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2 Novembre 2017

Ricerca dimostra connessione fra l’alluminio dei vaccini ed l’autismo, ma si perdono i dati

Diritti Umani, Diritto, Salute, Scienza, Vaccinazioni, Vaccini autismo, ricerca scientifica 5

Gentile lettore, l’articolo sotto che mantengo per trasparenza si riferisce ad una ricerca segnalata nell’ importante database scientifico PUBMED del Governo degli USA, dove alla data del 3 novembre 2017 (il giorno seguente la mia pubblicazione) era ancora presente senza avvertenze. Un lettore mi ha avvertito che sarebbe stata ritirata, ed un altro mi ha segnalato un articolo dove l’importante ricercatore Shaw (uno degli autori) afferma che la ricerca va ritirata perché i dati originali non sono più reperibili e che c’è stata pure una rappresentazione grafica sbagliata, perciò è necessario ritirare lo studio, ma ha anche affermato “We don’t think that the conclusions are at risk here, but because we don’t know, we thought it best to withdraw” ossia, parlando dello studio, “Non pensiamo che le conclusioni siano a rischio, ma siccome non possiamo provarlo, abbiamo pensato sia meglio ritirarlo.”. Infatti lo studio deriva da un’altro del 2014 che non è stato ritirato. Questo dimostra anche la serietà di questo scienziato di cui parleremo ancora.

Aggiornamento del 6 febbraio 2018 : avverto il lettore che ufficialmente la ricerca scientifica è stata ritirata, ma allo stesso tempo evidenzio che eventualmente sarebbe solo una delle tante ricerche che dimostrano la dannosità dell’alluminio adiuvante, come ho raccontato in quest’altro articolo, per esempio. Mentre sono state confutata anche le poche ricerche che asserivano una innocuità dell’alluminio adiuvante nei vaccini.

Grazie ai commenti dei lettori possiamo continuare con la ricerca della verità scientifica sulle vaccinazioni che la scienza e i casi di cronaca ci rendono evidenti sono nocive quando contengono certi adiuvanti, quasi sempre contenuti, tanto che possiamo contare molte centinaia di danneggiati (questi sono solamente quelli che sono riusciti nell’impresa di farsi riconoscere).

——————–ARTICOLO SULLA RICERCA POI RITIRATA MA NON INVALIDATA NEI RISULTATI —————————————————————–

Un’altra conferma del nesso fra l’alluminio adiuvante usato nei vaccini e la sindrome autistica arriva da una ricerca scientifica del settembre 2017, la neuro-tossicità dell’alluminio ha dimostrato di attivare i biomarcatori dell’autismo, specialmente nei maschi.

L’alluminio adiuvante dei vaccini ha dimostrato di attivare i marcatori usati per accertare l’ autismo anche in soggetti altrimenti non tali secondo il gruppo di controllo, e i danni cerebrali dovuti alla tossicità dell’alluminio (che non ha soglie minime tollerabili) sono stati rilevati essere differenti fra maschi e femmine.

Come devono fare tutte le ricerche scientifiche sui farmaci, la ricerca ha usato topolini di laboratorio ed un campione di controllo, cosa che incredibilmente non viene fatta per i vaccini in commercio ma solo per alcuni loro componenti come in questo caso.

Il titolo della ricerca è “Subcutaneous injections of aluminum at vaccine adjuvant levels activate innate immune genes in mouse brain that are homologous with biomarkers of autism.” tradotto “Le iniezioni sottocutanee di alluminio adiuvante a livelli vaccinali attiva i geni immunitari innati nel cervello di topi che sono omologhi dei biomarcatori dell’autismo”

La seguente è la traduzione dell’abstract realizzata dal Loris Palmerini

“I ricercatori spiegano che “l’Autismo è un disordine neuro-comportamentale caratterizzato da disfunzioni immunitarie. Si manifesta nella prima infanzia in una finestra di precoce vulnerabilità dello sviluppo quando la normale traiettoria di sviluppo è più suscettibile ai danni prodotti da agenti esterni (esogeni). Gli “adiuvanti” vaccinali di alluminio sono xenobiotici (elementi innaturali del corpo) con proprietà immunostimolanti e neurologiche a cui gli infanti di tutto il mondo sono esposti di routine (vaccinale).Per investigare l’impatto immunologico e neurotossico in vivo degli allumini usati nei vaccini, abbiamo testato l’attivazione di 17 geni che sono coinvolti sia nell’autismo che nella risposta immunitaria in campioni di cervello di topi sottoposti a iniezione sottocutanea, confrontando i dati con un gruppo di topi di controllo.

