Esiste la via legale per la libertà del popolo veneto?
Personalmente è dal 1997 che propongo ai veneti le poche soluzioni che esistono per la nostra libertà di popolo, e questi concetti sono stati scopiazzati in malo modo o perfino distorti appositamente da diversi gruppi politicie partiti ad oggi da 5 attivi ma circa 10 nel corso degli anni. (questo significa che il mio intento di diffondere dei concetti e svegliare il popolo ha avuto comunque un grande successo !!)
La risposta dunque è sì, esiste una via legale per la libertà, ma per capirla occorrono alcuni concetti di base che sono gli strumenti per capirlo . Sembreranno delle ovvietà una volta appresi, eppure questi concetti ovvi non sono compresi dai movimenti cloni, a volte appositamente distorti. E per contro, una volta appresi si sarà in grado di distinguere i percorsi validi da quelli fasulli.
Come si fa allora a distinguere ciò che è percorribile di fatto e legalmente da ciò che non lo è?
Il primo concetto da definire è il “popolo veneto”, che non è altro che il gruppo di persone che si identificano con la storia, la lingua e la storia giuridica veneta e si sentono veneti.
Infatti secondo la definizione più accreditata (Conforti) , e comunque l’unica riconosciuta, un popolo è formato da una comunità di persone che hanno usi, costumi, storia e possibilmente una lingua in comune (la lingua può anche essere diversa come nel caso degli svizzeri). Ma per essere “popolo” è necessario che vi sia anche il sentimento di appartenenza al gruppo considerato come differenziato dal resto dei cittadini dello stato di appartenenza.
Se da una parte il diritto internazionale riconosce ai popoli il diritto di autodeterminazione (e solo ai popoli, non alle regioni o ai comuni o alle famiglie!), dallìaltra non basta essere un popolo per esserlo legalmente e beneficiare di quel diritto di autodeterminazione, occorre prima di tutto “sentirsi” popolo ed agire come tale, dichiarandosi pubblicamente e perseguendo pacificamente il proprio traguardo di libertà.
Il popolo inoltre esiste o non esiste come tale indipendentemente dai confini amministrativi e/o statale. Per esempio se esiste un popolo Kurdo esso è diffuso su più stati, come potrebbero essere i Tirolesi, e come sono i Veneti.
Inoltre anche all’interno degli stati, quasi mai le “regioni” amministrative o gli enti “territoriali” sono perfettamente coincidenti con le comunità che si autoidentificano. In pratica un popolo NON è mai quello formato da tutti residenti in una regione.
Tutto questo non lo dice lo scrivente, è invece affermato e riconosciuto dai criteri internazionali sui popoli. In poche parole il popolo veneto non sono i cittadini ricompresi nella regione amministrativa “Veneto” o Istria, anche perché i “residenti” potrebbero anche non sentirsi affatto “veneti” ma bensì italiani, o croati o quello che è l’attuale stato ufficiale del territorio. Questo per altro è un fatto consequenziale ed ovvio al genocidio culturale, storico e linguistico che il popolo veneto ha subito negli ultimi 220 anni. Genocidio e negazione dell’esistenza che subisce tuttora, essendo stata censurata e cancellata la nostra storia e lingua, e questo spiega perché molti veneti non si sentono veneti, in realtà non sanno nemmeno di esserlo, sono perfettamente colonizzati , come ero io stesso fino ai primi risvegli del 1994 , e di ritorno dal Belgio dove imparai a capire la nostra specificità, ebbi vari stimoli fino alla presa di coscienza del 1997 derivante dalla lettura di un libro di storia veneta, stimolato anche dalla presa del campanile di San Marco.
D’altra parte c’è da dire che oramai forse il 30-40% della popolazione residente nelle Venetie non è di origine veneta, sono immigrati intra ed extra UE, nessuno di essi può vedersi imposta la nazionalità dichiarandoli tutti “veneti” come fanno alcuni movimenti politici.
Nonostante la situazione esistono ancora milioni di persone che si sentono veneti e effettivamente discendono da quelle popolazioni che sono stanziali nelle Venezie da millenni, oppure sono persone di altra discendenza che con i veneti si sono integrati e mescolati da generazioni, e sono anche loro i titolari della sovranità (per esempio i profughi di Candia, o gli armeni ecc).
In poche parole, la lingua è un elemento importante, fra i più comodi, per identificare un popolo, ma a buon diritto possono dirsi veneti anche coloro che parlano un’altra lingua, per esempio il friulano o il cimbro, che tuttavia hanno una storia comune con i veneti, e ne facevano parte da secoli. I friulani appartenevano alla Venetia et Histria già prima dell’Impero Romano, insieme agli istriani e ai dalmati hanno l’archeologia comune ai veneti. Ma anche i Bresciani e i Bergamaschi, pur arrivati dopo, hanno 2 millenni di storia comune …
Insomma un popolo si ritaglia sulla carta geografica conformemente alla sua storia e tradizione, e non attraverso i confini amministrativi dello stato che governa al momento, anche perché i confini amministrativi possono (e sono) spesso tagliati erroneamente rispetto alle identità. A conferma è il fatto che non esiste una sola regione italiana (a parte le isole, forse ) che ricomprenda una sola minoranza storica, nemmeno la regione Veneto che ha i cimbri e i ladini e i germanofoni. La situazione è complicata da erronee politiche, per esempio Grado, città di mare, è stata la sede del primo Doge veneto, è sempre stata veneta e tutt’ora si parla la lingua veneta, eppure fa parte della provincia montana di Gorizia, che per altro fa parte della regione Friuli -Venezia Giulia, dove la parte di “Venezia” è in realtà la maggioritaria, e si chiamava Venezia prima che alla Venezia-Giulia (Istria e Dalmazia) non restasse politicamente che una parte piccolissima .
