Ban Ki Moon (segretario ONU) a favore dell’indipendenza catalana? Non lo ha detto!
(Questa è la terza parte di una generale discussione sul referendum, leggi la seconda parte )
Il 4 aprile 2013 c’è stata pure un’altra notizia diffusa dai referendari, per cui il segretario dell’ONU avrebbe appoggiato l’autodeterminazione della Catalogna ( http://www.lindipendenza.com/catalogna-lonu-appoggia-il-processo-di-autodeterminazione/ ) . Peccato che non è quello che è successo.
Per esempio secondo Vox.gi , “After having been asked about Catalonia’s self-determination process, Ban Ki-moon answered he makes a call to the leaders throughout the world to use their political leadership and their capacities to solve all the conflicts through dialogue and peaceful means.”
Ban Ki-moon,in realtà, ha detto che “le Nazioni Unite rispettano i processi di autodeterminazione.” e ha precisato che il caso catalano debba essere risolto attraverso il dialogo e mezzi pacifici.
In un estratto video scovato da Vivereveneto.com , Ban Ki Moon semplicemente afferma che “tutte le controversie fra stati e negli stati, dovrebbe essere risolta con mezzi pacifici, con il dialogo, rispettando le aspirazioni della gente coinvolta”. Insomma in pieno politichese non ha detto nulla. Infatti si può interpretare in maniera doppia. Per esempio, dato che la Catalonia non è uno stato, la questione della Catalonia va risolta nelle regole interne della Spagna. Oppure, dato che è una popolazione con interessi, ma non ancora uno stato, allora va vista anche nel diritto internazionale …..oppure no ?
Ora si può avere un desiderata nel sostenere che sia un sostegno al referendum catalano, ma egli non ha detto che il referendum si può fare, o che la Catalogna ha diritto all’autodeterminazione. Ha solo detto, come è scritto nella carta ONU , che le Nazioni Unite auspicano il dialogo.
Il fatto è che i Catalani non sono riconosciuti come popolo dalla Spagna, e quindi legalmente parlando non hanno il diritto di autodeterminazione. Tanto è vero che hanno pure provato a farsi scrivere nello statuto regionale che sono una nazione, ma lo statuto è stato bocciato. Poi si può dire che essendo in pratica un popolo, possono autodeterminarsi e arrivare fino alla guerra per liberarsi, ma si parla appunto di guerra, di scontro.
Appunto questo dice Ban Ki Moon : cercate il dialogo, implicito, non andate alla guerra . Quindi ?
Non sognino a occhi aperti gli improvvisati dell’indipendenza referendaria cercando di vedere quello che desiderano e non quello che è . Ban Ki-moon , imbeccato dalle domande, ha solo risposto in pieno stile diplomatico politichese, senza dire nulla né prendere le parti, facendo solo un richiamo alla pace e al dialogo. Sono sicuro che la stessa risposta è stata letta dagli spagnoli come il richiamo alla Catalogna a non perseguire l’indipendenza (cioè la guerra agli occhi di Madrid), perché per gli spagnoli i catalani non sono un popolo legalmente riconosciuto, e non credo si farebbero tanti scrupoli a garantire l’integrità territoriale con operazioni di commissariamento o di polizia. Il caso basco lo dimostra .
Intanto il nuovo statuto in cui la catalunia si assurgeva a nazione è stato rifiutato da Madrid. Il richiamo di Ban Ki Moon a continuare a dialogare, e molto, ossia per sempre, sarà stato letto dagli spagnoli come la certezza di essere nel giusto e un avvertimento ai catalani .
Per la Spagna i catalani sono una minoranza linguistica, e come tale hanno diritto al bilinguismo, forse all’autogoverno di minoranza nazionale, ma non all’indipendenza. La Catalunia insomma non ha il diritto all’autodeterminazione nella legge in quanto un popolo catalano, anche se esiste, non ha il riconoscimento legale . Questi concetti elementari sono confusi anche dai politici veneti che si propongono come liberatori. La Catalonia se vuole l’indipendenza deve prendersela di fatto con la forza, cioé con la guerra, e forse la Spagna non ha timore di arrivare a questo, e di mandare i carri armati. D’altra parte nessun paese metterà mai in discussione il principio di integrità territoriale di una altro paese, sarebbe un principio deleterio che già con il Kossovo è stato rifiutato.
Non è da escludere per altro che il gridare all’indipendenza sia solo un trucco dei catalani per portare a casa più autonomia. Può essere una tecnica (io spero che non sia quello che stanno facendo i catalani), ma leggo che il presidente della regione catalana Artur Mas, ha dichiarato che “Se non vi sara’ un nuovo accordo in materia di tasse con il governo centrale si aprira’ il cammino della Catalogna verso la liberta”, come dire che “se ci date l’autonomia rinunciamo all’indipendenza”. Però se questo è l’intento , il rischio allora è di finire come Bossi e la Lega nord: per 25 anni hanno incitato alla secessione riuscendo però a portare a casa, a quanto pare, solo benefici per loro e le proprie famiglia. Qualche d’uni ci ha creduto ed è finito in galera, salvo poi alla fine essere graziato dal Ministro (di Roma) leghista. Se vogliamo questa è una strategia che non conduce alla libertà, e ha fatto perdere 25 anni agli indipendentisti veri, inebetiti dietro la chimera della secessione attraverso le Istituzioni, e ancora oggi in stato comatoso.
In generale la secessione non è realizzabile attraverso le istituzioni da cui ci si vuole liberare, perché gli stati hanno ovviamente norme interne e meccanismi legali che impediscono di fatto queste ipotesi.
La domanda diventa: perché i referendari del veneto mistificano le parole di Ban Ki Moon? Perché mistificano tante altre cose?
Sopratutto, perché non riconoscono che il diritto di Autogoverno il Popolo Veneto ce l’ha e lo può esercitare ? Siamo o non siamo riconosciuti come popolo? Se sì, perché si aspetta ad unirsi alla Autodeterminazione iniziata nel 1999 ?
Dopo aver parlato della Catalogna, ora veniamo al caso Veneto perché incredibilmente anche la regione veneto ha dichiarato la sovranità , e lo ha fatto nel 1998, con la risoluzione 42 .