Che cosa è il Signoraggio – l’inizio
Nei dialoghi con le persone reali ho però constatato che alcune mie metafore sono servite a fissare la questione a chi non sapeva nulla del problema.
Dunque ecco una mia piccola introduzione sul “Signoraggio”, ovviamente dal mio punto di vista.
Immagina di avere oro, argento o altri metalli preziosi, e di volerli mettere al sicuro.
Allora vai da un orefice o da una banca e gli dici “ti lascio qui questi preziosi se mi assicuri che in caso di furto mi pagherai il loro valore”. (da questo momento tralasciamo le differenze e chiamiamo “banco” chi accetta i tuoi metalli preziosi). Il Banco ti risponde dicendo che “sì”, assicura il tuo oro, ma ti dice che il tuo oro vale solo una certa cifra perché “usato”. Notare che questo meccanismo è quello del pegno, e notare che l’oro usato è sempre oro, e non si deperisce con il tempo.
Comunque il Banco ti rilascia una speciale “nota di deposito”, che prende il nome di Banconota. Da quel momento tu giri con la tua banconota in tasca, felice di sapere di avere la tua ricchezza al sicuro.
Un giorno passi davanti ad un negozio di Automobili, e ti innamori di una automobile fatta proprio come la desideravi da tempo. Il prezzo è eccezionale, ed è rimasta l’ultima. Decidi di comperarla al volo. Il venditore ti chiede : “Scusi, come intende pagare”. E tu: “Guardi questa banconota, dimostra che posso permetterlo. Se aspetta mezza giornata, vado dal Banco, mi faccio dare del denaro o il mio metallo, e poi glielo porto subito”. “Benissimo!” dice il commerciante “visto che paga subito Le faccio lo sconto. Però , se porta il denaro o il metallo prezioso con sé, potrebbe essere derubato. Allora , se preferisce, a me va bene anche una banconota del Banco con scritto che il proprietario del metallo depositato sono io. Cosa ne dice?”. “Ma certo”, rispondi tu, “meglio essere cauti”. Senza volerlo hai inventato l’ “Assegno”, una speciale banconota con la quale il destinatario può andare dal banco e ritirare il metallo.
Il venditore di auto, con il suo bel assegno, il giorno dopo si reca dal sarto a pagare il vestito da sposa della figlia, e dice al sarto: “ senti, invece di darti denaro ti do’ questo assegno, te lo “giro” con una mia firma che dimostra che il banco deve dare a te il metallo prezioso e non a me.” Il sarto accetta. E il giorno dopo si reca dal banco il quale, finalmente, tira fuori il metallo prezioso e lo da al sarto. Il sarto però ci riflette e dice “Non può tenerlo e farmi una nota di deposito ?”. Il banco accetta.
Tutto chiaro fino a qui? Passano il tempo e gli anni, e tutti trovano comode le “banconote” come se fossero l’equivalente reale dell’oro. Ormai nessuno va più a ritirare il metallo, ed anzi è pure felice di avere delle banconote leggere leggere al posto del metallo.
Con il tempo si trova perfino utile avere delle banconote “standardizzate”, ossia senza nome del proprietario, e con sopra dei valori determinati come 5, 10, 20, 100, 500, 1000 ……. unità. Così , al momento del pagamento non c’è nemmeno più il problema di firmare la “girata”. E’ stata invitata la “moneta”, che per comodità si trasforma anche essa in carta o “cartamoneta”.
Tu, il venditore d’auto, il sarto ecc ecc. vivete pensando che ad ogni banconota e moneta corrisponda un certo “deposito” reale. Per tutti è una dato scontato che da qualche parte l’oro C’E’.
Un giorno, venite a sapere che in realtà il banco non ha tutto l’oro depositato, ma solo una piccola parte o “riserva frazionaria”, perché anche il banco ha dato in deposito il suo metallo ad un banco più sicuro, con grandi depositi vigilati, che viene chiamato “banco centrale” : lì perfino il Governo mette i soldi. Vi sentite ancora più sicuri e usate le banconote con ancora più fiducia.
Bene. Succede però che il banco ad un certo punto si trova esposto perché ha fatto costruire delle case per venderle, ma non riesce a venderle da anni. Il banco ha già pagato una parte dei lavori, ma il costruttore vuole essere pagato completamente. Insomma manca del denaro, e se il banco dovesse restituire tutto il metallo equivalente alle banconote circolanti non ne avrebbe a sufficienza.
Il banco pensa però di dare al costruttore delle banconote con le quali dichiara che il metallo depositato e della stessa banca. Il costruttore le usa con altri fornitori e nessuno si accorge di un fatto semplice: IL BANCO NON HA DEPOSITATO ALCUN ORO SUO !
