Se il plebiscito del Veneto e’ valido , allora Zaia e la giunta decadono il 21 marzo
Sono sconcertato da quello che piano piano emerge da questa buffonata chiamata plebiscito. Sulle modalità di voto dirò a fine corsa, perché sono una cosa talmente ridicola ed evidente già a molti che per ora taccio.
Voglio invece commentare a caldo quanto ho letto in un post di Pizzati su Facebook. Pizzati ha riportato la chat testuale che partorì l’idea del plebiscito digitale. Sarebbe venuta da questa considerazione “geniale” di Gianluca Busato “El diritto talian no lo contempla Donca no xè anticostitusional” (trad: ” il diritto italiano non lo contempla [il referendum digitale], quindi non è incostituzionale” .
Incredibile, è una considerazione che denota totale ignoranza dei meccanismi previsti dalla Costituzione, e su questo è stato messo in piedi il tutto. Spiego perché non è così.
La Costituzione Italiana all’art.75 comma 5 dice che “La legge determina le modalità di attuazione del referendum.”. Si tratta però, è vero, del referendum “statale” , ed invece quello di “plebiscito” sarebbe un referendum “regionale”. Anche nel caso di referendum regionale tuttavia la Costituzione disciplina delegando alla regione le modalità di referendum, che sono determinate dallo statuto regionale e dalla legge regionale.
Il caso del veneto, attualmente lo statuto stabilisce che a indirlo dovrebbe essere il Consiglio regionale, che non solo non lo ha fatto, ma non può nemmeno farlo perché lo statuto regionale artt.27 e 26 lo vieta su materie internazionali ( ho specificato qui http://www.palmerini.net/blog/lo-statuto-del-veneto-vieta-il-referendum-consultivo-sullindipendenza/ ). Solo questo spiega il motivo per cui il referendum non è stato indetto dalla regione , perché lo vieta il nuovo statuto e prendetevela con chi ha proposto il referendum . Lo stesso primo promotore (Morosin) ha detto di recente che anche se impugnabile (cioè vietato e illegale) la regione dovrebbe indirlo ugualmente come atto di dimostrazione.
Quindi secondo la legislazione italiana statale e regionale il referendum-plebiscito non ha valore perché non corrisponde alle forme previste che sono le uniche valide. Ossia è disciplinato che valgono solo queste forme, con buona pace della geniale mente di Busato.
Però, vediamo se c’è un “bambino” da salvare. Vediamo se possiamo dargli un valore “internazionale” come consultazione di popolo.
Prima faccio presente che quanto ho detto si doveva prendere in considerazione da parte dagli indipendentisti, non come una critica distruttiva, ma come l’evidenza che se mi si fosse ascoltato prima si sarebbero risparmiati anni, ed enormi fatiche sprecate. E adesso procedo a deludere coloro che hanno seguito Busato nella sua “geniale” idea, perché non può avere valore internazionale.
Ammettiamo di volere salvare a tutti costi il valore “legale” di questo “plebiscito” , dicendo che è un plebiscito internazionale del popolo veneto, cioè è una cosa fatta in “autogoverno” che ha valore indipendente dalla legge italiana, ma si colloca sul piano internazionale.
Purtroppo per prima cosa occorre notare che il plebiscito non è stato indetto da un autogoverno legalmente costituito, né da una autorità legittima, e questo invece era necessario, perché tale autogoverno doveva disciplinare prima del voto chi poteva votare, le modalità di candidatura dei “delegati”, e pure una commissione di valutazione dei risultati, cioè un tribunale per le contestazioni. Tutto questo lavoro era già pronto, si chiama proprio Autogoverno del Popolo Veneto, e purtroppo ora è troppo tardi per sanare il risultato perché si sono convocati (alla carlona) i “votanti” sbagliati!
Infatti ad un referendum nazionale di popolo dovevano votare tutti gli aventi diritto in termini di appartenenza nazionale. Ossia, per il diritto internazionale un popolo si identifica per storia, per lingua, per storia giuridica ecc. Ma in questo plebiscito invece si è detto che si sono fatti votare solo i residenti del Veneto ( in realtà votava chiunque si fosse collegasse al sito!), cioè non c’era alcun controllo serio sui voti e sull’identità dei votanti. Con 200 euro si possono pagare degli hacker che generano in automatico tutti i voti. Non sappiamo chi ha votato per davvero, se veneti o stranieri, o se i dati di voto siano stati del tutto inventati (cosa che non escludo affatto data la storia di Busato). Di sicuro abbiamo molti voti falsi.
Questi motivi sono già sufficienti per impedire alla comunità internazionale di riconoscere validità a questa consultazione .
