avv. Morosin smaschera il referendum: è solo una consultazione
L’avv. Alessio Morosin, presidente di Indipendenza Veneta, ha dichiarato che quello da loro proposto non è un “referendum” per l’indipendenza, e ha dichiarato che loro lo chiamano così “per intendersi”, e si tratta di una “consultazione” che non ha il valore legale di determinare l’indipendenza, solo una libera espressione.
La dichiarazione è avvenuta il 17 settembre in diritta su Rete Veneta, lo stesso giorno che il Consiglio Regionale del Veneto “rinviato” la richiesta di referendum. Infatti il consiglio regionale ha discusso della richiesta di Referendum presentata dal ex-UDC Valdegamberi, ma scritta da Morosin e/o Cantarutti, di Indipendenza Veneta.
La domanda diventa : se non è un referendum, perché il Consiglio Regionale ha discusso una richiesta di referendum?
Se è una consultazione come dice Morosin, forse si è finalmente reso conto che il referendum non si può fare come dico io da 2 anni ? Se ha il valore di un sondaggio, perché spendere una montagna di soldi ?
Morosin si è poi inoltrato nello spiegare che il risultato della consultazione (non un referendum) dovrebbe poi spingere il Consiglio regionale a prendere atto del risultato, e quindi solo allora VALUTARE se dichiarare la sovranità. A parte il fatto che questo è escluso dalla Costituzione, m
a s
e non è un referendum, perché mai il Consiglio Regionale dovrebbe tenerne conto dato che non sarebbe vincolante ?
E poi, se serve il “parere” del popolo , non ci sono già i sondaggi di opinione ?
In realtà è già oggi evidente che in Consiglio regionale della regione veneto manca la maggioranza su questo tema, e la perdita di consenso in regione della Lega non fa prevedere un futuro migliore.
In realtà ogni caso MANCA PROPRIO LA LEGALITA’ DI UNA TALE OPZIONE come ho spiegato nel mio libro dal 2012.
Con questa dichiarazione Morosin ha allungato la lista dei motivi giustificativi alla loro proposta che via via si sono rivelati non veri nel corso del tempo.
Il partito conta una lunga serie di contraddizioni SVELATE nei mesi e negli anni scorsi.
L’avv. Cantarutti, per esempio, e prima ancora il sito del partito, ha affermato che c’era l’unanimità dei giuristi sulla fattibilità del referendum, ingenerando l’idea che la commissione di studi avesse dato parere favorevole. è stato sconfessato da tutti i giornali quando Invece la maggioranza dei Giuristi interpellati, me compreso, hanno detto che il referendum consultivo per l’indipendenza operato dalla regione non è costituzionale, e tutti gli articoli sulla questione lo hanno sempre detto. Una realtà parallela ? O più semplicemente una mistificazione .
Io sono l’unico ad aver detto che il referendum consultivo su materie non di competenza della regione (come la politica estera) è perfino vietato dallo statuto, perché sono materie riservate allo stato in Costituzione, che la regione DEVE rispettare per statuto. Molto semplice in realtà.
Indipendenza veneta ha “camuffato” nel tempo molte sue affermazioni, in pratica sconfessandole.
Ad esempio c’è stato anche un “salto” che i militanti non hanno nemmeno notato: inizialmente Indipendenza Veneta aveva proposto un referendum di dichiarazione di sovranità del popolo veneto, addirittura della sovranità della Repubblica Veneta. Poi si è passati ad un referendum “consultivo” ossia privo di valore “deliberativo”, poi dichiarato incostituzionale dai giuristi (ma solo se dichiarato dalla regione!).
Così Indipendenza Veneta si era “riciclata” al referendum “consultivo”, facendola sotto il naso dei militanti, e pure questo non sta in piedi!
Tutte queste proposte si possono infatti definire “inconcepibili” dentro il sistema costituzionale italiano, perché la confusione alla base è quella di confondere il “popolo veneto” (che è presente in più regioni) con la Regione Veneto, che invece contiene pure molti italiani, gli immigrati e perfino qualche minoranza da comprendere.
