Il “popolo veneto” può fare un referendum?
Nel 2012 ho pubblicato un libro spiegando che il referendum “regionale” per l’indipendenza del Popolo Veneto non è possibile, mettendo in fila tutte le problematiche legali. Non mi si è voluto ascoltare, e così si è arrivati alla batosta della bocciatura della proposta.
Poi nel settembre 2013 ho pure messo in luce che lo statuto regionale del Veneto VIETA espressamente il referendum (che sia “consultivo” o di fatto deliberativo poco importa) perché su materie non di competenza della regione, si veda questa spiegazione
Invece di accusare sé stessi dalla loro NON CONOSCENZA DEI MECCANISMI LEGALI, ora i referendari cercano di prendersela con la “NON DEMOCRATICITA'” del fatto che non si possa fare un referendum regionale.
Troppo comodo. OCCORRE SMASCHERARE L’INCOMPETENZA GIURIDICA DI CHI HA FATTO LA PROPOSTA. REFERENDARIA. Per altro già una volta è stato furbescamente cambiata la proposta di referendum, da proposta “deliberativa” a proposta consultiva, che come detto è perfino vietata dallo statuto. Cosa volete che faccia il consiglio regionale di fronte a questo? Chi violi lo statuto? MA DAI!!!! Eppure è quanto ha sostenuto l’avv.Morosin di Indipendenza Veneta, a inizio marzo 2014 ha sostenuto che la regione dovrebbe deliberare ugualmente anche se questo porterà all’impugnazione da pare della Corte Costituzionale. Per chi non lo sapesse, l’avv. penalista Morosin ( e non un avvocato internazionalista), è il principale propositore del referendum indetto dalla Regione e colui che ha seminato, nella risoluzione regionale 42 nel 1998 l’errato concetto che il popolo veneto è costituito dai soli residenti della regione Veneto, in totale ignoranza e disconoscimento dei veneti del Friuli- VENEZIA – Giulia e di Brescia e Bergamo, cioé nell’ignoranza della storia e identità del popolo veneto.
Ora che la regione ha preso atto della impraticabilità del percorso referendario, fra gli indipendentisti girano frasi come “Non si è nemmeno liberi di fare un referendum per capire cosa vuole il popolo veneto” , e spiego qui perché la frase sia errata, diciamo falsa nella sostanza giuridica, e pericolosa.
INFATTI SI PUO’ BENISSIMO FARE IL REFERENDUM DEL POPOLO VENETO (ed io non ho mai detto il contrario) , MA NON SI PUO’ FARE IL REFERENDUM REGIONALE (che sarebbe pure invalido/illegale).
Spiego per la centesima volta. La regione veneto, dato che è un ente della repubblica italiana, è un ente in realtà periferico dello Stato, proprio un pezzo dello Stato, ed è interdetta dal dichiararsi indipendente dell’art.5 della Costituzione perché ne sarebbe ovviamente una violazione. Questo per altro è stato chiarito e sentenziato pure dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 365/2007 , ma è un principio assodato e messo nelle fondamenta dell’Autogoverno del Popolo Veneto da me proposto e fondato nel 1999. La Regione, dice la sentenza ed è ovvio, non è altro che un pezzo della Repubblica e non può fare politica internazionale.
L’errore di fondo sta nel fatto che i movimenti politici indipendentisti (credo per primo Morosin nel 1998) si sono inventati l’equazione errata “regione veneto” = “governo del popolo veneto” , e quella ancora più ignorante “popolo veneto = residenti italiani ” e questo è del tutto falso storicamente e legalmente. Io chiedo : perché NON SAREBBERO VENETI quelli della VENEZIA che sta in Friuli-VENEZIA-Giulia?
Quello che fanno Morosin e tutti coloro che propongo referendum o plebisciti limitati alla “regione veneto” è una violazione del diritto internazionale legale del popolo veneto, ossia del diritto alla propria identità ed estensione territoriale: dichiarare NON veneti i veneti della VENEZIA è una violazione internazionale dei diritti del popolo veneto, non ho approfondito se è pure rilevante nel diritto penale internazionale, ma se non lo è certamente lo dovrebbe essere . E allo stesso modo, per il divieto di imposizione della nazionalità agli allogeni di un territorio, è una violazione dei diritti umani quella di imporre la nazionalità veneta a tutti i residenti delle VENEZIE, quando magari invece sono italiani o di altra etnia e intendono rimanere tali.
Con quale diritto qualcuno si permette di stabilire per gli altri chi è o non è veneto o italiano? Questa pratica odiosa di assimilazione forzata fu realizzata dal fascismo nell’Istria e Dalmatia come anche in Sud Tirolo , oppure fu attuata, in campo religioso, dai turchi islamici che imposero ai turchi ortodossi di dichiararsi islamici oppure dando loro la sola alternativa di perdere il lavoro. Siamo al punto che questi presunti veneti vogliono imporre simili soluzioni a coloro che non sono veneti, ma nel contempo negando ai veneti fuori dai confini regionali la stessa logica al contrario, imponendogli di non essere veneti perché altrimenti andrebbero convocati ad un presunto referendum.
D’altra parte, ammesso che nascesse uno stato Veneto grande quanto la Regione Veneto, non si potrebbe poi più in futuro pretendere l’annessione dei territori veneti confinanti (Friuli, Venezia Giulia, Venezia Tridentina, Venezia Lombarda) in virtù del principio legale internazionale della integrità territoriale degli altri stati.