Ma c’è un ulteriore grande problema ancor peggiore: hanno sempre fatto parte del “Veneto” i territorio annessi nel 1866 come “veneto”, e per la maggior parte sono veneti che parlano veneto, e solo nel fino al 1957 sono stati suddivisi in più regioni amministrative italiane, ma questo non ha valore per il diritto internazionale dei popoli.
I popoli sono come una “persona”, non gli si può tagliare un pezzo perché ci fa comodo, è contro il diritto internazionale. E in questo “plebiscito” non hanno votato i veneti della terre venete della Venezia Giulia , come per altro quelli che facevano parte del Lombardo-Veneto, stato legittimo oggetto di trattati.
Per altro di sicuro hanno votato al plebiscito moltissimi italiani non veneti, cioè che non si ritengono e non fanno parte del “popolo veneto”. Questo ha implicazioni perché il diritto internazionale di autogoverno appartiene ai veneti come popolo nazionale, non come residenti di una regione. L’ho spiegato in tutte le salse e adesso arriveremo alla prova del 9: il plebiscito di Busato verrà dichiarato non legale né valido.
E conviene dirlo subito, perché si potrebbe scoprire che i voti non sono a favore dell’indipendenza, ma contro, perché messi nell’urna da forze italiane come per altro nel 1866 votarono i soldati italiani e non i veneti.
Dunque questo plebiscito non è un voto del popolo veneto, non solo perché non è quello che prevedeva la legge regionale per il diritto di referendum dei residenti del veneto, ma non è nemmeno il voto di un popolo in senso internazionale secondo le sue caratteristiche legali ed etniche. Busato può arrogarsi il diritto di dire che i Veneti del Friuli-Venezia Giulia non sono veneti ? E chi è Busato ?
D’altra parte, fingiamo ancora, se ammettiamo un qualunque valore legale a questo plebiscito, ci sarebbero delle conseguenze legali, appunto, immediate.
Infatti Busato rilancerà le sue pretese, il quorum per il referendum di indipendenza della regione veneto sarebbe oramai raggiunto, e chi ha votato ha espresso anche molte altre “volontà”, perché per non lasciarsi sfuggire nulla Busato ha “ordinato” che contestualmente si votasse anche per uscire dalla NATO, e per uscire dalla UE.Inoltre, cosa ancora più di rilievo, venivano “eletti” 10 rappresentanti di un governo internazionale del Veneto.
Allora se diamo validità legale a questo voto, cioè se si assume che il “popolo veneto” è composto dai residenti della regione, occorre trarre le dovute conseguenze legali, ossia che decadono automaticamente il consiglio regionale e la giunta, perché il popolo veneto è rappresentato dal nuovo governo internazionale ai sensi dell’art.2 dello Statuto regionale e della Legge internazionale sull’autogoverno che lo stesso stato italiano ha ratificato con L.n.881/1997, e che lo stesso esce dalla Nato e dalla UE.
Zaia se ne rende conto ? Crede che Busato e gli altri gli lasceranno il posto riconoscendogli la titolarietà di qualche cosa?
Questo vale anche per Morosin, Cantarutti, per i sindaci, i prefetti, il presidente della Repubblica Italiana, il Governo italiano , la UE , la Nato ecc ecc. .
In altre parole, se si riconosce validità al “plebiscito”, è teoricamente possibile l’annessione alla Russia (per altro Morosin ieri sera ad Antenna 3 ha detto di essere stato contattato).
In poche parole, mi aspetto da coloro che hanno ruoli istituzionali italiani e che riconoscono validità al plebiscito un atto chiaro ed immediato, le dimissioni, da tutti quelli che considerano valido questo voto.
Coerentemente mi aspetterò dal presunto nuovo governo un codice penale att a reprimere il doppio-giochismo sovversivo, e dato che la pantomima durerà fino alle prossime elezioni, l’arresto per chiunque si candiderà alle elezioni italiane , dovrà essere trattato da un sovvertitore della nuova Repubblica Veneta.
Sto solo delineando le conseguenze legali dal voler riconoscere una qualche legalità a questa buffonata.
Sono sicuro che invece adesso cambierà di netto l’endorsment politico alla faccenda.
Però non sarà semplice liquidare la faccenda, la frittata è fatta e qualche testa cadrà.
Perché non ci possono essere 2 presidenti di un popolo. O Zaia (e plebiscito illegale e invalido) o l’eletto dal Popolo Veneto (immagino Busierato) oppure si deve passare per l’unica via possibile legalmente: il popolo veneto non è fatto dai soli residenti in regione Veneto.
Voglio vedere quale indipendentista mi vorrà attaccare per il fatto di essere l’unico a difendere i diritti del popolo veneto da Bergamo a Trieste.
Il bello è che abbiamo già la sovranità , l’Italia ha cancellato l’annessione di tutto il sull’intero Lombardo-Veneto, e noi non cederemo i nostri fratelli veneti per un piatto di lenticchie delle massonerie o di altri stati.