La regione Veneto non puo’ rappresentare il popolo veneto senza la regione Friuli-Venezia-Giulia
Nel 1866 il “Veneto” venne lasciato all’Italia, che si trovò di fatto ad occuparlo senza che la popolazione potesse decidere il proprio destino. Il Veneto venne militarmente occupato e ceduto prima ancora che il plebiscito fasullo fosse inscenato. Si dovette fare il plebiscito perché dovuto per i trattati, i quali tuttavia parlavano non del solo Veneto, ma del Regno Lombardo-Veneto.
L’Italia negò invece alla Lombardia la dignità del plebiscito truffa, perché già la occupava militarmente del 1859 .
La Lombardia infatti era parte insieme al Veneto dello stato sovrano Lombardo-Veneto, ma nel 1859 la Lombardia venne invece semplicemente invasa in violazione del trattato di Zurigo di quell’anno, e non ebbe mai nemmeno la dignità di un plebiscito fasullo.
Per questo nel 1866 per il trattato internazionale doveva votare tutto il Lombardo-Veneto, non solo il Veneto.
Entrambi i casi di invasione (o annessione militare) furono violazioni del diritto internazionale, questione che fatto portare nei tribunali già dal 2006, ottenendo già la storica sentenza di “difetto assoluto di giurisdizione” dello Stato sulla questione dell’annessione del Lombardo-Veneto. E per altro, forse non a caso, l’annessione del Lombardo-Veneto è stata annullata nel 2010 e definitivamente dal 2013.
Ora torniamo a schiarirci la questione sui veneti e guardiamo una cartina per capire di cosa parliamo.
Cartina della Venezia Euganea.
Il Veneto invaso dall’Italia nel 1866 è quello che fino agli anni ’50 venne chiamata “Venezia Euganea” di cui ho fotografato una cartina.
L’Italia, appunto fino al genocidio Istriano e Dalmata del 1945, ha conservato la divisione amministrativa austriaca (che era a sua volta divisione della ex-repubblica Veneta).
L’Italia mantenne l’ente “Lombardia” che in realtà è un territorio ancora oggi composto dalla componente etnica lombarda (risalente al dominio dei Visconti) , e dalle popolazioni venete di Bergamo, Brescia, Crema ecc, (rimaste unite a Venezia non meno di Padova, Vicenza ecc).
L’Italia mantenne anche la divisione amministrativa Austriaca del Veneto, semplicemente la chiama Venezia-Euganea, integrato come era della costa veneta di Grado e dei veneti di lingua Friulana.
L’Italia poi ottenne ance la Venezia d’oltre mare, ossia la costa istriana e dalmata ( unita anch’essa a Venezia per molti secoli, ancora più a lungo di Padova, Vicenza ecc.) e la chiamò Venezia-Giulia.
Solo con la fine della II guerra mondiale la Venezia Giulia venne lasciata al genocidio Jugoslavo, ossia l’Istria e la Dalamatia vennero loro lasciate, ancora una volta senza plebiscito o referendum in violazione del diritto dei popoli.
Occorre ricordare che “Venezia Euganea” e “Venezia Giulia” sono nomi di fantasia dati dal Fascismo. Ma questi territori sono in realtà stai sempre uniti storicamente , perfino lo erano prima dell’Impero Romano, e tutto il territorio si chiamava Venetia et Histria
( vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Regio_X_Venetia_et_Histria , con cartina errata)
Torniamo alla fine della II guerra mondiale. Per mascherare la perdita innaturale dell’Istria e della Dalmazia (perché il Rinascimento ebbe grandi sviluppi anche lì) l’Italia creò la fittizia regione del Friuli Venezia Giulia nel 1953, territorio che oggi si trova a fare i conti con coloro che perseguono la sovranità internazionale dello Stato Libero di Trieste riconosciuto da un trattato internazionale anche esso violato dall’Italia.
Ora la questione diventa. Chi sono dunque i veneti ? Chi è il popolo veneto che ha diritto di autodeterminazione?
LA QUESTIONE NON E’ DI POCO CONTO, perché come ho spiegato fin dal 1997, il “popolo veneto” ha diritto di autodeterminazione, dunque può scavalcare la Costituzione e pretendere un nuovo stato veneto per sé.
