Piccola storia di annessione del Lombardo Veneto
Nel 1860, molti dei “patrioti” carbonari che hanno fatto il risorgimento, ossia l’Italia unita, altro non erano che carabinieri in missione segreta mandati a sovvertire gli ordini costituiti. Illuminante in proposito il memoriale di un agente segreto del Cavour.
Comunque fosse, il Regno d’Italia nacque nel 1861, però senza il Veneto (di cui il Friuli è sempre stato parte) che invece rimase sotto amministrazione Austriaca fino al 1866.
Il Lombardo Veneto era uno dei regni della famiglia Asburgo imparentata con molti nobili europei. Era il territorio più ricco e redditizio del Impero Austro-Ungarico, e con un quinto della sua popolazione forniva al regime il terzo del redditto statale (molto, ma meno di quanto oggi esso dia all’Italia!).
Possiamo dire che il tenore di vita era alto oltre la media europea. L’ amministrazione austriaca era efficiente, e seppure non lo era quanto quella della Repubblica Veneta, la bassa tassazione (circa il 10% ! ) la rendeva sopportabile alle genti. Le opere pubbliche però veniva realizzate in quello che oggi chiamano “project-financing” ossia a debito delle comunità locali.
Tutto questo faceva si che gli austriaci, seppure non ben accetti, erano comunque sopportati dalla popolazione, anche perché molti del Lombardo-Veneto lavoravano nella amministrazione statale. Il fatto che l’amministrazione asburgica non era molto amata, ed era aliena alle genti del luogo per lingua e tradizioni, è dimostrato dalle rivoluzioni del 1848, che non erano però fatte per l’unità d’Italia, come dimostrano i fatti del 1866.
Allo stesso tempo a tutti era chiaro, per primi agli austriaci, che il benessere di cui si godeva era derivante principalmente dalla Repubblica Veneta (che si estendeva fino al fiume Adda, oltre Bergamo), con con i suoi oltre 3 secoli di presenza aveva formato tutti i fattori che determinarono la nascita del primo asse industriale. Questo benessere fatto di lavoro e capacità non era dunque una novità storica, anzi, si era verificato diverse volte nella storia fin da quando la Venetia et Histria era la parte più ricca dell’Impero Romano .
Poi nel 1859 la Lombardia venne invasa dai Franco-Piemontesi (erano più francesi che altro) e in violazione del trattato di Zurigo il Piemonte la annettè senza nemmeno un plebiscito obbligatorio per il diritto internazionale. L’Italia svaligiò la Lombardia, e con il bottino oltre a ripianare le proprie casse cominciò ad invadere gli altri stati d’Italia. Si spiega con questa consapevolezza il fatto che i veneti, nel 1861 ancora sotto l’Austria, se ne stettero buoni buoni e non cercarono l’annessione. D’altra parte c’era stato un miglioramento del rapporto con l’amministrazione, e il benessere sociale ed economico vedeva ormai solo poche centinaia di funzionari austriaci operare nel territorio.
L’intenzione dei Veneti di non diventare italiani si confermo nel 1866 quando l’Austria era in guerra contro la Prussia che l’attaccava da Nord. L’esercito prussiano era potente e l’Italia era legata ad esso da un patto di alleanza. L’Italia dichiarò a sua volta guerra all’Austria ma venne sconfitta per terra a Custoza e per mare a Lissa. A sconfiggere l’Italia furono la marina Austro-Veneta, che parlava veneto, e le truppe di terra per lo più composte di Veneti , entrambe ovviamente sotto le insegne austriache
L’Austria però non vinceva contro la Prussia, e così l’Italia fece una proposta vergognosa: si offrì di smettere le ostilità se l’Austria le avesse consegnato il Veneto tradendo il patto con la Prussia . L’Italia ottenne senza combattere il Veneto (con il Friuli) , ma in realtà, come ho trovato in documenti storici, ottenne legalmente l’intero Lombardo-Veneto, in quanto fino ad allora possedeva la Lombardia illegalmente.
Da una parte l’Austria fu costretta a cedere il Veneto per concentrarsi nella guerra con la Prussia, ma lo aveva già offerto all’Italia ancor prima delle ostilità con l’Italia, la quale rifiutò preferendo la guerra che poi perdette.
L’Austria a quel punto non di meno non volle dare il Lombardo-Veneto direttamente agli sconfitti, troppo umiliante anche per le popolazioni che per essa avevano combattuto e vinto. Dette dunque la sovranità del Lombardo-Veneto alla Francia che si impegnò a garantire che si facesse un plebiscito per accertare la volontà dei popoli del lombardo-veneto di diventare “italiani”.
