Gli eredi degli stupratori e ladri francesi minacciano violentemente chi svela il segreto storico.
Basta recarsi al Louvre di Parigi per vedere una quantità enorme di opere artistiche di immenso valore rubate dai francesi alla Repubblica Veneta con la loro invasione del 1797. Ma sono solo una piccola parte del bottino, che vide perfino i muri della basilica di San Marco grattati dell’oro, il Bucintoro raschiato, le statue distrutte …. Il racconto storico parla che tutti questi bene vennero poi spediti con una carovana di carri lunga ben 20 km. Recentemente, trascorsi i 200 anni, molti di questi beni trafugati illegalmente anche ai privi, hanno cominciato a comparire alle aste, ma oltre 200 anni sono state tenute nascoste in quanto refurtiva .
Bisogna ricordare che nel 1797 la Repubblica Veneta era l’unica repubblica esistente degna di quel nome, tanto che il popolo non era per nulla oppresso ed anzi regnava la pace, la prosperità, la giustizia.
A riprova di questo amor patrio ci sono stati i molti moti veneti di liberazione dall’invasione straniera che furono numerosissimi, sia contro i francesi nel 1797, sia contro gli Austriaci nel 1816 e nel 1848, ed anche contro gli Italiani si combatté volentieri nel 1866 in difesa degli austriaci, vincendo come a Custoza e Lissa.
Insomma, quando nel 1797 si stava distruggendo un paese dove le libertà civili affermati dalla rivoluzione erano nei fatti le più ampie e realizzate al mondo da diversi secoli, il ladro Napoleone, finanziato dall’usura mondiale che si arricchisce con le guerre, non sapeva dare ai suoi le regioni di un tal atto, ma la abbatté senza remore; probabilmente Napoleone aveva allora già deciso di dichiararsi “imperatore” come in effetti fece poco tempo dopo contraddicendo completamente tutti i presunti ideali che avevano animata la rivoluzione, o forse il progetto internazionalista aveva come scopo proprio quello di abbattere uno stato che batteva moneta da sé senza debito verso il popolo.
Se tiriamo le somme, la rivoluzione francese in effetti non migliorò nulla per le popolazioni, nemmeno la francese, ed anzi aprì le porte ad un lungo periodo di guerre e contro-rivoluzioni europee che ancora oggi in qualche maniera rendono instabile l’assetto politico europeo dato che gli strascichi sono ancora aperti, e ritorneranno prepotenti in futuro come per esempio sta succedendo con la “questione veneta”.
Tornando al 1797, non solo Napoleone svaligiò la Repubblica Veneta, ma numerosissimi furono gli stupri di massa, le esecuzioni di piazza, chiunque gridasse “W San Marco” poteva venire, e veniva, fucilato sul posto.
Le popolazioni venete comunque, ben consapevoli che i Giacobini non erano portatori di libertà, combatterono contro di essi a più riprese per recuperare la loro libertà, tanto più che venivano spesso derubati, razziati e subivano violenze private di ogni sorta.
Ma purtroppo le insorgenze nascevano spontanee e dunque senza un coordinamento, tanto più che la classe veneta dirigente , gli ex nobili, si era già arresa e venduta in gran parte al nuovo potere, diventando essa stessa per lo più giacobina. Sebbene gli eredi dei giacobini sono oggi i partiti socialisti di sinistra e di destra “sociale”, e quindi essi sono ancora al potere, ai nobili veneti meritò l’estinzione, in quanto essi si videro in seguito portar via a più riprese tutti i loro beni fino ad essere smembrati e ridotti a vago ricordo anche fra i loro discendenti odierni, che miseramente a volte godono ancora di corsie preferenziali nel potere attuale senza nemmeno saperne il perché.
Quindi i veneti insorsero, e spesso, ma senza coordinamento, tuttavia non senza grandi pagine come quella delle Pasque Veronesi. Fu questa una pagina molto sanguinosa di resistenza popolare all’invasione barbarica dei Francesi, che si concluse con fucilazione pubblica a Porta Nuova di Verona dell’allora sindaco (Provveditore di Comun) Francesco degli Emilei assieme ad altri insorti .