Diversi fattori chiave di immunità naturale, come le citochine CCL2, IFNG e TNFA, sono risultate significativamente perturbate, mentre il fattore nucleare kappa beta (NF-κB) inibitore NFKBIB, e l’enzima regolante la degradazione dei neurotrasmettitori acetilcoline (ACHE), erano sregolate al ribasso nei topolini maschi sottoposti alle iniezioni. Inoltre, la diminuzione dell’inibitore NF-κB ed il conseguente aumento dei segnali infiammatori, portano alla attivazione del sentiero di segnalazione NF-κB che scatena il rilascio della chemochine MIP-1A e delle citochine IL-4 e IL-6. Appare dunque che l’alluminio adiuvante scatena il sistema immunitario innato (naturale) e altera l’attività colinergica nei topi maschi, osservazioni che sono consistenti con quelle dell’autismo. I topi femmina sono meno suscettibili all’esposizione dell’alluminio come solo i livelli misurati degli inibitori NF-κB e TNFA risultano alterati. Schemi particolari di alterazione dell’espressione genica hanno mostrato differenze di genere, nei maschi la corteccia frontale è risultata maggiormente colpita, mentre nelle femmine il cervelletto.

Risulta dunque che gli adiuvanti all’alluminio usati nei vaccini promuovono l’infiammazione del cervello e i maschi risultano più soggetti agli effetti tossici dell’alluminio.”

Commento: è una delle centinaia di ricerche scientifiche che dimostrano il nesso fra autismo indotto e adiuvanti dei vaccini e i danni dell’alluminio adiuvante.

Nel primo anno di vita i bambini non hanno un sistema immunitario maturo in grado di reagire come la teoria vaccinale vorrebbe e postula (religione dei vaccini).

Questa ricerca ci dimostra anche una volta che una volta invaso il corpo dell’infante in pochi secondi con 200 volte l’alluminio massimo assumibile in una settimana, ci si può attendere sindromi autistiche sopratutto nei maschi, ma naturalmente non è possibile sapere se un bambino di pochi mesi e’ autistico senza l’analisi dei marcatori prevaccinali, e conseguentemente non è possibile nemmeno dimostrare il nesso causale o temporale.

La ricerca dimostra una maggiore vulnerabilità dello sviluppo cerebrale degli infanti che l’alluminio devasta in non pochi casi.

Altre ricerche dimostrano che le vaccinazioni sono fortemente correlate con le morti in culla.

Quindi non ha quasi mai senso vaccinare nel primo anno di vita almeno, ed è molto più protettivo allattare al seno per trasmettere diverse immunità naturalmente sopratutto nei primi mesi.

L’evidenza scientifica di questa e molte altre ricerche dimostrano che i prodotti vaccinali violano sistematicamente il principio di precauzione e la sicurezza medica, e va a danneggiare soggetti altrimenti sani, e non in pochi casi.

Tutto questo esige il ritiro immediato dei prodotti vaccinali contenenti alluminio tanto più che esistono e sono già realizzati adiuvanti vaccinali senza rischi noti al momento , ma da aziende concorrenti di quelle che attualmente controllano il mercato vaccinale.

Se ne ricava che l’ostinazione nel vaccinare precocemente non ha ragioni scientifiche , ed invece certamente occulta una gran parte dei danni vaccinali poiché i bimbi piccoli ancora non hanno mostrato pienamente le loro capacità.

La ricerca dimostra anche che i vaccini scatenano attivazioni geniche , per cui è probabile che una quota almeno delle “malattie rare” siano attivate da questi preparati, mentre sarebbero silenti o perfino inesistenti senza vaccinazione.

Le vaccinazioni precoci occultano tutto questo ed impediscono la verifica scientifica.