Allora perché questa buffonata antiveneta? Il sospetto che trova sempre più riscontri è si tratti di un semplice cartello elettorale che punta alle elezioni regionali del 2015, insomma uno specchietto elettorale finto indipendentista. Secondo questa logica, chi oggi professa il referendum e l’indipendenza in realtà sta solo fingendo con il fine di raccattare consenso, di estorcere un voto, magari soldi e firme, ma in realtà intende fare esattamente il contrario dell’indipendenza, ossia rafforzare il sistema italiano tramite la finta legittimazione elettorale.
Comunque sia è chiaro che si può arrivare a dire che i veneti sono SOLO i residenti della regione veneto solamente quando non si conosce la storia, la lingua e l’identità del popolo veneto, ed in pratica nella sostanza si disconosce e ce ne si frega del popolo veneto.
Che molti siano fasulli indipendentisti lo si capisce anche perché riconoscono legalità all’Italia che in realtà nel Lombardo-Veneto è arrivata con un’invasione nel 1859 e poi nel 1866 : secondo gli studi che ho realizzato e pubblicato nel 2007, i veneti non hanno mai legalmente votato per l’annessione, la zona Insubre e veneta-lombarda non hanno nemmeno mai votato per l’annessione come invece era dovuto per il trattato del 1866. I politici che puntano alla seggiola regionale con stipendi oltre i 12.000 euro/mese, i discorsi come questi non li fanno, anzi, li deridono, nascondendo così la realtà giuridica e legale. Come può essere indipendentista chi nega il fatto che I VENETI SONO GIA’ LIBERI perché annessi illegalmente? Chiaramente negare ai veneti questi fatti storici impedisce loro di capire come esercitare la loro libertà, ossia attraverso l’Autogoverno del Popolo Veneto nel Lombardo-Veneto.
Non è vero che il popolo veneto non può fare un referendum, SOLAMENTE LA REGIONE VENETO E’ INTERDETTA AD INDIRLO.
Se il Popolo Veneto volesse fare un referendum internazionale potrebbe benissimo farlo, naturalmente consultando esclusivamente i veneti , naturalmente consultando tutti i veneti , che dal punto di vista legale internazionale vanno da Bergamo a Udine sulla base della storia e della sovranità internazionale.
Nulla impedisce al Popolo Veneto di fare un referendum internazionale, solo che ad indirlo deve essere un organismo di Autogoverno del Popolo Veneto, cioé un governo provvisorio nato secondo i crismi della legge internazionale. Naturalmente alcuni referendari e spacciatori di falsità vorrebbero dichiararsi tali, ma il fatto è che questo governo esiste , ed è stato costituito nel 1999 (vedi sito ), ed è incredibile, per te che leggi, riconosciuto legale perfino dalla magistratura italiana nel 2002. Allora perché non ne sai nulla ?
Solo ora fra i cittadini veneti si comincia a capire la portata di quella fondazione del 1999, mentre lo stato italiano e la massoneria lo hanno capito benissimo, tanto da, secondo me, creare una serie mirata di azioni di sabotaggio e di falsi indipendentisti, per confondere il popolo veneto, ed a mal parata (piano B) ridurlo ad uno staterello oberato di debiti pubblici ereditati dall’Italia (che sono illegali in quanto debito di uno stato coloniale) e quindi non restituibili, uno staterello dunque, privato di terre storiche, interdetto al mare, più schiavo di quanto sia l’Italia del debito estero, e dunque in breve ridotto alla miseria.
La domanda diventa: un referendum dei soli veneti da Bergamo a Udine, sarebbe valido ai fini internazionali? A certe condizioni.
Sì se prima si restituisse all’autogoverno pieno tutto il territorio , quindi lo stato italiano deve prima decolonizzare in favore delle Istituzioni del Lombardo-Veneto (risorte sulle Istituzioni del Popolo Veneto), e solo qualora il referendum venisse fatto in pieno autogoverno del Lombardo-Veneto e per la sola parte veneta, solo in quel caso potrebbe avere valore legale internazionale. In altre parole, deve essere fatto quello che era previsto dal trattato internazionale di Vienna del 1866, cioé un referendum di Veneti, Insubri e Mantovani, che chieda loro se vogliono restare indipendenti ( legalmente sono già sovrani) o se invece annettersi all’Italia. Il trattato in realtà prevedeva il voto per l’annessione alla monarchia dei Savoia, e non è affatto certo che l’Italia repubblica sia erede legale della monarchia, come ho dimostrato qui .
Semplificando il tutto, dato che l’Italia ha invaso il Lombardo-Veneto, ora se torni a casa e pure PAGHI I DANNI. Altro che debito pubblico da spartire come vogliono i falsi indipendentisti.
NESSUN REFERENDUM SARA’ MAI VALIDO SE NON CESSA PRIMA LO STATO DI OCCUPAZIONE, NESSUNA BAGGIANATA O TRUFFA CARTACEA O TELEMATICA CHIAMATA REFERENDUM O PLEBISCITO CHE SI VOGLIA PUO’ ESSERE VINCOLANTE SE NON SI FANNO VOTARE I SOLI TERRITORI AVENTI DIRITTO AL VOTO (LE VENETIE) E TUTTI GLI AVENTI DIRITTO (TUTTO IL POPOLO VENETO).
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