E questo nuovo stato veneto sarebbe l’idea che vorrebbero realizzare i “referendari” , i quali tuttavia hanno frainteso malamente la questione.
Il diritto internazionale infatti, prevede il diritto di autodeterminazione e autogoverno dei popoli, per cui il popolo veneto “può” scavalcare la costituzione, ma la domanda da farsi è : il “popolo veneto” esiste solo nella regione veneto ?
Se guardiamo al criterio etnico e linguistico, non c’è ragione di non considerare veneti i residenti della Venezia nella regione FVG, così come non c’è giustificazione legale per negare a Rovereto ed altri territori ex-veneti di essere riconosciuti come minoranze venete.
Dato che ci passiamo, se queste popolazioni invocassero il loro essere venete, potrebbero ottenere il bilinguismo e l’autonomia anche fiscale come previsto dalla L.n.302/1997, che alle minoranze nazionali riconosce forti “diritti umani” . Invece i politicanti non capiscono nulla, non sanno.
Ma tornando alla questione del popolo veneto, come sopra ricordato l’attuale regione Friuli VENEZIA Giulia è una recente costruzione amministrativa dello stato italiano, ma storicamente è sempre stata veneta fin da PRIMA DEI ROMANI, è veneta di lingua, cultura, storia. Detto in altra maniera, il confine interno amministrativo italiano, non definisce il confine esterno internazionale del popolo veneto.
Può il confine amministrativo italiano definire che i veneti lì presenti non sono veneti?
Un esempio storico può spiegare il tutto. Durante la colonizzazione inglese dell’ India, gli inglesi avevano creato numerosi confini interni, dei piccoli statiti con tanto di frontiera presidiata. Questi confini impedivano il normale passaggio delle popolazioni, come oggi ancora succede in Istria, per esempio. Un giorno un indiano fece per passare il confine e il poliziotto inglese gli chiese il documento.
L’indiano chiese perché mai necessitasse del documento. L’inglese disse che era necessario per passare il confine. L’indiano disse che quel confine non c’era mai stato prima, e che pensava l’avessero fatto per gli inglesi.
E’ finita come sappiamo, e possiamo tranquillamente considerare il confine amministrativo fra Veneto, Venezia e Friuli un confine coloniale.
E’ una violazione della identità veneta dare valore a quel confine, una violazione del diritto internazionale che riconosce al popolo veneto il diritto di autodeterminarsi !
Se guardiamo anche da un punto di vista giuridico, il popolo veneto è già esistito come Stato, gli stessi referendari (e la risoluzione 44/2012) e il governo italiano fingono che nel 1866 l’annessione trattasse del solo “Veneto” .
Insomma anche chi erroneamente conchiude il popolo veneto nella regione veneto , riconosce come ultimo passaggio storico e giuridico il 1866. Dunque ancora una volta il popolo veneto che avrebbe diritto di essere costituito in nuovo stato,nel diritto internazionale, sarebbe come minimo non solo quello della regione Veneto, ma anche quello della regione Friuli Venezia Giulia, ossia del territorio che ebbe un plebiscito nel 1866.
Chi sostiene,come fanno gli avvocati Morosin e Cantarutti, che la regione Veneto rappresenta il popolo veneto, fa dunque una serie di errori logici gravi sul piano storico e giuridico internazionale, tutti errori presenti già nella risoluzione 42 del 1998 e nella sua versione peggiorata risoluzione 44 del 2012 del Consiglio regionale veneto.
Anche se fui proprio io nel 1998 a spiegare a Morosin che il popolo veneto ha diritto di “scavalcamento” della costituzione italiana, non me ne sento colpevole perché evidentemente ha capito “regione” al posto di “popolo”. Cantarutti sembra non capire ugualmente, e d’altra parte sono avvocati penalisti, non costituzionalisti o internazionalisti. Lo dimostra il fatto che queste questioni non furono mai portate nel processo ai serenissimi.
Il problema non sta solo nel fatto che qualcuno pretende di stabilire chi sono i veneti oggi, ancora una volta senza consultarlo, in violazione del suo diritto internazionale, della sua storia, della sua identità e della logica.
Anche sul piano del diritto interno italiano , sostenere che la “regione veneto” rappresenti il “popolo veneto” è una scemenza da studente del primo anno di diritto, tanto è vero che questo concetto è stato perfino dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale nel 2007 .
