L'opinione di Loris Palmerini
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28 Giugno 2017

Trieste non è Italia, eccone la dimostrazione.

Attualità e storia del Popolo Veneto, Diritto, Economia, Estero, Lombardo-Veneto, Politica, Storia, Venetie 0

Già da anni c’era il gruppo di MTL che affermava che, sulla base dei documenti, Trieste non è parte dello Stato Italiano, ma uno stato indipendente sottoposto ad amministrazione fiduciaria. In effetti oggi ho rintracciato sul sito dell’ONU un PDF dove l’Italia viene incaricata del Governo provvisorio dello Stato Libero di Trieste, o TFT, ma essa si impegnava a rispettarne la sua sovreanità.

Comunque che la cosa stesse in questi termini era diventato chiaro già nel 2012, quando ci fu una sentenza che di fatto lo aveva già riconosciuto . Che il momento di Trieste sarebbe arrivato era già chiaro allora. Infatti nel maggio di quell’anno il Consiglio di Stato, il più alto tribunale amministrativo d’Italia, confermava che in materia di pianificazione territoriale il Porto di Trieste è un porto Franco sottoposto al trattato del 1954. In sostanza, ci informava la Voce di Trieste, il Consiglio di Stato con la sentenza n. 2780/2012 in realtà confermava in pieno la sentenza n. 2677/2009 del TAR del Lazio, la quale riconosceva la validità del trattato in quella parte . Ma un trattato non è una cosa che vale a pezzetti se non ci sono nuove condizioni o clausole ostative.

Di sicuro il Porto Franco di Trieste doveva essere fin dal 1954 aperto al mondo ed esentasse. Ora lo si deve fare, si capiva fin dal 2012 che la cosa avrebbe avuto delle ripercussioni enormi per l’economia, infatti pochi mesi dopo, nell’agosto 2012, l’allora Presidente della Lombardia, Formigoni, si precipitò a Trieste, e dichiarò a video che Trieste sarebbe diventata la porta del mondo verso la pianura Padana che avrebbe fatto da piattaforma logistica per l’intera Europa. In rete trovo solo questo scarno comunicato.

Con il Governo Letta anche Putin venne a Trieste a confermare il fatto che il Porto c’era ed era una partita.

Le parole Enrico Letta davanti ai giornalisti «Viva Trieste. Trieste Libera» con al fianco Vladimir Putin, si guardano in maniera diversa

Si veda pagina 22 del file

Ma il problema che sorge è: può esserci Porto Franco per il trattato del 1954, senza la conferma dell’esistenza della TLT o Territorio Libero di Trieste? La TLT, esistito anche con il Governo militare USA, stampo pure moneta, ed è esistito come Stato indipendente, secondo il trattato avrebbe territorio esteso dal Timavo al Quieto, tagliando fuori la Slovenia. Il trattato che lo istituiva prevedeva un governo provvisorio vigilato dal Consiglio di Sicurezza, ed a sua volta questo lo ha sottoposto alla amministrazione fiduciaria ma temporanea dell’Italia. Ecco il documento.

L’Italia ha invece sempre dichiarato la sovranità, arrivando a tentare di spartirsi la TLT con la Jugoslavia con il trattato di Osimo del 1971.

Non è un caso che Trieste abbia conosciuto un grande declino con il Governo Italiano, perché lo si voleva depotenziare e non rendere libero, in tradimento del mandato.

C’è da dire che la presenza di nuovi stati complica le cose, ma non si può discutere la sovranità territoriale di uno Stato a favore di un altro senza infrangere l’attuale assetto mondiale. La partita scotta.

Comunque dopo che i giochi segreti sono venuti a galla nel 2012, nel 2013 si è messa in azione una nuova ONG, la quale ha prima commissionato uno studio a dei giuristi internazionali, e poi è riuscita a convincere i Russi e l’ONU a prendere in esame la questione, fino a farla emergere in un rapporto ONU del 2016 che al momento non trovo.