Dunque per il trattato di Vienna del 3 ottobre 1866, si doveva far approvare l’annessione con il voto di tutte le popolazioni del Lombardo-Veneto, e questo è una mia scoperta del 2007.
Il governo italiano , che già controllava la Lombardia dal 1859, entrò invece illegalmente nel Veneto mesi prima del voto, e organizzò lei stessa i plebisciti, dettando le regole, stravolgendo le anagrafi, usando dei prestanome per il passaggio di carte, e con l’oppressione poliziesca che gli era possibile dato che già controllavano tutte le prefetture al momento del voto. Incredibilmente fece votare i propri soldati, anche di soli 16 anni, cosa che non era permessa invece ai veneti . Anche questa è una mia scoperta del 2007.
Le anagrafi erano talmente truccate che è stato dimostrato che in un certo numero di collegi dove si votò si registrarono più voti che votanti aventi diritto al voto, essendo che votavano i soldati.
E’ stato verificato che in molti collegi i voti non furono nemmeno scrutinati, e fu dichiarata l’annessione senza scrutinio.
La gente votava palesemente sotto gli occhi dei carabinieri. Alcuni prelati furono arrestati.
Ora occorre chiedersi perso se i brogli nel voto invalida LEGALMENTE il plebiscito. E’ certamente un problema politico, ma non invalida legalmente il plebiscito.
Quello che invalida l’annessione è il fatto che la Lombardia non votò, e che votarono i soldati italiani, oltre che la stessa presenza italiana e i prestanome che falsificarono il passaggio di sovranità dalla Francia al governo fantoccio italiano.
La storia ufficiale italiana racconta che nel 1866, pochi mesi dopo le tremende battaglie, il Veneto volle diventare italiano.
La verità documentale dice invece che dopo aver perso per terra e per mare, l’Italia si impossessava illegalmente del Lombardo-Veneto che l’aveva sconfitta, e che divenne italiano non volontariamente ma perché l’Italia violò gli accordi internazionali, e costrinse i Veneti a subire l’invasione militare di quello stesso nemico che aveva sconfitto pochi mesi prima. E impedì il voto pure della Lombardia.
Che il plebiscito fosse una truffa era noto a tutti, già il giornalista ex-fascita Montanelli definì il plebisciti come una “burletta”, ma nessuno ha mai messo in discussione la legalità del possesso italiano che dipendeva invece da un accordo internazionale . Si parlò di qualche broglio. Punto.
Così è stato fino al 2007, quando per primo, leggendo il memoriale del Commissario Italiano che gestì l’invasione, e leggendo i trattati, ho dimostrato la NULLITA’ LEGALE, cioé giuridica, del plebiscito, ossia il fatto che Lombardo-Veneto non è legalmente sottoposto al governo italiano, lo è solo di fatto ma in violazione al diritto dei popoli che risale al 1840.
La vera storia è diversa : l’Italia nel 1866 ha sfrontatamente violato il trattato non facendo votare la Lombardia, che pure occupava militarmente, ma non la deteneva con il possesso legale che doveva essere ratificato, appunto, dal plebiscito. E dove si votò fece votare i suoi soldati, per cui possiamo dire che nemmeno i veneti votarono. E lo testimonia l’esiguo numero dei votanti pari a poco più del numero dei soldati italiani.
Ho accertato per primo infatti che il Governo Italiano, NON FACENDO VOTARE oltre il 60% della popolazione del Lombardo-Veneto, commetteva violazione del trattato, ed essendo violato il trattato l’annessione è a tutt’oggi ILLEGALE e lo resterà per sempre.
Aggiorno questa pagina dicendo che probabilmente a seguito dei nostri ricorsi l’Italia ha annullato l’annessione del 1866, quindi la domanda diventa: con quale titolo l’Italia governa il Lombardo-Veneto?
Data questa nullità giuridica dell’annessione, anzi la sua inesistenza legale, anche le elezioni successive o altre nuove non possono confermare mai lo status quo, perché sono organizzate, oggi come allora, da un occupante abusivo per il diritto internazionale.
Questo principio di insanabile illegalità dell’Italia non è possibile affermarlo altrimenti che con i documenti da me evidenziati, perché anche dimostrando i gravissimi brogli l’annessione avrebbe un valore , perché de jure i brogli parziali non rendono illegale l’annessione .
Mentre lo fanno le violazioni che ho dimostrato nel 2006 e 2007 QUI , QUI e altrove, come nel mio libro. C’è qualche cretino o qualche emissario che per intorbidare la acque dice che io lavoro per il governo italiano, ed è invece evidente che chi lo dice lo fa proprio a solo vantaggio italiano.