Basta leggere la Costituzione italiana per capire che la funzione esteri è riservato allo stato, come è ovvio. Per cui la regione è un ente territoriale senza indipendenza internazionale, un ente periferico dello Stato con “autonomia” solo nelle proprie materie, fra le quali non ci sono le relazioni estere. Certamente l’Italia non è una confederazione di Stati, né mai lo sarà, perché nasce appunto dalla annessione militare e illegale di stati sovrani fatta dal Regno del Piemonte.
Nalla Costituzione è previsto quello che una regione fa, quello che non fa, e quando essa abbia competenza su una certa materia . Si tratta delle competenze esclusive, escluse e condivise, e se è previsto che gli esteri spettano allo stato, così è. Punto.
E’ una cosa talmente elementare che si studia già al primo anno di università, ai primordi.
Ma non bastasse, già Galan aveva provato nel 2000 e in seguito a scavalcare questo limite, venendo sistematicamente bacchettato.
Poi per finire ci ha provato la regione Sardegna, che ha tentato, proprio in questo modo, di fare una “costituente del popolo sardo”.
Il Governo l’ha trascinata in corte Costituzionale, la quale, pur non escludendo che il “popolo sardo” esista, e nemmeno affermando che il popolo sardo non possa fare una costituente, la Corte ha escluso decisamente che un ente regione possa creare e rappresentare una costituente di popolo ponendosi su un piano di diritto internazionale. Questo io lo dico fin dal 1998, tant’è che nel 1999 il popolo veneto ha fatto la propria costituente senza passare per la regione!
Questo principio vale anche nel caso del “popolo sardo”, perché lì l’ente regionale potrebbe identificarsi con il popolo in quanto ne comprende tutto il territorio etnico, ma la Corte Costituzionale ha ribadito che l’ente regione non può rappresentare un popolo internazionalmente, sarebbe una violazione della Costituzione.
In poche parole , se la regione veneto o quella sarda si azzardassero a dichiarare un referendum, o ad esercitare funzioni internazionali, essendo una violazione della costituzione, molto facilmente verrebbero sciolte e commissariate, con l’applauso della popolazione plagiata dalla cancellazione della propria storia. Ho già detto, al limite, che c’è il Commissario del Governo alla Regione.
Allora per concludere la sent. 365-2007 della corte costituzionale ha chiarito che è esclusa la rappresentanza di un popolo da parte di una regione dello Stato Italiano.
Quindi è vero che il popolo veneto ha DIRITTO INTERNAZIONALE ALL’INDIPENDENZA, ma ce l’ha tutto il popolo veneto, che etnicamente va da Bergamo a Udine.
Anche giuridicamente l’ultima volta il popolo veneto è stato riconosciuto composto dai territori delle attuali regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Quindi l’Autodeterminazione e l’Autogoverno non si può fare attraverso gli enti dello stato italiano, men che meno la sola regione Veneto.
Solamente gli enti di autogoverno creati dal popolo veneto stesso nel 1999 ( vedi www.statoveneto.net) possono rappresentare il popolo veneto internazionalmente, salvo il fatto che il trattato internazionale del 1866 parlava semmai di Lombardo-Veneto.
Se ancora ripeto che il popolo Veneto ha diritto di decidere e di rappresentarsi da sé, sottolineo che certo non sarà un burocrate italiano o straniero a determinare il confine attuale e i diritti legali dei veneti. Decidere che oggi i Veneti della regione FVG non sono veneti, non solo è una soppressione etnica e una negazione della storia (basti pensare che il primo Doge fu fatto a Grado) , ma è pure una violazione legale proprio del principio di Autogoverno e Autodeterminazione che costoro richiamano come fondamento della presunta via referendaria.
Ma anche sul piano del diritto, se si vuole “richiamare” i veneti all’autodeterminazione, allora lo si deve fare almeno su tutto il territorio che teoricamente ha deciso l’ultima volta, ossia nel 1866, ossia tutto il territorio che oggi costituiscono le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. Diversamente, ancora una volta, si deciderebbe per conto dei veneti stessi, violando il diritto internazionale.
Dunque ? Dunque fischiate i referendari e dite loro di smettere di fare gli interessi italiani.
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