Se disegniamo quindi sulla carta geografica i popoli secondo la loro identità e non secondo i confini imposti dagli stati, si vedono chiaramente questi elementi distintamente, e nel caso dei veneti:
– non tutti sono veneti sul territorio veneto, e non basta dichiararsi veneti per essere tali a buon diritto
– solamente una autorità di autogoverno del popolo veneto conforme a legge internazionale può riconoscere ad una persona lo status giuridico di appartenente al popolo veneto. Una autorità non è valida legalmente se non ci si dichiara governo sovrano, e il riconoscimento di cittadinanza non vale nulla se rilasciato da una autorità non conforme ai requisiti internazionali; se non si ottiene questo status di cittadino veneto legalmente non si è veneti ai fini legali, legalmente si è “italiani” nel senso della nazionalità e si ha la cittadinanza italiana o slovena, o croata o qualunque altra cittadinanza a seconda di dove si abita e si viene riconosciuti.
– una persona può avere più cittadinanze ma ha una sola nazionalità, il riconoscimento della nazionalità fa scaturire dei diritti se la nazione è storica e solo nel proprio territorio.
-da quanto sopra è già implicito che il popolo veneto non coincide con i residenti nella regione Veneto (ente amministrativo italiano nato nel 1971) perché non tutti coloro che abitano nella regione veneto sono tutti i veneti, ed inoltre sono veneti anche buona parte di quelli che abitano il Friuli, Venezia-Giulia (che si chiama così non a caso) e parte della “Lombardia” ( che non è una identità ma una regione), insomma il popolo veneto si definisce andando a vedere la storia e la lingua del territorio, e non quello che dice l’Italia con i confini imposti per interesse amministrativo o i partiti politici che corrono alle elezioni regionali.
– il popolo veneto ha diritto al proprio stato, sia come autodeterminazione (con conservazione dei debiti italiani) sia ritornando all’ultimo stato invaso illegalmente dall’Italia (nel 1859 – parte “lombarda” – e 1866 – parte Veneta e Friulana), e questo l’ho dimostrato nel 2007 (per tale via si può ritornare alla sovranità senza debiti italiani – anzi con diritto di risarcimento del danno subito da invasione illegale).
Il concetto di popolo in senso internazionale dimostra che sono farlocche tutte le iniziative di “referendum” della regione veneto, come lo sono quelle dei sedicenti “governi” che in realtà non sono conformi né riconosciuti da alcun stato né da alcun ente internazionale e nascono in violazione dei diritti del popolo veneto.
Dai pochi elementi già ci si rende conto che chiedere il referendum della regione, oltre a riconoscere legale la illegalità dell’Italia, di fatto nega ai veneti la propria identità , così come per altro fa anche chi riconosce veneti “chiunque” sia residente nel territorio dei veneti, questi due filoni di pensiero sono in violazione del diritto internazionale del popolo veneto, diritto di essere sé stessi e non decisi dagli altri.
Purtroppo non solo c’è chi farebbe votare ad un referendum dei veneti anche in non veneti, c’è chi ci ha già provato, ma allora si dovrebbe dare il diritto ad ogni immigrato di dichiararsi veneto e votare, d’altra parte anche loro sarebbero poi condizionati dalla scelta di un nuovo stato. Ovviamente non sono d’accordo, ma di fatto esistono dei gruppi che accettano che chiunque si dichiari veneto, anche chi non è mai stato nel territorio dei veneti e non è veneto di discendenza e non parla veneto ma semplicemente dichiara di essere veneto (questo è agli atti del “forum dei veneti” del 2008 e nelle carte di diversi movimenti). Pensate che assurdità: come nel 1866 votarono (illegalmente) i soldati italiani per decidere il futuro dei veneti e si impedì di votare ai residenti della Lombardia, oggi si vorrebbe far decidere ad altri immigrati (italiani e non), magari portati a forza, il destino dei veneti, per altro ridotti, contro la loro volontà, alla sola regione Veneto .
Morale della favola, se si vuole fare qualcosa di serio occorre per prima cosa verificare questi presupposti legali dei movimenti e partiti, in realtà guardare al concetto di “popolo veneto” , e quindi lasciare perdere tutti quelli che non riconoscono ai soli veneti di tutte le Venezie il diritto esclusivo di definire sé stessi e il proprio popolo e di votare per il proprio destino. Altrimenti sarebbe internazionalmente illegale e nullo.
In poche parole occorre l’ anagrafe dei cittadini del popolo veneto, da me e altri fondata nel 1999, ed è ad oggi l’unica legalmente valida per il diritto internazionale, le altre che circolano sono dei cloni fasulli o illegali per il diritto internazionale, fatto verificato dal forum dei veneti nel 2008 e da recenti verifiche.
Con questo concetti fondativo, in realtà obblighi di legge internazionale, chiunque è in grado di riconoscere i falsari da chi propone cose legalmente fondate.
C’è da dire che oltre ai percorsi di ritorno all’indipendenza statuale esiste anche la possibilità di ritorno alla sovranità effettiva seppure non come stato, tramite il percorso di riconoscimento di minoranza nazionale, ad oggi in pieno e promettente sviluppo.
Per approfondimenti vedi percorso alla sovranità e indipendenza , percorso ai diritti del popolo veneto come minoranza nazionale