Che la regione non possa fare referendum da sè per l’indipendenza è dimostrato anche dal fatto che già nel 1998 la regione veneto aveva chiesto a Roma il referendum, proprio perché non può indirlo da sè. L’incredibile è che fu proprio Morosin a scrivere quel atto, la risoluzione 42 (vedi atto originale), quindi evidentemente o ci ha ragionato per 15 anni prima di capire qualcosa, oppure sa di mentire e….. oppure …… MAH ! Potrebbe aver capito male entrambe le volte, perché in entrambi i casi c’è l’errore di confondere il “popolo veneto” con la “regione veneta”
Può essere che sia stato il magico intervento di Cantarutti , il quale afferma di essere stato lui a scrivere la risoluzione 44 del 2012 . Peccato che è quasi identica alla 42 scritta da Morosin nel 1998 !!!
Sono tante le contraddizioni che gettano ombre sul movimento e sui proponenti.
Mesi addietro, per esempio, Indipendenza Veneta aveva sparso la voce, che addirittura Barroso ,presidente della Commissione UE, si fosse espresso a favore del Referendum, cosa che non è possibile per i trattati. Infatti ho poi smascherato che non lo aveva dichiarato per nulla. Ancora di più oggi questa fantasia del “sostegno europeo” è stata del tutto uccisa dalla dichiarazione del 21 novembre 2012 della Commissione contro il referendum della Catalunia
Indipendenza Veneta in passato ha inoltre spacciato per sostegno al referendum per l’indipendenza della Catalunia una dichiarazione del segretario ONU , Ban Ki Moon, il quale aveva invece solo fatto un invito alla pace ed al dialogo.
Nella disinformazione di Indipendenza Veneta si da grande enfasi al fatto che se possono Scozia, Catalunia, ecc, e hanno potuto Slovenia, Croazia e altri stati, lo può anche la regione Veneto .
Anche questo NON CORRISPONDE AL VERO, perché gli stati tornati sovrani erano già stati esistiti in precedenza, mentre il Veneto come è oggi non è mai esistito, esisteva il Lombardo-Veneto e prima la Repubblica Veneta.
E di tutti gli altri casi riportati da Indipendenza Veneta per dire che il referendum si può fare, non ce n’è nemmeno 1 che sia stato riconosciuto valido senza il consenso dello Stato da cui ci si staccava, nemmeno il caso del Kossovo.
Indipendenza Veneta ha coltivato insomma una lunga serie di mistificazioni per convincere i veneti a dare sostegno al progetto, ed in realtà si sapeva benissimo, credo nei vertici, che il progetto non era per nulla fondato su un caso esistente al mondo.
A cosa serviva allora ? Si dice che servisse a spostare voti .
C’è stato perfino il tentativo di salvare in corner l’idea del referendum, subito saltata
Il rinvio diverrà sempre più lungo, ci saranno altre urgenze ….. e cosi il veneto che ha inseguito questo sogno resterà nel suo sonno.
Il malcontento è montato però e sta andando fuori del controllo del partito. Gli illusi non vogliono accettare l’idea che fosse solo una sceneggiata.
I più accesi hanno perfino minacciato azioni contro i consiglieri, specie contro Cortellazzo che ha chiesto il rinvio. In realtà Cortellazzo ha fatto un favore a quelli di Indipendenza Veneta e alla sua maggioranza, non facendo bocciare con il voto il referendum in quanto insostenibile sul piano legale.
Arrivati a questo punto, solo chi non ci arriva e chi è disonesto resta in quel progetto, e a noi va bene che resti lì, non vogliamo certo gente simile nel nostro moto di liberazione attraverso la causa internazionale.
Adesso le 10 domande ai referendari, senza risposta, diventate poi 17 , sono probabilmente 50 , tutte ancora senza risposte, e inutili per chi ha limitata intelligenza.