L'opinione di Loris Palmerini
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15 Luglio 2013

Affermata la sovranita’ del Lombardo-Veneto: ora e’ un problema europeo e internazionale

Attualità e storia del Popolo Veneto, Diritti Umani, Giustizia, Personale, Politica, Storia, Venetie 0

Sembrerà strano, ma la sovranità sul Lombardo Veneto non è legalmente nelle mani del governo Italiano. LB-logo

La storia ufficiale italiana racconta che il popolo veneto volle unirsi all’Italia con un plebiscito il 22 ottobre del 1866 rinunciando al proprio autogoverno, cioè all’indipendenza.

Invece la sovranità legale era già stata scippata 3 settimane prima, precisamene il 3 ottobre, quando in un albergo di Venezia scelto per dare il minor clamore possibile, 3 prestanome dei Savoia ricevettero la sovranità dell’intero Lombardo-Veneto dalla Francia, e pochi minuti dopo firmarono il passaggio all’Italia prima che il popolo avesse deciso.

Per il diritto internazionale fu illegale che la sovranità veneta e lombarda venisse messa nelle mani di un rappresentante del Governo italiano prima che si volgesse il plebiscito previsto dai trattati internazionali. E oltretutto i 3 prestanome non erano in realtà i legittimi rappresentanti eletti dei veneti. Quindi non solo non erano legalmente legittimati a ricevere la sovranità, ma per di più essendo un “governo fantoccio” dei Savoia, il diritto internazionale condanna alla nullità ogni loro atto anche seguente.

La realtà è che agirono su ordine del Governo Italiano per impedire che il plebiscito si svolgesse liberamente e portasse eventualmente a scegliere l’indipendenza. Cosa probabile visto che pochi mesi prima i veneti avevano combattuto e vinto gli italiani sia per terra che per mare.

Quindi fu tutto nullo ed illegale quello che il Governo fantoccio decise al posto dei veneti, ossia le regole e le date del voto, gli aventi diritto (diedero il diritto di voto ai soldati italiani!) e l’esclusione dal voto non solo delle donne e dei poveri, ma pure dell’intera Lombardia. Sì, perché non solo il popolo veneto va da Bergamo a Udine, ma quello che nel 1866 fu ceduto, secondo i trattati, era l’intero Lombardo-Veneto in quanto l’Italia aveva occupata la Lombardia solo nel 1859 ma non l’aveva mai fatta votare per l’annessione. Ancora oggi la Lombardia non ha mai votato!

Grazie ad alcuni tenaci attivisti ed a studi giuridici delle norme, in particolare di Loris Palmerini, tutto questo è stato dimostrato punto per punto, mettendo in discussione la sovranità italiana su tutto il Lombardo-Veneto. Sarebbe bastato il referendum monarchia repubblica del 1946 a sanare la questione, ma Palmerini nel 2006 ha dimostrato pure la nullità dello stesso per il mancato voto di Istria e Dalmazia.

Alcuni tenaci attivisti hanno portato questi fatti giuridici nei tribunali italiani fin dal 2006, e poi nelle corti europee, non ottenendo mai una risposta definitiva e chiara, ma allo stesso tempo dimostrando che in effetti i tribunali non hanno potuto negare la questione. Tutti gli interpellati si si sono ridotti alla “resa” tecnica sotto il nome di “inammissibilità”, tardività, o non conformità a procedura. Anche il Consiglio d’Europa lo ha fatto, sebbene debba la tutela ai diritti umani e che abbia pure un precedente in Cipro Nord di cui ha dichiarato “fantoccio” il Governo voluto da Ankara. Anche l’Agenzia delle Entrate è stata interrogata, alcuni già vogliono non pagare le tasse allo stato sbagliato, e anche essa ha dichiarato inammissibile la questione senza dare le dovute spiegazione e senza poter citare le norme che le danno il diritto nel territorio.

Non si tratti solo di cose archiviate dalla storia, perché essendo un problema giuridico ancora esperibile è anche politico ed economico, cioè attuale e reale. Basti il caso della Polonia tornata sovrana dopo 140 anni.

Le azioni legali hanno hanno costretto l’Italia a cancellare legalmente la vergognosa annessione del 1866, mostrando come un saccheggio quello che è avvenuto dopo, tanta miseria, povertà ed emigrazione di massa, e poi guerre con danni mai pagati ….. tanta miseria per cui i veneti che hanno dovuto attendere un secolo per tornare al benessere della Repubblica Veneta, un benessere oggi già svanito, e che li ha lasciati senza lingua e senza cultura della propria millenaria storia. Se uniamo questo quanto fatto dall’Italia in Istria e Dalmazia, con la cessione illegale di Osimo, otteniamo ne più ne meno di un genocidio programmato.

E’ ancora tutto aperto, perché il diritto internazionale parla chiaro, e così “casualmente” nel dicembre 2010 lo Stato Italiano ha cancellato l’annessione del Lombardo-Veneto, dandosi 2 anni di tempo. Ebbene, da gennaio 2013 la revisione non è più possibile.

Quindi legalmente l’annessione non è mai avvenuta perché non esiste nemmeno uno straccio di legge italiana che dimostri che il Lombardo-Veneto è territorio dello stato italiano. Anzi, territorio della Repubblica, che è erede di quello stato. Una repubblica anch’essa messa in dubbio dal non voto di Istria e Dalmazia del 1946.

