Indipendenza del Popolo Veneto o dello Stato Lombardo-Veneto o del Consiglio regionale Veneto?
Chiunque si proclami indipendentista dovrebbe saper rispondere almeno alla domanda base: indipendenza di che cosa ?
Per esempio, ci sono gli indipendentisti sardi.
Nessuno gli chiede per che cosa combattono perché la situazione sembra chiarissima: la Sardegna è un isola, e dentro ci sono i Sardi, loro combattono per la loro indipendenza.
Questo è un chiaro esempio di nazionalismo perché se si va a guardar meglio, le cose non sono in realtà tanto ovvie nemmeno in quel caso.
Per esempio c’è il problema che il popolo sardo non si può identificare in una sola lingua, perché in Sardegna esistono almeno 5 comunità linguistiche, di cui 4 storiche (presenza plurisecolare).
Infatti in Sardegna si parlano 2 varianti di lingua sarda, una antica al sud e una più recente al centro, e fra loro sono intellegibili parzialmente, anche se è un problema loro perché io che parlo veneto, italiano, francese ed inglese non ci capisco una cicca in entrambi i casi.
In Sardegna però, la cosiddetta lingua sarda del nord in realtà è di origine corso-genovese e pure io che sono veneto lo capisco su per giù, mentre ad Alghero si parla il catalano (ma mi risulta una comunità molto minacciata di estinzione a causa della mancata tutela dello Stato italiano).
Inoltre nel corso del ‘900 sono arrivate in Sardegna ben 2 ondate di veneti, la prima a Carbonica, e la lingua veneta ancora sussiste, mentre la seconda, più sparuta, a nord di Alghero , era fatta di profughi dell’Istria e Dalmazia, il cui idioma veneto sembra oggi scomparire come il popolo che ha subito il genocidio.
Ma se tralasciamo queste differenze, un’isola ti costringe ad un destino comune, e ti permette di dire che si tratta di un unico popolo sardo con alcune differenze linguiste.
Allora che cosa vogliono gli indipendentisti sardi è abbastanza chiaro: l’indipendenza della Sardegna che è dei sardi.
Allora si potrebbe dire: è già esistito uno stato Sardo ? La risposta è sì, ma dato che poi divenne Piemonte-Sardegna, e poi Italia, in pratica stanno chiedendo l’indipendenza dal proprio stato originario che si è nel frattempo trasformato in un Moloch.
I sardi chiedono dunque il riconoscimento come popolo sardo dell’indipendenza di uno stato sardo grande come la Sardegna.
E’ una cosa fattibile ? Esiste una speranza legale per i loro sogni ? Intanto occorre dire che il “popolo sardo” è riconosciuto esistente sia dall’attuale statuto (che è una legge di rango costituzionale) sia dal precedente statuto che precedeva la Costituzione Italia. Insomma hanno un riconoscimento legale di esistenza del “popolo sardo”, che è talmente importante da essere ambito da Catalani a cui è stato recentemente rifiutato.
Nel diritto internazionale ogni popolo ha diritto ad un suo stato, ma non esiste una definizione “ingegneristica” di popolo, se ci fosse sarebbe la formula che spiegherebbe l’umanità e la storia stessa. Se però hai già una legge che ti riconosce, il problema è già superato.
Gli indipendentisti sardi chiedo uno Stato per il popolo sardo, ma non possono pretendere di ritornare ad uno Stato già esistito, quindi chiedono un nuovo Stato Sardo.
Si faccia attenzione, perché qui sta tutto il problema di ogni indipendentista: indipendenza di popolo o indipendenza di ex-stato ?
Per il diritto internazionale si può chiedere un nuovo stato per un popolo, e allora si parla di Autodeterminazione dei Popoli che è parzialmente disciplinata e prevista
Nel diritto internazionale è anche disciplinato il caso di ritorno alla sovranità di uno Stato già esistito, e allora si parla di ritorno all’ “Autogoverno” , ed è un percorso legale molto più definito con tante sentenze in materia, ma tutte riguardanti casi successivi il 1840.