Dopo un po’ il Banco, capisce che il gioco regge, e per simulare meglio decide allora di fare una ulteriore cosa poco onesta: scrive nel registro dei depositi che egli ha depositato l’oro, e poi scrive nel registro dell’oro mandato al banco centrale che una certa quantità è stata depositata. Ecco fatto.
Il fatto che la banca, in maniera fraudolenta e falsa, dichiara di avere dei “valori” depositati nel banco centrale, è la creazione di moneta dal nulla, ossia uno degli aspetti del Signoraggio.
Grazie a questo trucco, il banco crea tutto il denaro=banconote che vuole senza dover fare nulla in cambio. In qualche maniera trucca i conti e via.
Dite che è impossibile ? Ebbene, la bugia è andata così oltre nel tempo e nella quantità che non solo il banco ma anche il banco centrale ha cominciato a fare della banconote di deposito sul nulla, e le casse forti del banco centrale sono completamente vuote. Oggi alla moneta circolante non corrisponde alcun bene reale, sono solo pezzi di carta.
Il giochino si è ulteriormente evoluto con l’avvento della “moneta elettronica” , che ha permesso alle banche di eliminare anche la prova della truffa, ossia quelle banconote di autodeposito che esse facevano.
Lo scossone finanziario dell’impero ( attualmente “americano”) di agosto 2007, è stato solo il primo shock di una serie che ci attende, perché il fatto è che il sistema monetario non regge più.
E’ una grande catena di SantAntonio basato sull’usura di chi stampa moneta senza aver nulla in riserva (signoraggio). Grazie a questo meccanismo ora noto di “creazione di denaro dal nulla” o “Ex nihilo” si è tenuto in piedi un potere occulto di governo mondiale che da diversi secoli scatena guerre contro chiunque minaccia questo monopolio.
La crisi delle borse viene affrontata attraverso la “immissione” di centinaia di miliardi di Euro e Dollari nel sistema finanziario: tonnellate di nuovi bigliettini stampati di Dollari ed Euro vengono fatti circolare, e vengono dati agli operatori di borsa collegati alle banche che hanno fatto investimenti sbagliati su persone ed aziende non affidabili.
Questo sistema tiene in piedi i ladri a danno degli onesti. Le banche continuano a stampare e mettere in circolo banconote senza che ad esse corrisponda il benché minimo debito delle Banche stesse verso il popolo che dovrà pagare i debiti.
Collegamenti
Libro Euroschiavi di Marco della Luna
antonio adorisio
6 Novembre 2007 @ 12:57
Ciao vecchio,
seguo sempre con interesse le tue chiacchierate in rete
ti segnalo un libro interessante “Best Before” di Eugenio Benetazzo (giusto per aumetare l’angoscia)
bye
Umberto Sartory
5 Novembre 2007 @ 09:12
La radice del problema trae nutrimento dall’entropia del sistema. Il sistema di gestione “statale” e anche quello bancario assorbono più energia del lavoro che producono.
Per chi non sia familiare con i termini della Sinergetica (scienza che si occupa di ottimizzare i sistemi secondo leggi armoniche con lo sviluppo e l’ambiente naturale) spiego che l’entropia è l’energia dispersa. Prendiamo a esempio gli attriti in un motore. Fanno consumare forza motrice senza produrre l’effetto desiderato, cioé il movimento, anzi lo ostacolano.
In genere infatti la dispersione dell’energia non è solo uno spreco ma anche un danno. Gli attriti nel motore in esempio generano calore e dilatazione, costringendo a tolleranze negli ingranaggi che ne aumentano il rumore e l’usura oltre a richiedere dispositivi
di lubrificazione complessi e costosi quanto perfettamente inutili, in sé, al movimento desiderato.
La sinergetica si occupa di studiare i componenti di un sistema e di giustapporli in modo da ridurre al massimo l’entropia.
Ho usato l’esempio del motore, ma la Sinergetica è una scienza astratta, che si informa alle strutture profonde e geometriche della Natura ed è quindi perfettamente applicabile in tutti i settori dell’esperienza umana, inclusi la psicologia e la sociologia.
In particolare la consapevolezza e l’atteggiamento sinergetici sono la caratteristica dell’uomo politico che sia degno di questo nome.
Purtroppo lo stato attuale delle cose non vede uomini politici a governo della Cosa Pubblica, ma bande più o meno agguerrite di boiardi (ministri infedeli succeduti a un Re tradito e traditore) e di veri e propri criminali impegnati nel saccheggio della Medesima
Detto questo, e verificatolo giornalmente ormai da decenni, trovo del tutto inutile continuare ad affrontare aspetti applicativi di questo sistema ad altissima entropia. Più interessante tentare una risposta alla domanda di Stefano: luci sul futuro?
