L'opinione di Loris Palmerini
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5 Gennaio 2014

La UE riconosce il Kosovo e questo darà una mano a Catalogna, Lombardia e Veneto ? Fantasie referendarie

Diritti Umani, Giustizia, Lombardo-Veneto, Politica 0

kosovoI rapporti economici con la UE non sono da confondersi con il riconoscimento di uno stato.

E’ vero che la UE preme su Belgrado per speciali autonomie del Kosovo, e per il rispetto dei diritti delle minoranze nazionali, ma questo non va confuso con il riconoscimento di indipendenza di uno stato.

La UE ha nei trattati dei precisi vincoli per l’appartenenza di uno stato all’Unione, ed occorre sapere che tali vincoli sono imposti ai nuovi membri che devono accedere alla UE, ma non altrettanto vigorosamente ai membri come l’Italia che ne fanno già parte.

Per esempio l’Italia non sarebbe mai ammessa se fosse fuori a causa del debito pubblico, e per la violazione delle minoranze.

Insomma occorre tenere distinto ciò che la UE fa fuori dalla UE e ciò che fa dentro la UE.

Per certo fino a poche settimane fa la Serbia dimostrava pienamente di non riconoscere il Kosovo come indipendente (si vedano articoli sotto) per cui è chiaro che nemmeno la UE lo ha preteso (altrimenti si tratterebbe della violazione degli accordi con la UE!)

Quindi non mi risulta che al momento attuale che la UE riconosca il Kosovo come stato.

Ora i referendari si sono affanni ad esultare per il fatto che la UE riconosca una autonomia speciale, forse perfino uno “status”.

In Italia si sono affannati a dire che l’art.5 della Costituzione non vale più.

In effetti l’art.5 non è mai valso se si parla di autodeterminazione di un popolo, perché il diritto di autodeterminazione prevale in quanto diritto internazionale. Questo lo sanno i referendari del Veneto come gli ho spiegato fin dal 1999. Ma i Veneto lo dicono perché sanno che esiste un popolo veneto ed è riconosciuto legalmente anche dall’Italia.

Però in Veneto hanno confuso il “popolo veneto” con la “regione veneto”.

L’indipendenza di una regione amministrativa non ha nulla a che vedere con l’indipendenza internazionale di un popolo, l’ho già spiegato molte volte.

Ogni popolo si definisce in base ai suoi caratteri nazionali, come lingua, storia ecc.

Se si afferma valido il confine regionale imposto dallo stato italiano, e non si riconosce quelli internazionale di un popolo, allora così come vale il confino legale per la regione vale anche quello costituzionale, cioè l’articolo 5 che impedisce la secessione.

Altrimenti si deve perseguire l’indipendenza in base al concetto etnico di popolo, e allora non vale l’unità imposta dall’art.5, né i confini interni di quell’ordinamento.

Guardando sul piano etnico, è impossibile sostenere che la Lombardia sia abitata da un solo popolo, perché ampi territori parlano veneto o un variante veneta e sono sempre stati con la Venetia negli ultimi 2500, come è impossibile sostenere che non sono veneti quelli che parlano veneto in Friuli Venezia Giulia.

Questo discorso vale in senso internazionale e quindi nella Corte internazionale di Giustizia.

Tornado sul discorso del Kosovo (esterno alla UE) e di eventuali influssi su situazioni interne alla UE,la UE ha già detto che non riconoscerà la Catalogna indipendente. Questo è per altro imposto dal trattato di Lisbona che obbliga la UE a rispettare l’integrità territoriale degli stati. In altre parole, se la UE si rendesse responsabile della violazione del Trattato, la Spagna potrebbe farle causa e farle pagare il danno. Questo nonostante la Catalogna sia etnicamente autonoma, bilingue con una lingua minoritaria, e sia contemporaneamente autonoma. Ma i diritti umani e linguistici sembrano ampiamente rispettati come in sud-Tirolo , ad esempio.

In altre parole il caso della Catalogna , che sta dentro la UE, è del tutto diverso da quello del Kosovo.

Peggio della Catalogna sono il caso della Lombardia, del Veneto ecc, che sono tutte penalizzate dal essere in UE (perché la UE è vincolata al tenere unita l’Italia) ma sono ulteriormente penalizzate da non avere una lingua minoritaria riconosciuta, né autonomia speciale.

Queste situazioni non sono nemmeno lontanamente paragonabili con la situazione del Kosovo che non è nella UE e ha l’appoggio degli USA (ma anche l’opposizione di Russia e Cina)

Confondere la situazione intra-UE con quelle extra-UE dimostra solo la non conoscenza del trattato di Lisbona.

Cosa ci insegna questa storia ? Nulla di nuovo, solo una ennesima conferma delle mistificazioni referendarie.

Serbia: “del riconoscimento del Kosovo non se ne parla” 05 settembre 2012

http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2012/09/05/NZ_11_02.html?ref=search

25 ottobre 2013
La Serbia si infuria con la Turchia che riconosce il Kosovo
https://www.ansa.it/web/notizie/specializzati/europa/2013/10/25/Crisi-Serbia-Turchia-dopo-affermazioni-Erdogan-Kosovo_9522457.html

27 Dicembre 2013 La Serbia non riconosce i documenti del Kosovo
http://osservatorioitaliano.org/read/117579/kosovo-la-serbia-riconosce-le-carte-di-identita-biometriche-del-kosovo

Autodeterminazione e integrità territoriale in un unico percorso. Vivere in uno stato di occupazione

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