Esiste anche un teorico percorso di liberazione dei popoli in guerra che si dichiarano Movimento di Liberazione , ma non è né sicuro né pacifico, ossia implica necessariamente uno stato di oppressione e genocidio, e per altro non da diritto al riconoscimento automaticamente, ti devono riconoscere gli altri ( su questo c’è un mio articolo)
Perché ho detto tutto ciò? Per spiegare agli indipendentisti di Lombardia, Veneto e Friuli che il nostro futuro è legato ed unico. E spiego.
Facciamo lo sforzo di immaginare di prendere la Sardegna e metterla per lungo sulla pianura Padana, con il nord della Sardegna attaccato alla Liguria. E’ una mostruosità geografica, ma il problema grosso diventerebbe un altro: sono ancora “popolo sardo” quelli confinanti con la Liguria dato che parlano un dialetto ligure ?
Improvvisamente ciò che sembrava chiaro e palese non lo è più. Il Popolo Sardo andrebbe nei pasticci perché non avrebbe più quella unità territoriale che ne definisce nettamente i confini, e sarebbe costretto a ritagliare la propria definizione di popolo secondo altri criteri, come lingua, storia, esistenza di uno stato, ecc ecc. .
A quel punto i Sardi sarebbero forse tentati perfino di valorizzare l’esistenza di una etnica originaria ed aborigena, in quanto in quel caso potrebbe venire in aiuto a definire la propria esistenza.
Ora guardiamo ai popolo veneto e cerchiamo di definirlo sulla carta geografica ( ovviamente dopo aver rimesso la Sardegna al suo posto!).
Ho già detto molte volte che il popolo veneto si può ritagliare sulla carta geografica usando uno o più criteri, naturalmente quelli previsti dalle norme internazionali. Esse identificano un popolo in base alla lingua , alla storia, alle vicende storiche-giuridiche, a criteri sociologici, volendo con l’ archeologia, o la religione, in alcuni casi anche sulla base genetica. Nessuno di questi criteri è obbligatorio, ma più ce n’è e meglio è.
Sui dati genetici dei veneti non abbiamo risposte, forse li censurano, ma comunque credo che per la storia stessa dei veneti e per la loro mentalità non razzista, non avrebbero alcun valore definitivo rinviando piuttosto alla cultura. D’altra parte probabilmente si scoprirebbe che i veneti sono un popolo di origine indo-(centro)europea, mescolato con i greci, i cretesi, a cui poi si sono mescolati diverse etnie balcaniche, e pure qualche esercito fra cui unni, longobardi, qualche etnia tedesca come i cimbri, e poi gli stupri francesi, gli appollaiamenti austriaci, italiani, tedeschi ecc ecc.
Se prendiamo invece la lingua come criterio principale per definire il “popolo veneto”, che è un connotato fra i più importanti della cultura in genere, allora sul territorio potremo fare facilmente una mappa di presenza che andrebbe dall’ovest del Garda (se non consideriamo il bresciano come una variante della lingua veneta), al nord di Mantova (si parla veneto), e comprenderebbe tutta la provincia di Trento (si parla veneto) e il Veneto (si parla veneto anche se il “cadorino” è differente ) e tutta l’alto Adriatico (la parte “Venezia” della regione Friuli-Venezia-Giulia) compresa Trieste (anche per la massa di profughi istriani) , ma non Udine (dove si parla friulano) , e forse ancora qualche isola dell’Adriatico, ma pure pezzi di costa albanese (si parla ancora veneto).
Quella sopra certamente è una mappa del popolo veneto su base linguistica molto precisa.
Stando un po’ più elastici, dato che i linguisti dicono che tutti i dialetti del nord Italia hanno discendenza dalla antica lingua venetica, si potrebbe definire perfino il popolo padano-veneto (!), ma non sarebbe il popolo veneto comunemente inteso.
