Ecco come salvare il pianeta dal disastro ecologico
Come salvare il pianeta dal collasso ecologico?
L’Agenzia per l’Ambiente inglese ha messo i maggiori esperti mondiali a discutere. Ed essi hanno dato la risposta mettendo assieme le soluzioni coordinandole in 50 regole. Sono regole che i governi debbono applicare e non quelle altre 50 regole che ciascuno di noi può applicare e di cui si è parlato nell’ultimo anno.
Dal prontuario si ricava che salvare il pianeta è possibile. Ma allora per quale ragione i governi non dovrebbero impegnarsi a farlo? E’ venuto il momento per loro obbligatorio di prendere la via del risanamento, perché i diritti umani, come quello alla salute, debbono prevalere. E’ la carta dell’ONU, quindi del prototipo di governo mondiale, che impone la salvaguardia dei diritti umani, e dunque non ci possono essere scuse o tentennamenti. So bene che l’ONU è imperfetto e fallace, ma non abbiamo altro al momento.
Certamente gli interessi economici di alcuni governi, (pochi), multinazionali (di più), e individui (??), si opporranno a questa svolta in tutte le maniere, perché è una svolta di progresso eco-compatibile nell’interesse generale. Ma seguendo le 50 regole ora possiamo facilmente riconoscere costoro che perseguono un loro meschino tornaconto anche a costo della distruzione della vita umana.
Si tratta dunque di “inculcare” negli amministratori i semplici concetti elencati, ed obbligarli a rispettare queste 50 regole perché ne va del “bene comune”.
Facciamo un esempio:la regola 40, la quale dice che “le grandi strutture consumano molto di più delle piccole”. L’ esempio fornito è che, anziché una scuola per 3000 alunni, è preferibile costruire 10 scuole per 300 alunni ciascuna. Stessa cosa per ospedali, stazioni ecc.. Piccolo è bello.
In pratica si da lo stop a mega complessi in favore di strutture dislocate SU PIÙ EDIFICI PICCOLI armonicamente collegati e ciascuno costruibile anche da piccoli costruttori. Questo è certamente a svantaggio dei grossi costruttori, ma in fin dei conti garantisce una efficienza economica maggiore .
In pratica si deve andare verso un modello reticolare di servizi e di opere, e dunque una complessità maggiore nella gestione, ma anche una maggiore diffusione di competenze e responsabilità.
Si va verso un sistema reticolare che certamente funziona come è dimostrato dal modello delle Venetie, un modello non a caso studiato dai premi nobel per l’Economia.
E’ un modello che può essere ecologicamente più efficiente come ci dicono ora gli scienziati. Ma che diventa problematico da gestire se l’amministrazione è come quella italiana, che produce invece disastri come il Vajont, il Polesine, il porto Marghera ecc ecc.
Bocciate dunque quelle regioni che stanno accorpando i piccoli ospedali spesso molto efficienti ed economici in grandi megacomplessi.
La regola 40, come le altre, ci dice anche qualcosa di “filosofico”, ossia che la manìa per le grandi opere pubbliche, comunea ideologie come l’Impero Romano,il Comunismo e il Fascismo, in realtà sono megalomanìe dannose oltre che per l’umanità, anche per l’ambiente. Infatti gli stermini di popoli sono state realizzate solo da quelle civiltà che hanno in comune una concezione unica dell’uomo.
Insomma, si torna scientificamente nei fatti e nei principi verso una armonia fra uomo e ambiente che in realtà era comune nel periodo del rinascimento fino alla rivoluzione francese. Una armonia per le opere a misura di uomo che regnava splendida nella Terra di S.Marco.
La Rivoluzione francese, aprendo la strada alle grandi ideologie di massa, segnò una grande involuzione verso una monocultura che è contraria all’uomo, che genera nelle architetture e nell’ambiente delle devastazioni, così come il sistema giuridico centralizzato fu una involuzione giuridica per molti popoli già da secoli federali e pacifici.
Ora la scienza ci dice che possiamo salvarci dalla catastrofe ambientale invertendo la tendenza iniziata con la rivoluzione francese, e ragionando all’opposto in maniere armonica con la situazione locale, anche se in prospettiva globale.
Agire localmente pensando globalmente, uno dei principi dell’Autonomia e della millenaria cultura veneta.
Le 50 Regole
http://blogs.guardian.co.uk/ethicalliving/2007/11/the_environment_agencys_50_thi.html