Furono fucilati dai francesi per imperio della “Repubblica Italiana” fondata da Napoleone, che usava lo stesso tricolore usato oggi dalla sua continuazione morale che è la Repubblica Italiana residua dall’ invasione più tarda del 1866, quella volta mascherata con un plebiscito il cui risultato fu pubblicato 3 giorni prima dello svolgimento.
Oggi quella contrapposizione storica sempre taciuta ai veneti in onore della “unità” d’Italia, riemerge nelle contraddizioni della cronaca.
Infatti succede ancora a Verona, che il Comitato per la commemorazione delle Pasque Veronesi venga anche quest’anno impedito in qualche modo dal ricordare i propri morti e impedito di far loro una messa tradizionale di rito latino, recentemente sdoganata dal Papa, violando le convenzioni internazionali sulle libertà del culto, sebbene si facciano volentieri le moschee.
La commemorazione delle Pasque è da tempo a Verona un grande evento molto seguito con centinaia di figuranti in maschera, e dunque mi sembra naturale che il sindaco della Città ne sappia qualcosa. Ma succede invece che l’attuale Sindaco di Verona, il leghista Tosi, in odore di presidenza regionale, pretenda di festeggiare la commemorazione dei morti delle Pasque imponendo proprio per l’occasione l’esposizione del tricolore proprio là dove essi furono fucilati sotto e a causa di quella stessa bandiera tricolore. Eppure , come si vede nel video, 10 anni fa anche lui era con il Comitato.
Ignoranza storica o la Lega dalla secessione è passata a ricercare l’unificazione d’Italia ?
Ma non bastasse, alcuni ignavi eredi orfani di Alleanza Nazione, cioè eredi dei giacobini della destra sociale,hanno quest’anno minacciato fisicamente il comitato e il loro seguito popolare di bambini ed anziani fino a quasi arrivare alle mani tanto da rendere necessario l’intervento della polizia. A riprova che sono eredi dei giacobini, basta ricordare che l’anno scorso furono ad impedire la manifestazione furono invece gli eredi dei giacobini della sinistra sociale, cioè quelli dei centri sociali.
Per i dettagli della vicenda rimando ai siti che ne parlano, ma certo è che la rivoluzione francese non ha portato né libertà maggiori, né pace, né intelligenza e cultura, e che di tutto questo la Repubblica Italiana ne è orgogliosa erede, anche perché essa stessa deriva da stupro di popolazioni come quelle Libiche, Istriane, Dalmate, Albanesi, Greche e Venete, fatti storici sempre più noti e conosciuti che inevitabilmente porteranno tutti a riscoprire le radici sane pre-unitarie e a ripudiare i frutti marci della rivoluzione francese come questa Repubblica di puttanelle, drogati, ladri, mafiosi, pedofili e usurai. E’ proprio da loro che la rivoluzione francese fu cavalcata per arrivare al potere.
E tuttavia, non si deve essere superficiali come loro e mettere nella stessa risma coloro che quasi sempre nulla sanno di tutto questo e magari in buona fede si sono iscritti ai partiti loro eredi, fra i quali per oggi ci tocca mettere anche la Lega.
Comitato Pasque Veronesi
Comunicato stampa del Comitato Pasque
Pasque_Veronesi su Wikipedia
Il museo del Louvre su Wikipedia
Battaglia_di_Custoza_(1866)
Battaglia_di_Lissa_(1866)
dardanelli adriano
2 Febbraio 2010 @ 10:56
paradossalmente, l’Italia prese delle grandi bastonate dai francesi
invasori con Napoleone ma nonostate ciò nei boschi di Cairo Montenotte gli Italiani anno eretto un munumento cippo a Napoleone
allora mazziati, derubati, violentati e ringraziano i cugini d’oltre alpe
non capisco i vincitori esaltati dai vinti.