Se invece come criterio principale per definire il “popolo veneto” prendiamo ad esempio la comune appartenenza ad uno stato, anche guardando ai passaggi legali successivi, allora il popolo veneto anche legalmente è proprietario di tutto il territorio da Bergamo a Udine che per secoli sono appartenuti alla Repubblica Veneta, quindi comprendente i bergamaschi, i bresciani, i veneti e i friulani, ma non comprenderebbe Trento e Trieste, né il nord di Mantova, e sarebbe un popolo parlante diverse varianti di lingua veneta o diverse lingue (il friulano è una lingua). Questa definizione del popolo veneto sarebbe molto simile nei criteri a quella del popolo sardo, come degli Svizzeri e di molti altri popoli che hanno più lingue.
Guardando altrove, i catalani chiedono la nascita di un nuovo stato sulla base di lingua e cultura catalana, ma sarebbe un nuovo stato mai esistito, e per questo hanno molta difficoltà in quanto il diritto di creazione di un nuovo stato è molto più complicato se non reso impossibile quando ti manca una storia giuridica da opporre. Nel caso di una oppressione culturale e linguistica la pretesa si rafforza, ma non è il caso dei catalani, semmai lo è dei veneti. Anche i Sardi hanno autonomia, e questo in un certo senso li frega.
Infatti non esiste nel diritto internazionale la legge che da diritto assoluto ad un popolo di diventare indipendente, deve prima ottenere il riconoscimento internazionale che viene concesso solo quando tutti gli altri stati che contano sono d’accordo (la chiamano “comunità internazionale”. Nei fatti un popolo viene riconosciuto quando regala la propria sovranità agli stati che li riconoscono, o alle banche debitorie, o alle compagnie petrolifere. Triste ma è così. Come detto questi problemi pratici non scritti sono ancora più forti per i movimenti di liberazione che, come dimostrano dal caso della Libia e della Siria, vengono riconosciuti solo quando ci si può spolpare lo stato , anche quando ci sono violenti conflitti armati.
Se invece usciamo dalla idea di popolo in senso moderno, e ci rifacciamo al diritto degli stati la questione è abbastanza diversa seppure intrecciata. Gli Scozzesi stanno facendo questo percorso, chiedono il ritorno alla sovranità di un ex-stato, la Scozia. La loro storia di Stato è indietro nel tempo, la Scozia si è unita all’Inghilterra, e a livello internazionale prima del 1840, data di entrata in vigore del diritto dei popoli di metter parola sull’annessione. Tecnicamente la Scozia non avrebbe diritto a ritornare sovrana perché stato annessi prima del 1840. Per fortuna degli scozzesi non hanno il governo di Roma, e hanno avuto concesso dalla Corona d’Inghilterra il diritto di staccarsi nuovamente con un referendum. Quindi nel caso degli scozzesi non ha importanza che cosa ci sia dentro la Scozia, il popolo corrisponde ai residenti del territorio dell’ex-stato.
Come si vede avvicinare i casi di Scozia e Catalunia al caso dei Veneti non ha per nulla senso.
Ma c’è speranza se come criterio principale per definire il “popolo veneto” prendiamo la comune appartenenza ad uno stato, anzi abbiamo ben 2 scelte:
la Repubblica Veneta ed il Lombardo-Veneto.
La repubblica veneta però è stata invasa prima del 1840 , non ha diritto di tornare sovrana se non ,come per la Scozia, con l’autorizzazione degli attuali stati. L’idea di richiedere indietro la Repubblica Veneta, invasa nel 1797 non è praticabile perché appunto, spezzettata nel 1798 e poi accorpata con il Ducato di Mantova e quello di Milano nel 1815 nel Lombardo-Veneto.
Se invece chiediamo l’indipendenza del Lombardo-Veneto, uno stato esistito per 50 anni, esso può tornare sovrano, e se certamente non ci poniamo più o solamente sulla scia dei discorsi “etnici”, ma su quelli dell’indipendenza degli stati, siamo in un percorso di indipendenza (quello degli stati) molto molto più consolidato di quello di indipendenza dei popoli. Per altro il popolo veneto da Bergamo a Udine vi è ricompreso.