La partita è ghiotta anche per i Cinesi e per tutto il resto del mondo, perché da la possibilità di sbarcare le merci in Europa senza dazi e senza IVA, perché per il trattato il Porto Franco è, appunto, senza tasse.

Ecco che quando nel 2014 Letta ricevete Putin a Trieste, in pompa magna, mi sembra ora che fosse un tentativo di evitare l’emersione della questione TLT in sede ONU. Ma poi molte cose sono successe, e l’anno dopo i Russi erano a supporto della indipendenza del Porto Franco.

L’Italia ora non può far altro che conformarsi, ora tutto è venuto a galla,e sconvolge tutti gli equilibri.

Finalmente (nella logica del trattato del ’54) viene attivato il PORTO DI TRIESTE, lo stesso che riconosce Trieste quale Stato Indipendente dal Timavo al Quieto. E’ uno stato sotto amministrazione Fiduciaria dell’Italia, nulla di più, e non posso fare diversamente.

http://www.corriere.it/economia/17_giugno_27/decreto-attuativo-63-anni-adesso-trieste-porto-franco-16fc85e2-5b4f-11e7-bb78-6494f8772d0c.shtml?refresh_ce-cp

Ma questo ridiscute anche il ruolo di Venezia, marginalizzata, e mette in pericolo l’ Adriatico che diventerà un catino pieno della spazzatura delle navi che porteranno merci in quantità incredibili, senza pagare tasse. Le ripercussioni sui dazi dell’Italia saranno enormi, ma anche per l’Europa.

Ora l’Italia finge di spingere per Trieste, ma non credo lo faccia per vero sentimento. Forse c’è altro.

Infatti quale diventerebbe il ruolo dell’Italia se esiste il Porto Franco? Suddita logistica della TLT? E poi quanto tempo ci vorrà prima che la TLT crei un proprio governo (finanziato dai Cinesi o dai Russi o da altri ancora) dato che oggi è uno Stato in amministrazione fiduciaria e occorre parlare con l’Italia? Nel 2020 sarà autogovernato? Nel 2022? Questo autogoverno è infatti previsto dallo stesso trattato che prevede il Porto Franco! E una volta che TLT sarà autogovernato, potrebbe decidere di spostare il traffico merci verso la Slovenia, o l’ Austria o altrove… l’Italia dovrebbe subire le decisioni di questo governo straniero.

E’ anche un problema internazionale, un problema dell’ONU. Ed infatti, Ban Ki Moon, gentilmente, prima di finire il suo mandato, e su pressione della TriestNgo, ci ha lasciato una nota con la quale si ricorda l’esistenza della questione della TLT.

Tutta questa partita è passata sotto gli occhi di tutti, come si vede dai vari link, ma solo pochissimi hanno saputo leggerla.

Di certo gli italiani, i sudditi del Governo, non hanno capito nulla perché non gli si è fatto capire nulla come al solito. Eppure il problema esiste e cambierà pesantemente le opportunità di investimento.

Il mio amico Luigi mi dice di non seminare queste ridicole teorie, Trieste è Italiana. Ed è questa la logica del Governo Italiano, negare l’evidenza, fingere di avere sovranità. E’ una cosa palesemente dimostrata per la TLT.

Ma non mi sorprende affatto, e faccio una domanda: Dato che l’Italia finge sovranità sulla TLT che non è territorio italiano, è possibile che anche l’intero Lombardo-Veneto non sia italiano per illegale annessione tanto che è stata cancellata su nostra pressione ?

Ecco perché parlo di Trieste, per far vedere che quello che dico da oltre dieci anni è possibile come è realtà quella di Trieste.

Purtroppo però il glorioso popolo dei Veneti è stato talmente calpestato e ha subito un tale genocidio che fra di essi è più facile trovare opportunisti e traditori che non nobili guerrieri. Ma come disse quel Veneto di Fiume, “semo rimasti in pochi, ma ghe la vanteremo“.

La Corte Costituzionale riconosce Aggregazione Veneta quale ente esponenziale dei diritti del popolo veneto Le piccole Venezie dello Stato del Montenegro

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