Attenzione a non confondere la questione legale con la libertà di agire. Questo non vuol dire che il Lombardo-Veneto non sia territorio di nessuno e che chiunque possa dichiararsi capo di governo o “re”.

A governarlo di fatto militarmente ora è l’Unione Europea, anche se essa è presente solo di fatto sulla scorta delle false dichiarazioni italiane del passato. E per intanto la UE dichiara il Lombardo-Veneto un suo territorio , anzi, ha collocato a Vicenza il comando supremo della polizia europea.

Ma legalmente chi rappresenta il popolo veneto e lo stato Lombardo-Veneto?

Non certo la Regione Veneto, né il Consiglio regionale, non solo perché il territorio non è più italiano secondo le norme italiane, ma anche perché la stessa Corte Costituzionale italiana ha sentenziato nel 2007 (sentenza 365) che un ente regione non può rappresentare un popolo in senso internazionale. La Sardegna ci ha infatti già provato. Ed inoltre la Regione Veneto è eletta dai cittadini italiani residenti, non dai soli veneti anche all’estero, tanto più che i Veneti sono anche in Lombardia, Trentino e Friuli-Venezia-Giulia e per il diritto internazionale sarebbe illegale escluderli da un voto di indipendenza.

Insomma, per il diritto internazionale la regione veneto non è altro che un ente dello Stato Italiano, e se volesse affermare di rappresentare i veneti non sarebbe altro che un altro governo fantoccio del governo italiano come quello del 1866 , mosso per sopprimere la sovranità veneta.

Allora chi rappresenta il popolo veneto?
Intanto occorre sapere che può rappresentare un popolo quel ente che risponde a precisi requisiti internazionali:
non deve dichiararsi come un ente partitico o associativo ma come uno stato
non devo rispondere agli ordini di un altro governo (il governo veneto risponde a quello italiano)
come diritto delle nazioni, un governo nazionale è eletto direttamente o indirettamente dai soli veneti, cioè da chi si dichiara tale all’anagrafe del popolo veneto
negli statuti deve avere la divisione dei poteri, una magistratura indipendente dalla politica, rispettare i diritti umani internazionali fra cui la non discriminazione per religione, sesso, colore ecc, altrimenti può essere disconosciuto.
deve rispettare i propri statuti come una costituzione (stato di diritto)
deve fare gli atti internazionali necessari a dimostrare la propria volontà

Per arrivare a questo occorre una lunga preparazione, e non basta nemmeno .

Ma nella risorta terra veneta e lombarda non manca di certo l’inventiva: ci sono almeno 5 governi che si dichiarano sovrani sul territorio.
Tuttavia uno solo è quello che dichiara la sovranità sul Lombardo-Veneto e ha tutti i requisiti legali, perché il suo ideatore, Loris Palmerini, fin dal 1997 ha pensato all’orizzonte internazionale per far valere i diritti del popolo veneto, andando a lavorare alla creazione di istituzioni incensurabili, facendo espellere anche coloro che non si attenevano alle regole statutarie.

La storia ha compiuto un ciclo, e l’8 luglio 2013, in una anonima terrazza, l’Assemblea del Popolo Veneto ha ribadito la sua sovranità, riconoscendo che l’Italia non ha alcun titolo legale al governo del territorio Lombardo-Veneto. Simbolico anche il nome del paese della provincia di Padova dove il furto del 1866 è stato dichiarato nullo : Rubano.

Infatti attualmente tutto il Lombardo-veneto è oggi sottoposto ad un Governo Federale deputato ad agire internazionalmente, e questo è stato possibile solo perché sovranità del popolo veneta oggi rappresentata dagli eletti alla Assemblea del Popolo Veneto, gli ha dato questo mandato.

In realtà la sovranità nel Lombardo-Veneto è già stata dichiarata anche nel 2009 e nel 2006, ma questa volta quello che è cambiato è la stessa legalità dello stato italiano: le leggi di annessione non esistono più e non possono più essere ripristinate. E’ una questione puramente internazionale.

Forse è questo quello che si nasconde dietro la forzatura della regione Veneto che vuole un referendum nel 2013, forse si tenta di dare falsa legalità al governo italiano che non ce l’ha mai avuta e di certo non ce l’ha oggi. Chi può dire il contrario ?

Si stanno già raccogliendo i soldi per la causa internazionale, in realtà poca cosa, costerà meno della elezione di un consigliere regionale.

Dopo un pausa di 147 anni la storia veneta di 3500 anni è insomma ricominciata.
Si farà tesoro della lezione avuta: senza sovranità i veneti non possono avere benessere stabile.

Adesso la questione diventa: riusciranno veneti, lombardi e mantovani a lavorare insieme o raggiunta l’indipendenza del Lombardo-Veneto decideranno di dividersi in 3 comunità ?
Tutto può essere, ma che non si dica che Bergamo, Brescia e il Friuli non sono terre di San Marco!

Chi vuole avere un futuro politico nel Lombardo-Veneto sa che deve contattare il Governo Federale

http://www.lombardo-veneto.net

Ecco la dichiarazione dell’Assemblea

http://www.statoveneto.net/assemblea/?p=180

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