Quindi i veneti (con i lombardi, i mantovani e i friulani) sono fortunati se si mettono nella prospettiva di richiedere indietro il loro Stato Lombardo-Veneto, ossia sull’alveo del diritto degli stati ma con dentro il popolo veneto che è legalmente riconosciuto e che ha creato le Istituzioni con una autodeterminazione resa legale.
Cosa chiedono i referendari veneti …….. che una regione diventi stato? MA DAI!!!!!
Una regione non può diventare stato, né mai esisterà o verrà riconosciuto tale principio, perché metterebbe a repentaglio l’esistenza di ogni stato al mondo. Il caso del Kosovo ha rischiato di creare questo precedente, ed è stato subito bloccato, dimostrando che in palio c’è la stabilità del mondo. Il Kosovo non esiste come stato nemmeno per l’ ONU che lo definisce un territorio della Serbia sotto governo provvisorio internazionale.
I politici veneti che hanno proposto il referendum della regione sono destinati allo sputtanamento, perché hanno proposto un percorso che non esiste internazionalmente, che non è un percorso di popolo né un percorso di stato.
Infatti il referendum consultivo sulla indipendenza del Veneto non è né il referendum del Popolo Veneto, né il referendum per il ritorno ad un ex-stato, ma il referendum di una regione italiana che non si differenzia in qualche modo per unicità etnica (i veneti ci sono anche altrove ) né per unicità giuridica (la regione come è oggi non è mai esistita come stato).
Se si vuole fare il referendum del Popolo Veneto su base linguistica o giuridica, lo si faccia e in tutti i territori dove c’è il popolo veneto, e quindi non si può in tutti i casi spacciare quello regionale per referendum del popolo veneto. Di sicuro non ci cascherà la corte internazionale che lo dichiarerà un risultato inammissibile come per il Cossovo.
Qualche furbone potrebbe proporre il referendum per il ritorno alla Serenissima, da svolgersi però in tutti i territori della Serenissima con il consenso di Croazia, Albania e Grecia. Auguri.
Purtroppo il ripristino della Repubblica Serenissima non è possibile giuridicamente, perché al tempo della caduta i popoli non avevano diritto di parola sul loro destino.
Il ripristino dello Stato Lombardo-Veneto ? Questo è possibile e legalmente molto plausibile, e non mette a repentaglio alcun principio giuridico consolidato internazionalmente, ossia non rompe le scatole alla pace nel mondo.
Anzi, se la comunità degli stati non dovessero riconoscere la sovranità del Lombardo-Veneto, negherebbero i diritti umani dei popoli e degli individui, e non solo, negherebbero la legislazione internazionale sul diritto di integrità territoriale degli stati. Detto chiaramente, se salta il principio di “integrità territoriale”, la Russia ricomincerebbe a fomentare le minoranze russe come fece in Georgia, e lo farebbe in Polonia, Estonia, Bielorussia ecc ecc. Gli Usa invaderebbero la Siria e tanti altri paesi in difesa dei diritti umani (anche se sappiamo che per l’Iraq non è andata così). La Cina forse prenderebbe anche l’India, il Giappone e chissà che altro. Insomma scoppierebbe la terza guerra mondiale e ci sarebbero imponenti massacri in tutto il mondo.
Ecco perché non ci possono dire di no alla nostra sovranità di Stato Lombardo-Veneto, che è uno stato invaso illegalmente dall’Italia prima nel 1859 (regione lombarda e venetaa) e poi nel 1866 (regione veneta e friuliana) .
Detto tutto ciò, è chiaro che non si può vendere che il popolo veneto sono i residenti della regione veneto. Questo concetto dimostra ignoranza non solo del diritto internazionale, ma anche della storia e della lingua dei veneti.
Allora agli indipendentisti domando : sai per cosa combatti ? un popolo, uno stato o per una sedia in consiglio regionale ?