Elezioni della Regione Veneto incompatibili con il Trattato di Lisbona (e incostituzionali)
Il 1 dicembre 2009 è entrato in vigore il Trattato di Lisbona. Con esso lo Stato Italiano si è ridotto a semplice “regione” di un Super Stato che si chiama “Unione Europea”. Infatti le principali materie che connotano uno “Stato”, come la difesa, la giustizia e la moneta, sono diventate competenza primaria ed esclusiva dell’Unione Europea.
L’Unione ha oggi le competenze di “sicurezza e giustizia senza frontiere interne”, “libera circolazione delle persone insieme a misure appropriate per quanto
concerne i controlli alle frontiere esterne” , l’asilo, l’immigrazione, la prevenzione della criminalità e la lotta contro quest’ultima, il mercato interno, la stabilità dei prezzi, un’economia sociale di mercato
fortemente competitiva, combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni, e promuove la giustizia e la protezione
sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore, la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri, le diversità culturali e linguistiche, unione economica e monetaria la cui moneta è l’euro, la tutela dei diritti umani, in particolare dei diritti del minore, e alla
rigorosa osservanza e allo sviluppo del diritto internazionale, in particolare al rispetto dei principi della
Carta delle Nazioni Unite.
Insomma sicurezza interna ed esterna, la giustizia, l’economia e la concorrenza dei mercati, la moneta, la socialità, il lavoro e tante altre sono oggi funzioni principali dell’Unione Europea. Basti pensare che esiste ora un solo ministro degli esteri per tutta l’Unione, per cui gli ex ministri sono solo stipendi rubati. E ancora di più, gli Stati hanno firmato la rinuncia a fare causa alla Unione fuori dall’Unione, ossia hanno rinunciato alla personalità internazionale.
Un altro grande cambiamento che ha portato il Trattato di Lisbona è il fatto che l’Unione ha aderito al Consiglio d’Europa, cioè ha di fatto messo a livello costituzionale degli importanti meccanismi di protezione dei diritti umani, e risponde per i danni e le violazioni dei diritti umani di sé stessa, ma anche degli stati membri per le materie comuni. Nel 1998 avevo segnalato alla stessa Commissione questa grave lacuna, e avevo minacciato la secessione interna dei Veneti quando la Costituente Europea minacciava di violare perfino i diritti ONU. Adesso possiamo invece stare tranquilli sul fronte interno. Ben più di prima dato che l’Italia non ha mai rispettato i diritti umani dei veneti in concreto, ma solo sulla carta. Non a caso l’Italia ha la in-giustizia perfino peggiore del Gabon, e viene sistematicamente condannata peggio dei Turchi.
Insomma, è morta l’Italia, W l’Italia.
Adesso però si gioca duro. Con il trattato di Lisbona le “minoranze nazionali” sono diventate un soggetto di diritto protetto dalla stessa Unione, materia d’Unione insomma.
Il “popolo veneto” come noto, è riconosciuto dalla legge costituzionale art.2 L.n.340/1977, che gli riconosce anche il diritto di “autogoverno”, una minoranza nazionale dunque.
L’Italia se ne è sempre sbattuta, in quanto Stato invasore fin dall’inizio. Ed ora ? Sarà disponibile l’Unione a pagare i danni prodotti ancora oggi dagli italiani ?
Ad esempio, recentemente ho trovato una legge che protegge il popolo veneto in quanto minoranza, una legge del 1997 che garantisce diritti molto ampi, come il bilinguismo, anche nelle scuole e negli uffici pubblici, la cartellonistica stradale bilingue, diritto a giudici in lingua, diritto di esporre scritte in lingua veneta, diritto a spazi riservati alla comunicazione in lingua e anche intere frequenze televisive e giornali in lingua. Non solo, canali preferenziali per la partecipazione politica e la certezza di essere presenti ad ogni gestione degli affari che li riguardano, riforme comprese.
Viene da sorridere (o piangere) a ripensare anche alle recenti manifestazioni organizzate per “chiedere” questi diritti, e la grande enfasi data al “riconoscimento” della lingua veneta fatta nel 2007 del Consiglio Regionale Veneto: tutto dovuto e per altro INUTILE.
Quello che è stato chiesto dai veneti negli ultimi 13 anni era GIA’ LEGGE DAL 1997 !
Per coloro che mi seguono, sto dicendo qualcosa di nuovo , che certamente accelererà ancora di più gli eventi e il raggiungimento dei diritti. Sono cose che ben presto vedrete professate dai soliti parassiti mistificatori politici, ma senza che essi possano giustificare questi 13 anni di inerzia.
Tutto questi diritti sono ovviamente negati, ossia vi è la violazione della normativa del Consiglio d’Europa sulla protezione delle minoranze. Abbiamo l’evidenza che i diritti del popolo veneto vengono sistematicamente calpestati da oltre 13 anni.