Molto preoccupantemente per rafforzare l’approccio che occulta i danni, sono in sperimentazione modalità vaccinali per cui con una sola iniezione si inserisce nel corpo una quantità di microsfere che rilasceranno sostanze vaccinali nel corso di anni .Succederà così che le mamme si sveglieranno e trovando il loro figlioletto morto nel lettino non sapranno nemmeno a cosa attribuire il fatto. E si sentiranno dire che “succede” .

La ricerca originaria è “Subcutaneous injections of aluminum at vaccine adjuvant levels activate innate immune genes in mouse brain that are homologous with biomarkers of autism.” di Li D, Tomljenovic L, Li Y, Shaw CA. – J Inorg Biochem. 2017 Sep 5 “

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Modello di autocertificazione indirizzata alla Scuola dell’obbligo per la NEGAZIONE DEL CONSENSO ALLA VACCINAZIONE Ricchi, giovani ed acculturati …… sono i novax

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5 Comments

  1. Nome obbligatorio !!!
    4 Novembre 2017 @ 16:11

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    L’alluminio nei vaccini
    29 maggio 2017 Redazione Salute e Scienza
    Uno dei luoghi comuni più diffuso in tema vaccini e causa di apprensione per molti genitori esitanti è la presunta pericolosità dei sali di alluminio contenuti nei vaccini. È noto infatti che l’alluminio, come molte altre sostanze, è tossico in dosi elevate e la sua presenza in alcuni vaccini suscita molta preoccupazione nell’opinione pubblica.

    Ma a cosa servono esattamente i sali di alluminio?

    Per più di sessant’anni sono stati utilizzati come adiuvanti, termine che indica composti di varia natura comunemente aggiunti alla formulazione del vaccino per aumentarne l’efficacia e prolungare la protezione immunologica. Questo naturalmente permette di ridurre la quantità di antigeni e il numero di dosi da somministrare. I meccanismi attraverso i quali l’alluminio agisce sono molteplici e riguardano la stimolazione della produzione anticorpale e della immunità innata, il reclutamento delle cellule del sistema immunitario al sito di iniezione e l’interazione con l’inflammosoma, il meccanismo molecolare che dirige la reazione infiammatoria. In pratica quindi l’alluminio “aiuta” il nostro sistema immunitario a reagire al vaccino.

    Naturalmente gli effetti collaterali esistono, ma sono per lo più locali, quali dolore e formazione di grumi o granulomi al sito di iniezione, dermatiti da contatto e mal di testa o dolori muscolari. Normalmente però non è associato a severe reazioni locali o a problemi infiammatori sistemici. Un altro potenziale rischio è associato all’aumentata possibilità di reazioni allergiche e anafilassi, ma solo in alcuni tipi di vaccini contro determinati (virus RSV, SARS), per i quali si raccomanda l’uso di altri tipi di adiuvanti.

    Somministrazione di un vaccino (By Senior Airman Areca Wilson – https://www.dvidshub.net/image/1836493, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=40612398)
    L’alluminio è associato a diversi problemi neurologici ed è legittimo chiedersi se sia consigliabile iniettarlo nei nostri bambini. In realtà, come sentiamo spesso ripetere, è la dose che rende la sostanza tossica. I vaccini contengono in media meno di un millesimo di grammo di alluminio ed un bambino che ricevesse tutte le vaccinazioni previste nel primo anno di vita sarebbe esposto a 3-4 milligrammi di alluminio. Di questi, buona parte sarebbe escreto dai reni e solo una minima frazione, il 2%, si accumulerebbe nell’organismo in diverse sedi. Ma attenzione: di tutto l’alluminio accumulatosi, soltanto l’1% raggiungerebbe il cervello. In pratica, siamo nell’ordine del milionesimo di grammo! Molto meno di quanto il bambino assimili normalmente dalla dieta ad esempio. L’alluminio è infatti presente nei cibi, compreso il latte materno, nell’acqua, nel terreno, nei medicinali, nei prodotti manifatturieri. Il vaccino di per sé aggiunge una quantità infinitesimale al totale di alluminio con cui entriamo in contatto e che accumuliamo nell’arco della nostra vita (in media 35 mg).

