L'opinione di Loris Palmerini
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16 Giugno 2009

Protezione della Privacy o protezione del crimine ?

Giustizia, Politica 0

berlusconiz-conpleanoSecondo un principio giuridico ben noto, in casa propria uno può anche girare nudo, ma c’è anche un limite.

Succede così che se qualcuno guarda appositamente dentro casa nostra, allora non può certo lamentarsi di essere scandalizzata/o per il fatto di averci visti nudi .

Tuttavia, se da dentro casa nostra ci mettiamo tutti nudi ad una finestra che da su una piazza frequentata, allora i passanti potrebbero anche giustamente risentirsi, tanto più se ci abbandonassimo ad atti sessualmente espliciti: in quel caso il diritto alla privacy decadrebbe.

Dunque esiste il diritto alla privacy, ma non è un diritto assoluto perché deve anche tenere conto dei diritti degli altri ed a volte della percezione altrui.

Per esempio, c’è il diritto alla privacy quando un uomo in casa propria stupra una donna, anche se sua moglie, o peggio, un bambino? Ovviamente no. Dunque non si deve confondere il diritto alla “privacy” del proprio domicilio con un “diritto” alla violenza privata, o allo stupro, o a commettere abusi sessuali su minori.

In questi casi i fatti sono di tale gravità che sono sanzionati come “reati” ed è un preciso dovere dello Stato intromettersi nella vita familiare per impedirne la ripetizione, perché altrimenti la parte debole continuerà a subire violenza ed abuso, e non può esistere “privacy” che di fatto permetta questi crimini.

Ora supponiamo a livello teorico che Berlusconi si sia effettivamente abbandonato ad atti sessuali con giovani donne minorenni, ovviamente nell’ambito di una sua abitazione (se fosse stato in pubblico sarebbe stato immediatamente arrestato).

In molti pensano che a 16 o 17 anni molte femmine sono già donne mature, e di fatto non hanno nulla da invidiare per formazione ed esperienza a donne molto più adulte e maggiorenni ma magari prive di esperienza.

Ma questo giustifica che il limite stabilito dalla legge della minore età possa essere violato ? La legge è uguale per tutti, per quanto definita astrattamente ?

Se la legge stabilisce che solo compiuti i 18 anni un individuo è adulto e solo allora può prendere completamente le redini della propria vita, è lecito fregarsene di tale limite ?

Che differenza c’è fra un atto di pedofilia ed il sesso fra una/un minorenne ed un/una persona ben più adulta magari perché blandita ed illusa dal fatto che l’adulto è ricco e potente e potrebbe trasformagli la vita subito comodamente? Queste cose sono tollerate in certe culture ed in alcuni paesi dell’Africa, questo è vero. E in Europa ?

Chiediamoci: Quando il sesso è richiesto e proposto da un uomo particolarmente ricco e potente che per la posizione sociale può aprire scenari di vita e professionali incredibili, siamo sicuri che la parte debole quasi maggiorenne sia in grado di difendersi e di fare delle scelte oculate non pentendosene un domani ?

In ogni caso, scendendo alla realtà, se si sta parlando di presunte foto che ritraggono Berlusconi in atteggiamenti lascivi con minorenni, quando egli risponde che è stata violata la sua privacy egli furbescamente chiama il popolino più debole alla tutela della piccola libertà di cui gode, cioè quella della casa di ciascuno di noi, e suscita qualcosa di profondo a difesa di qualcosa che noi vogliamo proteggere, la nostra “cuccia”.

Ma così facendo Berlusconi mistifica il concetto stesso di privacy perché lo applica e lo invoca per affermare il diritto alla riservatezza anche se in realtà si teoricamente si sta parlato di un abuso sessuale, diritto che, come detto, non esiste e non ha tutela della privacy.

Lo stesso tentativo di mescolare il diritto alla privacy con il diritto a commette un illecito penale denota una mancanza di percezione anche dello stesso confine fra lecito ed illecito, ossia una mancanza di etica e di rispetto della legge che però è stato pure propagandato con tutti i mezzi mediatici. Una vera scuola di degrado culturale per l’intera società.

Vogliamo scommettere che presto la gente comune comincerà a credere e a pretendere che la propria privacy sia talmente importante che lo Stato non debba per nessuna ragione entrare in casa propria?

Non solo. Berlusconi invocando il diritto di privacy in casa propria (che per il popolino corrisponde a qualche metro quadro forse), sta implicitamente affermando il principio che nella parte d’Italia che lui possiede, immobili, aziende e quant’altro, la sovranità e la legalità gli appartengono, a lui stesso e non allo stato.

Ho l’impressione che il Principe africano abbia mostrato il volto, ossia il fatto che delle leggi non gli frega nulla, ma nemmeno dei diritti dei minori.

Certamente un danno per l’ immagine collettiva degli italiani (io non lo sono più), ma sopratutto molto molto diseducativo per molti giovani di tutto il pianeta.

Anzi, già adesso pedofili e stupratori si sentono certamente più tranquilli e ringraziano ancora una volta.

Analisi del voto elettorale veneto e di Venetie Gli eredi degli stupratori e ladri francesi minacciano violentemente chi svela il segreto storico.

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