Fogliata si sbaglia: la sovranità del popolo veneto è giuridica, e noi ce l’abbiamo.
Dalle pagine del Gazzettino del 19 l’avvocato Fogliata, buon conoscitore della storia veneta, e già difensore dei Serenissimi, polemizza con l’ex Procuratore Ennio Fortuna.
Fogliata critica Fortuna quando avrebbe sostenuto la intangibilità della Costituzione nel punto che prevede l’indivisibilità della Repubblica, e lo critica pure sul fatto che la regione non possa nemmeno sottoporre a referendum la questione della propria indipendenza.
Faccio notare che questo punto sulla impossibilità della regione di indire un referendum non era mai stata sollevata pubblicamente fino a quando non l’ho fatto io il giorno 13 settembre 2009, dagli schermi di Rete Veneta. In regione hanno pensato bene di rinviare la discussione, e non tornerà credo. E questo è un fatto oramai noto anche a moltissimi consiglieri regionali e sindaci. Ma
Fogliata sostiene che anche l’art.5 della Costituzione, sulla indivisibilità della Repubblica, non è eterno e sovrumano, e che la questione del “popolo veneto” non è una questione giuridica o legale, ma politica.
In particolare Fogliata richiama il diritto di autodeterminazione dei popoli, che scavalcherebbe la stessa Costituzione permettendo l’indipendenza del veneto.
Quindi Fogliata conclude che dell’indipendenza del Popolo Veneto si continuerà a parlare, lasciando intendere di esserne a favore.
Purtroppo però Fogliata non ha inficiato il discorso giuridico di Fortuna, seppure ci sia un errore giuridico nel discorso di Fontana.
Fontana purtroppo ha regione quando dice che la Regione non può indire un referendum consultivo per l’indipendenza: non solo è vietato dallo Statuto regionale all’art.27, ma nel 2007 la Corte Costituzionale ha sentenziato che una regione, essendo solo un ente periferico dello stato, non può rappresentare legalmente un popolo. Chi ha pensato a una regione come uno stato, ha commesso un madornale errore .
Purtroppo chi pensa alla Regione come un possibile futuro stato, non solo non conosce il diritto costituzionale, ma neppure quello internazionale.
Il diritto di autodeterminazione dei popoli, si chiama così perché infatti non vale per le regioni, ma per i popoli.
Identificare i residenti nella regione veneto (al 30% non veneti) con il “popolo veneto” , e pure escludendo i veneti residenti nella Venezia-Giulia e Friuli (che sono sempre stati veneti e parlano veneto) è un errore giuridico , fatto fin dalla Risoluzione 42/1998, come nella risoluzione 44/2012, sia nella proposta referendario. E’ un errore giuridico perché il Popolo e non la Regione possono benissimo scavalcare la Costituzione, ma solo tutto il popolo, non un suo insieme limitato. Per me è anche un inaccettabile errore storico e politico, perché nega l’identità storica e la dimensione attuale del popolo veneto.
La Costituzione in effetti è superata dal diritto di autodeterminazione dei popoli, ma questo vale per i popoli, non per gli enti regionali.
Fogliata sembra inoltre non essere al corrente del fatto che il popolo veneto è riconosciuto pure dalla legge costituzionale, e quindi la questione dell’indipendenza e della sovranità del Popolo Veneto non è solo politica, ma nemmeno solo giuridica.
La questione è giuridica quando si riconosce che il popolo veneto esiste nel territorio da Bergamo a Udine, e che non è rappresentato da una regione.
E’ giuridica quando si riconosce che il popolo veneto ha il diritto legale di Autogoverno e Autodeterminazione nella legge internazionale, e può esercitarlo.
E’ questione giuridica già vagliata anche dalla magistraturam, tanto che quando nel 1999 abbiamo creato l’Autogoverno del Popolo Veneto, esercitando questi diritti come previsto dalle leggi, dopo le denunce si è arrivati all’archiviazione (assenza di reato).
E’ ancora più giuridica se si riconosce che il popolo veneto è stato annesso illegalmente nel 1866, perché, come ho dimostrato, hanno votato i soldati italiani e i veneti erano in stato di oppressione armata già prima del voto. Il che rende nullo il plebiscito di annessione. Chi riconosce legalità all’Italia, nega questi fatti.