Che fare allora per tornare sovrani ?Certamente è diritto del Lombardo-Veneto tornare Stato sovrano o quanto meno, se lo volesse, avere il pieno autogoverno.
Si dovrà battagliare , ma se esiste la legge internazionale (quella italiana non esiste come dimostrato dalla violazione della legge elettorale regionale per opera del governo), allora questa occupazione prima o dopo terminerà e il Lombardo-Veneto avrà la sua libertà. Non è questione di SE, ma di come e quando.
Molte persone a leggere queste verità scioccanti hanno una reazione nevrotica. Invocano il fatto che nelle guerre dei popoli barbari è sempre stato così e che ragionando così si dovrebbe tornare ai popoli antichi.
Come Veneto posso perfino accettare anche questa iperbole, perché noi veneti eravamo presenti nelle Venetie già nel 1200 A.C. , ossia qualche 700 anni prima che nascesse l’Impero Romano, e dunque essendo originario prima di qualunque altro popolo noi siamo “aborigeni” e il territorio non lo abbiamo rubato altri che al mare, non ad altre genti.
Ma oggi però si devono tenere in conto ben altri valori. Le bugie storiche raccontate per giustificare lo status quo non costituisco un diritto, prevalgono invece i diritti umani e diritti dei popoli, ossia il principio di decolonizzazione. Sulla base di questo molti stati hanno dovuto rendere liberi quei territori che gestivano al pari del resto dello Stato, che però erano colonie. E così sarà per noi se sapremo organizzarci e non crederemo alle bugie dei politicanti.
Per altro il fallimento economico dell’Italia ci obbliga a guardare avanti. Confrontandosi con la storia veneta, che è la base della storia europea moderna, di fronte a noi resta un termine di paragone che impedisce l’accettazione del presente. Però occorre conoscere la propria storia, e non farsi incantare o ingannare da chi dice che i veneti sono quelli della Regione Veneto.
Sopratutto lo “stato di diritto” sistematicamente violato, e imposto dal trattato di Lisbona, ci mettono di fronte a nuovi valori fondamentali, valori europei, di fronte ai quali l’unità d’Italia ha solo da vergognarsi. Possiamo e dobbiamo richiamare quei valori come il rispetto delle minoranze per far valere la nostra identità di veneti anche e sopratutto di fronte all’Italia oltre che all’Europa.
Pur sempre noi veneti possiamo guardare con fiducia al futuro se sapremo ricordare cosa siamo stati e siamo ancora.
Ci sono state poche civiltà più longeve della nostra, (in ordine di durata decrescente) solamente gli Egizi , i Persiani, i Cinesi e poi i veneti con la Repubblica Veneta. Noi già conoscemmo i Greci e i Romani, i secondi li abbiamo salvati dai Celti.
Ma la civiltà veneta è l’unica che in sostanza non ha conquistato i popoli con la violenza .
Abbiamo una storia differente, e non possiamo accettare l’unione sulla base ( per la prima volta si conobbero la fame e la pellagra nelle Venetie) ne fece morire decine di migliaia in inutili guerre studiate apposta per “crogiolare nel sangue la patria”. Oggi si chiama genocidio.
Guglielmo Mondio
21 Maggio 2016 @ 17:01
I Sardo-Piemontesi con il loro esercito da burla si sono sempre comportati in modo indegno. Come nel Lombardo Veneto, anche nel caso della invasione (senza dichiarazione di guerra) del Regno delle Due Sicilie si comportarono in modo poco consono alle regole ed ai trattati. Appropriandosi delle ingenti risorse del Meridione d’Italia risolsero i loro problemi economici trattando poi i legittimisti borbonici come “briganti”.
La vera storia del Risorgimento italiano e’ tutta una serie di episodi certamente non esaltanti come ci hanno fatto credere fin dai banchi di scuola.
walter gigli
14 Luglio 2016 @ 18:34
sono completamente d’accordo ,sia il regno lombardo -veneto che il regno delle due sicilie, e stato invaso dalle truppe franco-piemontesi che non chiamero’ italiani perche erano di origine francesi che con i loro asserviti invasero’ ,depredarono massacrarono donne e bambini macchiandosi di crimini contro l’umanita che fino a oggi non solo non vengono sputtanati, ma addirittura vengono esaltati come eroi della patria, e pochi sono stati coloro che hanno revisionato con fatti veri un risorgimento falso e meschino e una unita d’italia inconcepibile.
una volonta non scelta dal popolo ma dall’imposizione delle armi e della violenza .