Dato che c’è questa legge ed essa si applica al popolo veneto, già una ventina (23 !) magistrati hanno preferito negare che esista una legge che riconosce il popolo veneto, dicendo che la frase “Autogoverno del Popolo Veneto” in realtà si riferisce ai residenti!
La prova che l’Italia non rispetta le sue stesse leggi, ma in realtà poiché i residenti sono anche gli immigrati senza diritto di voto, i magistrati hanno comunque riconosciuto che l’Autogoverno del Popolo Veneto non è l’Autogoverno della Regione Veneto. Insomma, anche se in maniera del tutto ridicola, questa interpretazione dei magistrati legittima ancora di più le pretese dell’autogoverno del popolo veneto , ossia il diritto di rappresentarsi da sé stessa con proprie istituzioni, al di là e oltre l’amministrazione regionale, perché viene riconosciuto come l’unico ente in grado di rappresentare il popolo veneto nella sua completezza (i residenti) , mentre la regione rappresenta solo i residenti cittadini italiani votanti !
Resta comunque il fatto che la legge elettorale regionale non è compatibile con la normativa del 1997 del Consiglio d’Europa in quanto non garantisce al “popolo veneto” di essere presente con liste proprie come è dovuto.
Il 30 dicembre 2009 ho richiesto alla Giunta Regionale a guida Galan il rispetto della legge internazionale sulle minoranze, specificando anche che la legge elettorale regionale viola le convenzioni internazionali che proteggono il “popolo veneto” come minoranza in quanto non garantisce la partecipazione delle rappresentanze del popolo veneto al processo elettorale con un canale preferenziale come succede in val d’Aosta, sud Tirolo, Slovenia ecc.
La Giunta del veneto, Galan, non ha agito, anche se più volte richiamata, perfino sparivano le email certificate PEC. Insomma se ne è fregata dei diritti umani dei veneti che sono invece protetti dal trattato di Lisbona, ma già prima dalla Costituzione all’art.2
E pensare che già il Consiglio Regionale del veneto ha riconosciuto nel 1998 la personalità giuridica internazionale del popolo veneto e il suo diritto di autogoverno e autodeterminazione.
Ha riconosciuto come preesistente, non creata. Fu la risoluzione 42/1998, e fra gli altri a firmarla ci fu proprio anche Galan ! Come noto l’era Galan si è chiusa, ma temo che la storia la condannerà come un decennio in cui diritti umani dei veneti sono stati negati, anche sul piano internazionale, sempre che non emergano nel frattempo altri fatterelli .
E’ venuto alla luce dopo qualche tempo che già i Cimbri, i Ladini e le altre minoranze avevano chiesto la stessa cosa a Galan nel 2008, venendo del tutto ignorati. Quindi si dimostra una prassi.
Comunque, per un certo momento ho avuto il dubbio che a gestire la questione della legge elettorale dovesse essere il Consiglio regionale, è così l’8 febbraio 2010 ho chiesto anche al Consiglio regionale di modificare la legge elettorale per renderla compatibile con il disposto della legge suddetto. Improvvisamente invece, presi da una strana fretta, hanno deciso di chiudere la legislatura ben 4 giorni in anticipo, giorni che erano disponibili per affrontare e risolvere tranquillamente il problema. Peccato, però in compenso non si anche proceduto ad alcune delibere su discariche e varie altre che sarebbero state una tragedia ecologica per il veneto.
Vista questa reazione, preso dall’enfasi del ciclostile, ho scritto anche al Presidente della Repubblica il 20 febbraio, informandolo che, essendo diritto-dovere della Repubblica porre rimedio in supplenza dell’ente regionale, la mancata applicazione della convenzione internazionale rendeva nulle le elezioni regionali del veneto.
Come sappiamo, non solo Scalfaro (Napolitano) non ha rispettato di diritti umani dei veneti, ma ha perfino permesso al Governo di mettere mano alla legge senza che però risolvesse il problema.
Il TAR non ha sentito ragioni, ed adesso la questione è al Consiglio di Stato, che sentenzierà il 23 aprile.
Ecco ci siamo, la domanda è: se Palmerini chiede deve essere ascoltato ?
Che cosa legittima Palmerini a chiedere l’annullamento delle elezioni ?
La tematica “chi rappresenta il popolo veneto” è stata chiarita dalla Corte Costituzionale nel 2007. Quando la regione Sardegna tento l’autodeterminazione di una costituente del popolo sardo, la Corte Costituzionale ha sancito definitivamente che una “regione” è solo un ente periferico dello Stato, vincolato negli scopi e nei compiti dalla legge statale, e pertanto non può rappresentare un “popolo”; infatti i popoli, come il popolo veneto, sono soggetti di diritto internazionale, non di diritto interno.
