Così tortura un italiano
Tratto da mazzetta
Edificante servizio della trasmissione “Le Iene” che venerdì sera hanno mostrato la ricostruzione di un interrogatorio secondo le procedure che il nostro esercito adotta (anche) in Afghanistan contro i sospetti terroristi.Nel servizio (visibile qui) uno dei componenti della squadra del fortunato programma si sottoponeva ad una versione light di una seduta di interrogatorio da parte di un uomo presentato come “specialista” nel campo.
L’uomo ha raccontato di aver ricevuto un addestramento specifico alla tortura secondo manuali (peraltro ben noti da tempo) in uso agli eserciti atlantici, così come ha spiegato che la ricostruzione in studio era chiaramente meno violenta di quando non sia in realtà.
Spettacolo impressionante per violenza anche nella versione edulcorata ad uso dimostrativo, che dimostra…
la rinuncia da parte dell’esercito di un paese (sedicente) democratico ai propri stessi principi fondanti, ma che fino ad ora non ha suscitato troppo rumore pur integrando un’ammissione diretta dell’esercizio della tortura da parte dei nostri militari.Allo stesso modo ha avuto poca diffusione un video (visibile qui) nel quale si vede un militare americano in Iraq uccidere crudelmente un cucciolo lanciandolo in un burrone, un’altra discreta dimostrazione di assoluta mancanza di senso etico e di sensibilità umana da parte dei militari che l’Occidente ha mandato ad insegnare come si sta al mondo ai feroci saladini.
Probabilmente nessuno tra il migliaio di parlamentari che cercano l’elezione, incorpora una sensibilità superiore a quella dell’ufficiale italiano “esecutore” di interrogatori o del marine “portatore” di democrazia o forse, più semplicemente, visto che tutti hanno votato per queste missioni così povere di senso, preferiscono evitare l’argomento per sfuggire alle loro responsabilità.
Il manuale della CIA fino al 1991
Anna
13 Marzo 2008 @ 21:29
Certo, infatti, non bisogna mai dimenticare che l’Italia ha DICHIARATO GUERRA ( mi sono sempre chiesta se DAVVERO pensavano di vincerla…….) agli Stati Uniti (roba che, adesso, nessuno sano di mente nemmeno penserebbe).
63 anni? Il tempo adeguato per scontare l’aver perso una guerra (anche se le “volpi” italiche del tempo hanno ottenuto di chiamarlo armistizio), come da sempre nella storia vanno le questioni tra vinti e vincitori.
E, in fondo, i nostri padroni avrebbero potuto trattarci molto peggio.
O no?
alessandro
11 Marzo 2008 @ 23:36
L’italia e’ nata serva fin dal principio ,fu un idea della massoneria inglese ,serviva uno stato cliente per bilanciare la potenza francese ed asburgica . Passano i decenni cambiano solo i padroni ,servi da 63 anni degli americani senza un minimo di orgoglio . Ora che gli Usa sono in declino aspettiamo il cambio del prossimo padrone !!Speriamo bene …