E’ possibile l’indipendenza del Lombardo-Veneto? Sì ( parte 6 di 6 )
Marco dice “Fra l’altro, non tutto il territorio dell’attuale regione Friuli-Venezia Giulia era parte integrante di quello stato, e quindi non avrebbe senso far votare quel pezzo di regione su una questione che non lo riguarda nemmeno”. Questo considerazione si pone nella prospettiva della sovranità del Lombardo-Veneto (ma è contraddittorio rispetto al discorso che Marco faceva prima), e coglie un aspetto in effetti da prendere in esame. Ma la cosa si potrà facilmente risolvere con una clausola di secessione per quei territori, che oltretutto non avranno un grande impatto numerico sul voto per l’indipendenza. Oppure potranno anche decidere del loro autogoverno.
Marco conclude che si tratta di iniziative che non porteranno “da nessuna parte, come sta accadendo con la legge con cui si vorrebbero riconoscere i veneti come una minoranza nazionale”, e chiedendo come intendiamo procedere.
Intanto preciso che la legge reg.28 del 2016 non ha affatto riconosciuto i Veneti come “minoranza nazionale” (questo è il concetto sbagliato che ha diffuso il “giurista” Mocellin): la legge ha invece riconosciuto che al “popolo veneto” spettano i diritti di “minoranza nazionale”, senza nulla togliere ai suoi diritti internazionali, e ci mancherebbe. La legge 28 ha poi riconosciuto che a tali diritti possono accedere tutti coloro che sono etnicamente o linguisticamente omogenei al popolo veneto, cosa che per altro è imposta dalla Convenzione-Quadro, ed ovviamente vale solo nel territorio storico del popolo veneto.
Il programma è questo. La legge 28 in realtà ha già avuto delle applicazioni, per esempio a Conetta di Bagnoli di Sopra, dove la caserma adibita a centro “profughi” è stata progressivamente ridotta nelle presenze dopo la delibera del Comune che ha invocato la legge 28 a salvaguardia della identità della cittadinanza. In Regione Veneto invece stanno tergiversando sulla applicazione, o meglio, non si è fatto nulla.
Comunque a marzo 2018 la Corte Costituzionale si pronuncerà sulla stessa legge 28, ma già il 21 novembre, fra pochi giorni, la Corte Costituzionale dovrà decidere se ammetterci al procedimento contro la legge Lorenzin, se non lo farà faremo valere i nostri diritti in sede di Consiglio d’Europa.
L’importante di tutto questo è sapere che il popolo Veneto e lo Stato Lombardo-Veneto hanno dei diritti e sono beni delle popolazioni interessate, e sono diritti inalienabili che non possono essere negati se non violando i diritti umani come succede in effetti. Detto altresì, non siamo affatto costretti a rimanere con una amministrazione italiana che ci schiaccia, che ci nega i diritti in maniera per di più razzista e sciovinista. Possiamo riappropriarci della nostra libertà in maniera pacifica e legale, a patto di imparare a lavorare assieme dando forza a chi sa fare e ha lavorato su questo percorso, tenendo lontani i truffatori e gli opportunisti. Con franchezza, sinceramente in questo momento non vedo chi mi possa sostituire.
Procederemo così, caro Marco, quindi continui a seguire questo sito ma anche www.veneta.link, comunque stiamo facendo la storia nonostante i truffatori e gli opportunisti che tanti danni hanno fatto al popolo veneto.
Loris