Ecco perché solo l’Autogoverno del Popolo Veneto può rappresentare il popolo veneto in sede interna ed internazionale, e quale nazione diversa da quella maggioritaria nella Repubblica italiana .
In base alla convenzione internazionale firmata dalla Repubblica oltre 10 anni fa e ratificata con legge n.302/1997, il “popolo veneto” ha diritto alle stesse protezioni che sono riconosciuti ai sud tirolesi di Bolzano, vale a dire:
un sistema elettorale protetto per i rappresentanti che aderiscono alla anagrafe del popolo veneto
il diritto a giornali, frequenze TV e radio in lingua veneta
cartellonistica stradale bilingue
scuole e amministrazioni bilingue con riserva di posti per i veneti
diritto a gestire le politiche di immigrazione.
Altro ancora
La legge prevede specifici atti dovuti per l’amministrazione, atti che Giunta e Consiglio regionale in tutti questi anni anno ignorato.
Ecco perché stiamo attendendo l’annullamento delle elezioni, che il Consiglio di Stato sentenzierà il 23 aprile.
Qualcuno di certo sorriderà sulla possibilità concreta di far annullare le elezioni regionali.
Ma mi tocca togliergli il sorriso ricordandogli che con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona sono stati fortemente rafforzati i diritti umani e i diritti delle minoranze, che vengono tutelate direttamente nel trattato. Con esso il popolo veneto ha molte possibilità in più di vedere riconosciuti i propri diritti, e finalmente anche la Repubblica Italiana sarà costretta a rinunciare alle colonie.
Infatti anche l’Unione è ora competente per la tutela del popolo veneto, e credo che i tedeschi non abbiano interesse a mantenere l’oppressione culturale, legale ed economica sui veneti e sul lombardo-veneto, perché dal punto di vista europeo, l’Autogoverno del Popolo Veneto è solo un giro di conto della contabilità interna. Vorrà dire che i nostri soldi arriveranno comunque all’Europa, anche se non dovremmo più pagare il parassitismo di una Italia che comunque è fallita e prossima alla bancarotta. Credo che gli europei siano convinti che conviene salvare il salvabile, il motore produttivo d’Europa, il Lombardo-Veneto sotto amministrazione di Autogoverno.
Insomma, il popolo veneto ha ora un futuro verso i propri diritti grazie al trattato di Lisbona che li ha rafforzati di molto.
Sarà insomma grazie all’azione che sta compiendo l’Autogoverno del Popolo Veneto se presto si avranno il bilinguismo, TV e giornali in lingua veneta, e una importante presenza della componente veneta nell’amministrazione e nella politica. Basta plagi e bandierine verdi.
Il popolo veneto si esprime e si rappresenta attraverso le sue proprie istituzioni di autogoverno, e l’Autogoverno operando quale rappresentante del soggetto sovrano “popolo veneto” agisce in seno alla legalità interna ed internazionale quale unico rappresentante legale e legittimo del popolo veneto dallo stesso riconosciuto.
I presidenti di Regione, se lo mettano in testa, non sono governatori, ma si e no dei sub-prefetti del governo, dico “sub” perché esiste pure un vero Prefetto regionale che si chiama Commissario al Governo della Regione, il quale non ha nemmeno la rogna di dover gestire gli affarucci dell’amministrazione ordinaria, è un vero governatore lì per impedire che i presidenti di ente regionale facciano qualche strappo: ai presidenti di regione non è concesso nemmeno la gestione regionale di un farmaco, figurarsi il resto .
Lo Stato italiano potrebbe dire che spetta a lui la rappresentanza del Popolo Veneto
in quanto il territorio del lombardo-veneto è suo, ma ho già scritto nel 2006 nel mio sito www.palmerini.net e pubblicato nel 2007 la dimostrazione che il plebiscito del 1866 sul lombardo-veneto è nullo nel diritto internazionale, e per molti motivi. Un motivo, ad esempio, è che nel 1866 non votò l’intera “Lombardia” in violazione del trattato, ed era la maggioranza della popolazione.
A qualcuno certamente non piace l’idea che il popolo veneto possa autogovernarsi, ed abbiamo assistito ed assistiamo a tutta una serie di tentativi di far passare il concetto che lo Stato Veneto sarà grande come l’attuale Regione Veneto, fermo restando che si vogliono convincere le genti di varie aree che non sono veneti e che starebbero meglio con il Friuli o con il Trentino.
Ma so bene invece che quando queste genti capiranno che noi stiamo solo riprendendo la storia di un governo che non li ha mai oppressi, certamente non crederanno a queste pie illusioni.
In ogni caso nessuno ha il diritto di opporsi all’autogoverno del popolo veneto negando i diritti umani dei veneti come quelli al bilinguismo negato da 13 anni in sfregio delle leggi del Consiglio d’Europa. Qualcuno ha il coraggio di dire che non fu chiesto ?