E’ giuridica ancora di più dal 2013, perché lo Stato Italiano nel 2010 ha cancellato le leggi di annessione del 1866, e dal 2013 non sono più ripristinabili.
La questione è talmente giuridica che anche il Tribunale di Venezia nel 2008 non ha potuto affermare la giurisdizione sul territorio Lombardo-Veneto, perché Lombardia-Veneto e Friuli Venezia Giulia era nel 1866 e sono oggi uno stesso stato sovrano invaso dal Piemonte-Italia.
Sono deluso dalla risposta di Fogliata perché dimostra di non conoscere il diritto di sovranità del Popolo Veneto, stabilito dall’art.2 L.n.340/1971 e L.n. 881/1977, nè la storia dell’invasione italiana illegale.
Dicendo che la questione è politica e non giuridica, in pratica Fogliata nega sovranità e riconoscimento al popolo veneto, ma pure a tutto il Lombardo-Veneto.
Ed è contraddittorio, perché se non c’è “popolo” giuridicamente riconosciuto (e quindi in senso internazionale), allora non c’è diritto al referendum, né diritto di scavalcamento della Costituzione.
Se manca la legittimità di avere l’indipendenza, allora anche il percorso referendario proposto dai movimenti è illegale-impossibile.
Fogliata sconfessa quindi tutto l’impianto anche di una presunta indipendenza tramite referendum, finendo per dare ragione a Fortuna.
Io dico invece che l’indizione del referendum consultivo per l’indipendenza è illegale sia per lo statuto regionale, ma anche perché non verrebbe convocato tutto il Popolo Veneto intero, solo una sua parte, forse meno del 50%, escludendo la Venezia-Giulia e la Venezia-Lombarda.
Queste affermazioni purtroppo non sono possibili all’avvocato Fogliata, perché in quanto avvocato ha giurato fedeltà agli interessi nazionali italiani.
Noi invece dell’Autogoverno del Popolo Veneto (www.statoveneto.net), sosteniamo che lo Stato Italiano non ha sovranità sul territorio Lombardo-Veneto, e che l’indipendenza verrà con la causa internazionale che stiamo preparando.
E perfino il Tribunale di Venezia nel 2008 non potuto affermare che ci sia sovranità dell’Italia sul Lombardo-Veneto.
Non è stato un caso che successivamente sia stata cancellata l’annessione anche legalmente.
Stiamo organizzando la causa internazionale, che però costa molto, perché si svolge nella corte degli Stati, e ci deve andare un Governo provvisorio del Lombardo-Veneto conforme al diritto internazionale, che deve essere basato su precisi fondamenti legali.
Dal momento del deposito della causa, ci vorranno solo 6 mesi per la risposta. Purtroppo depositeremo la causa quando avremo trovato i 1000 fra veneti, lombardi, mantovani e friulani, pronti a raccogliere, fra amici e parenti, 1000 euro ciascuno per pagare gli avvocati internazionali, forzatamente non italiani per il discorso del giuramento di fedeltà.
Sono molti 1 milione di euro, ma sono pari a circa 15 minuti delle tasse oggi estorte dall’Italia, e solo un decimo del costo del referendum.
Torneremo sovrani, ma oggi mi dispiace vedere che anche noti amanti della storia veneta non riconoscano al popolo veneto diritti giuridici, e il diritto ad un percorso giuridicamente fondato. E questa è una questione di altissima valenza politica.
Possiamo affermare già oggi la piena sovranità anche se siamo occupati, e non c’è nulla che per un veneto abbia più valore educativo, culturale, giuridico e politico. E non mi si chieda di mentire riconoscendo sovranità all’Italia, chiedendo un referendum.
Dobbiamo professare la nostra sovranità, ma dobbiamo anche essere consapevoli che siamo tutti costretti ad avere molta attenzione e paura quando vediamo le forze dell’ordine italiane. Inutile e stupido provocarle.
Aggiunta del 28 ottobre. Fogliata, dicendo che il popolo veneto non ha sovranità giuridica, sta dando del deficiente a tutto il consiglio regionale del Veneto che nel 2012, come nel 1998, ha approvato delle “risoluzioni” dove si afferma che il popolo veneto è giuridicamente riconosciuto e sovrano, per quanto unito all’Italia.