Qualsiasi luce sul futuro non può che venire dall’azione nel presente. E qui forse chiarisco come la Sinergetica inferisca la politica.
L’indicazione metodologica di questa scienza, recita infatti “Pensa globalmente e agisci localmente”.
E questo per il Cittadino giunge a significare di agire innanzittutto nel proprio quotidiano. Difendere i valori che lo rendono cittadino innanzittutto nella propria vita privata con dignità e fermezza.
Sappiamo che un sistema sociale a bassa entropia deve essere basato sulla tolleranza ma anche sulla stretta osservanza dei principi morali. Per guadagnarsi il diritto alla Giustizia, il Cittadino deve agire egli stesso con giustizia. Per la diffusione della Fiducia, che è la vera anima del Commercio ( la pubblicità ne è semmai la vanga) è indispensabile che il Cittadino tuteli la propria “parola d’onore” e coltivi la propria dignità d’onesto anche quando questa sembra produrre svantaggi momentanei.
Un Cittadino che invece “cede all’andazzo”, ovvero si asservisce a un principio generalizzato del sistema entropico, facendolo proprio, non fa che aumentare l’entropia e, nel caso specifico, meritarsi governi sempre più corrotti e corruttori.
Qualcuno potrà obiettare che il diffondersi di un rinnovato vigore morale fra il Popolo potrebbe provocare un arresto dell’economia.
L’imprenditore che rifiutasse di piegarsi al sistema di corruzione generalizzato in vigore si troverebbe infatti probabilmente privo delle commesse necessarie alla sua impresa.
Il lavoratore che rifiutasse di prestare la sua opera in operazioni di malaffare pubblico o privato potrebbe trovarsi trasferito o licenziato.
Il funzionario che rifiutasse di piegare la propria coscienza al sistema di interessi privati in atti d’ufficio potrebbe trovarsi isolato e malvisto sul posto di lavoro.
Eppure una qualsiasi luce sul futuro non può che filtrare attraverso l’assunzione di questi rischi e la predisposizione di piani collettivi per minimizzarne gli effetti.
Il Cittadino deve reimparare a compensare le frustrazioni materiali con la propria forza morale. Se l’economia come vediamo corre a perdifiato verso il baratro, chi è l’imbecille: chi la accelera o chi tenta di fermarla?
Certo, a tentare di frenare si fa fatica, e si consumeranno le suole delle scarpe, ma è meglio restare a piedi nudi che volare nel precipizio con un bel paio di scarpe griffate.
Fuor di metafora il precipizio si chiama miseri a generalizzata e guerra. Lacrime e sangue di quelli veri, non quelli delle
“leggi finanziarie”.
Interessante a questo proposito il grafico sulla proprietà del debito pubblico: Come è sproporzionata la colonna della proprietà estera… Come mai gli stranieri ci vogliono così bene da comperare la nostra carta straccia all’ingrosso?
Cosa faremo se saranno proprio gli stranieri, a chiedere l’oro in cambio della cartaccia?
Sapete già la risposta. Quando qualcuno ha dei debiti che non paga, di solito gli si prendono i beni, ovvero le terre e, nel nostro caso, soprattutto le opere d’arte. A discrezione dei nostri creditori stranieri, l’Italia, e il Veneto con lei, possono ormai venir dichiarati terra di conquista in ogni momento. Un paese in crisi al proprio interno, potrà con una certa qual ragione far valere i suoi diritti su di noi…
L’economia basata sull’acciaio, ancora molto forte anche se sottoposta al turn-over verso l’economia del silicio, è estremamente dura in questo genere di affari. La sua forma di pagamento è ed è stata per millenni la guerra…
flavio raiola
3 Novembre 2007 @ 19:48
io dico che tuti noi cittadini dobbiamo [censura] combattere [censura] queste frodi giornaliere , questi sfruttamenti che subiamo ogni giorno…perche con le parole non si fa niente…ci vuole una rivolta violenta o i “potenti e ricchi” ci fermeranno sempre con le loro chiacchiere e promesse…
Alessandro Pentori
3 Novembre 2007 @ 09:14
Un interessante articolo in merito:
“Quando lo stato diventa falsario” : http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1997
E’ molto interessante anche la discussione che ne scaturisce.
franca
3 Novembre 2007 @ 06:39
l’ORO, in qualche posto el xe restà , anche sè poco nei confronti de quel che se ga stampà in fratempo.
Se ricomincia da capo???
stefano
2 Novembre 2007 @ 23:23
Hai detto delle cose giustissime e vere. L’angoscia che ho da circa 2 anni e che non riesco a capire come ne potrmo venire fuori senza ricorrere a qualche cosa che assomiglierà ad una guerra economica/civile sic!!! Dacci anche delle Luci sul futuro, Grazie
Stefano Cervellini