E’ certo che i veneti vedranno presto i loro diritti, perché continuare a negarli produrrebbe una catastrofe mondiale sul piano del diritto. Di fronte alla loro comprovata negazione, cosa direbbero le altre dittature quando accusate delle stesse nefandezze ?
Ad esempio, cosa dirà l’Iran di fronte alla richiesta di rispetto della “legalità” internazionale quando sarà noto che la legge internazionale non vale per il popolo veneto che viene tenuto schiavo e costretto a cedere il suo redditto nazionale per il 70%?
Cosa direbbe la Cina di fronte alla richiesta americana di rispettare i “diritti umani” dei tibetani?
Se il Consiglio di Stato il 23 aprile dirà no all’ annullamento delle elezioni del Veneto, mostrerà palesemente che l’Italia non ha legge interna e se ne sbatte di quella internazionale. Ma l’Italia è già morta, non ha più nemmeno la funzione esteri. E’ l’Unione che parla per tutti.
Ecco perché quando sarà il turno del Tribunale del Consiglio d’Europa di decidere se i diritti umani sono qualcosa di esistente o solo panzane da rifilare agli arabi e ai cinesi, si giocherà la credibilità di tutto l’Unione e dell’occidente stesso.
Anche perché se saremo costretti ad andare al Tribunale dei diritti dell’Uomo, allora porteremo anche la questione che il Governo e il presidente della Repubblica hanno violato la Costituzione mettendo mano alla legge elettorale regionale, che invece è riservata alle Regioni dall’art.122 della Costituzione .
Insomma , il Consiglio d’Europa verrà chiamato da una parte ad annullare tutte le elezioni del Veneto dal 1997 in poi per violazione dei diritti della minoranza nazionale “popolo veneto”, ma verrà anche chiamato all’annullamento delle elezioni 2010 di Lombardia, Lazio e delle altre regioni che non hanno deliberato una propria legge elettorale, perché il governo ha travalicato le loro competenze violando la “Carta Europea dell’Autogoverno del Popolo Veneto”. Se vi sembrano stupidaggini, quest’ultima legge è rispettata perfino in Russia, e ha permesso che con il federalismo si impedisse la dissoluzione della Russia dopo il 1990.
Cosa farà il Consiglio d’Europa ?
Perderà la faccia gettando la maschera per l’intero occidente ? Legittimerà così l’abuso di ogni dittatore gettando il mondo nel Caos ?
L’intero occidente è disposto a perdere la sua unica legittimità derivante dai principi fondamentali di “stato di diritto”, “diritti umani” e “democrazia” pur di negare i diritti umani dei veneti?
La Questione Veneta è il cardine d’Europa, così come la Repubblica Veneta è la sua stessa radice culturale molto più di quella cristiana. Infatti, se fosse per la Chiesa il Papa sarebbe il presidente dell’Unione Europea
Per i Veneti invece è sempre stato vero che la Chiesa debba essere tenuta in debito conto e nel rispetto dei rispettivi ruoli, ma sottoposta ai bisogni dello Stato che deve essere laico per non diventare dittatura. Questo è quello che noi abbiamo praticato per molti secoli insegnandolo al mondo.
L’Europa e l’occidente sono disposti a negare tutta la loro storia per negare la storia del Popolo Veneto e il suo diritto di Autogoverno ?
Il Papa ha capito che è un momento di svolta, il tempo di un “esodo culturale”.
Sta per finire un’era di staticità e negazione dei diritti da parte della politica, sta finendo un modo criminale di concepire le istituzioni. Anche la crisi economica indotta dalle nefandezze bancarie ci impone di riconsiderare i meccanismi della Zecca di Stato che erano della Repubblica Veneta.
Il popolo veneto non solo ha difronte a sé un radioso futuro nel diritto ma verrà presto riconosciuto che una volta era molto più sviluppano di quanto non lo sia la contemporaneità.
Per il popolo veneto stesso però vi è invece la necessità che si immedesimi in sé stesso e nella sua identità di popolo, e unito o meno che sia ad un regione europea come l’Italia agisca come soggetto sovrano che non sta alle regole fasulle tagliate addosso per annichilirlo ma invochi invece i diritti di tutti i popoli. Se non lo farà, sbarazzandosi anche dei parassiti che cercano di rappresentarlo per asservirlo, finirà come gli altri “popoli superflui” di cui qualcuno già parla.
Loris Palmerini
Autogoverno del Popolo Veneto /Anagrafe del popolo veneto
www.statoveneto.net
uniroma.tv
20 Aprile 2010 @ 12:23
Al seguente link http://www.uniroma.tv/?id_video=15622, potrete visualizzare il video “I diritti umani all’inizio del terzo millennio”,
argomento sostenuto dalla professoressa Maria Rita Saulle, Giudice della Corte Costituzionale
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