di altri sono varie, e possono comprendere la paura derivante dalla mancata comprensione per la novità, la volontà di non voler valorizzare il lavoro di altri riconoscendone i meriti, o perché è in corso una “guerra” per il controllo di potere o per contese di territorio o di risorse (in inglese “turf war”).
Il fenomeno del “non l’ho inventata io” può diffondersi all’intera società che finisce per rifiutare le idee e le soluzioni solo perché derivano da un’altra cultura o nazione, ed è in questo caso una deviazione del nazionalismo.
L’opposta tendenza della sindrome del “non l’ho inventato io” è costituito dalla predisposizione acritica all‘accettazione di qualcosa proveniente dall’esterno e viene chiamata sindrome PFE (dall’inglese “proudly found elsewhere” ) , in italiano “esterofilia” .
Ho tradotto liberamente il testo della NIH da Wikipedia inglese perché sono fenomeni oggi all’ordine del giorno. Specialmente in ambito politico la sindrome del “non l’ho inventato io” è diffusissima poiché ogni partito cerca il modo di distinguersi dagli altri, e quindi pone il veto alle proposte altrui proprio perché diverse da quelle del partito. Dato che questo modo di agire è tipico delle opposizioni, proprio perché contendono il potere (TUF war), ne deriva uno stallo e l’immobilismo, e questo è connaturato alla volontà di arrivare al potere di ciascun partito. Questo dimostra che tutti i partiti alla lunga non sono funzionali ad una società complessa, e tendono a portare alla paralisi complessiva a danno dei cittadini. E’ una lezione che la Repubblica Veneta aveva appreso nel 1200, quando tutti i liberi comuni finirono per perdere le proprie libertà a causa delle guerre fra fazioni. Venezia risolse il problema vietando tutti i partiti e perfino la pubblicità elettorale, sancendo il principio che è la carica che cerca la persona e non la persona che cerca la carica.
Fin tanto che non lo capiamo …… buona bancarotta a tutti.