    È chiaro quindi che non si voglia sottovalutare la tossicità dell’alluminio, che esiste ed è comprovata da numerosi studi, ma bisogna ridimensionare la percezione di pericolo suscitata dalla sua inclusione nei vaccini. Naturalmente particolari attenzioni vanno riservate a coloro che hanno una funzionalità renale compromessa, compresi i bambini nati prematuri, perché negli individui sani l’alluminio viene escreto nelle urine e non si accumula nell’organismo se non in frazioni minime. Vale comunque la pena ricordare che quello degli adiuvanti nei vaccini è un campo di enorme interesse e che è in corso la ricerca di formulazioni sempre più sicure ed efficaci.

    Erika Salvatori

    Accedi per rispondere

    • Loris
      6 Novembre 2017 @ 01:54

      Articolo pieno di imprecisioni. Si confonde l’alluminio assunto con l’aria e l’acqua (che viene quasi tutto smaltito) con quello iniettato che non viene smaltito affatto e si ritrova a distanza di anni, e la scienza ci dice che non esiste alcun livello tollerabile di alluminio, anzi, piccole dosi risultano essere persino più pericolose di dosi modeste, vedi articolo in proposito http://www.palmerini.net/blog/allarme-pubblico-in-francia-dimostrata-la-connessione-fra-lalluminio-nei-vaccini-e-la-sindrome-della-stanchezza-cronica-ma-anche-altre/

      Accedi per rispondere

  2. Claudio Refi
    3 Novembre 2017 @ 15:07

    Qui l’articolo della CBS news che riporta che lo stesso Shaw, coautore della ricerca ne ha chiesto il ritiro. E maggiori dettagli sul fatto che i dati dello studio sono stati alterati e non sono, al momento, reperibili.

    http://www.cbc.ca/news/canada/british-columbia/ubc-autsism-vaccine-paper-retraction-chris-shaw-1.4351855

    Accedi per rispondere

  3. Claudio Refi
    3 Novembre 2017 @ 12:47

    https://www.wired.it/scienza/lab/2017/10/17/vaccini-studio-autismo-topi-sbagliato/

    Accedi per rispondere

    • Loris
      3 Novembre 2017 @ 13:03

      Pubblico questo commento per completezza ma non ritiro l’articolo per i seguenti motivi.

      Lo studio che ho riportato e di cui ho tradotto l’abstract si trova in un database scientifico pubblico (il PUBMED) gestito dal governo USA.
      Fin tanto che non verrà realmente ritirato questo è un dato.

      Wired ha preso la notizia del ritiro dello studio dal sito PUBERR , gestito da una fondazione privata https://pubpeer.com/static/about , e si noti che in esso le persone nemmeno si firmano con il nome e cognome, ma si può anche giustificare la cosa per il terrorismo oscurantista che aleggia sulla ricerca scientifica sui vaccini.

      Wired però avrebbe dovuto scrivere direttamente agli autori per verificare la fondatezza della notizia pubblicata da PUBERR ( potrebbe essere infondata).

      Lascio l’articolo online dato che per il momento non ho certezza che la notizia del ritiro dello studio sia una fake news, .

      Nello spirito della ricerca e verità scientifica.

      Non si preoccupino gli adepti della religione dei vaccini, io farò sempre e solo scienza , ossia verificabile, troveranno in questo sito solo notizie certe e verificabili, o le necessarie smentite. Non abbiano timore di confrontarsi, non attendano il momento dove non dirò la verità o mi inventerò le cose. Non voglio essere responsabile di bambini morti come coloro che tacciono sui rischi delle vaccinazioni, che lo fanno per ignoranza o per lucro.

      Ho molto altro materiale che pubblicherò, altri studi che dimostrano la connessione, e testimonianze personali, e se qualcuno ha voglia di cercarle ci sono le schede tecniche di alcuni vaccini che mettono la sindrome autistica fra i possibili effetti avversi. Inoltre segnalo questa notizia sulla falsificazione dei dati di studio di un diffusissimo vaccino che avrebbe occultato i casi di autismo .

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