L’Italia non è riformabile, ecco perché crollerà finanziariamente
Sono oltre 15 anni che evidenzio in molte salse le criticità dell’Italia, e da 10 anni non credo più alla possibilità che l’Italia si sistemi come Stato paese. E’ tempo di constatare che le criticità sono sempre le stesse, non è cambiato nulla, anzi, e direi che è il caso di fare una summa e un de profundis.
E’ tutto troppo marcio. Tanto parassitismo non solo di 2 milioni di falsi invalidi, ma nelle amministrazioni statali, regionali e locali e nel ceto politico. Un opportunismo individuale sempre più radicato. Inefficienza organizzativa e assenza di professionalità in ogni ambito, oramai anche nel privato (con debite eccezioni) . Demografia al collasso. Ambiente , energia e turismo gestiti ….. all’italiana. Potentati bancari, farmaceutici e massonici…. Aggiungo l’evasione fiscale endemica in certi territori che condannano al fallimento pure quelli sani.
Tutto questo ha prodotto un debito insanabile e crisi economica che condannano questo sistema “paese”. E non vi è classe dirigenziale per sostituire quella attuale, la quale è talmente ben blindata nel sistema da aver eliminato ogni via democratica per farsi sostituire, se mai è esistita.
Do atto che la Guardia di Finanza sembra per la prima volta della sua storia essersi decisa a perseguire i “grossi” invece che i piccoli, ma purtroppo è troppo tardi. Come dimostrano le statistiche della stessa GDF sul effettivo recupero delle frodi, e la storia di “tangentopoli” , il sistema in-giustizia rende di fatto impossibile ogni cambiamento “forzoso” per vie legali.
Il sistema è ancora quello di Tangentopoli , come emergerà dal Sistema Mose per non dire l’evidenza delle acciaierie a Taranto. (aggiornamento nov.2013: ci sono molte inchieste ed arresti in corso, da nord a sud, che dimostrano una vera e propria tangentopoli distribuita, un sistema tangenti generalizzato).
Se vogliamo il problema è “politico”, perché i sistemi di potere locali sono interrelati con le maggioranze centrali e impediscono ogni cambiamento. Sono queste il problema, ma in realtà non c’è una classe dirigente in grado di fare cambiamenti, nemmeno a livello locale, né nei nuovi movimenti in parlamento.
Insomma siamo di fronte ad uno stato che nei fatti non esiste se non come cosca politico-mafiosa centrale e come mafie locali.
Ci vorrebbe una riforma confederale, ma è impossibile.
Ma chi crede di vivere un momento storico particolare delle Istituzioni, come fa Napolitano, non ha capito nulla.
Chi ha studiato la storia d’Italia, sa che tutto questo c’è sempre stato. L’Italia è sempre stata così, è strutturale e genetico di essa, è un fatto congenito ineliminabile se non eliminando il Governo centrale in una confederazione di stati indipendenti, come si voleva nel 1859, e subito evitato dai Savoia con l’invasione della Lombardia.
Il paese è sempre quello che nasce dalla violazione di diritti dei popoli, e non è cambiato nulla internamente al paese, né può cambiare .
Quello che è cambiato invece, è il mondo circostante, e che ha messo in crisi definitiva il sistema .
Vi era una “autarchia” basata su un sistema “produzione al nord- consumo al sud – emigrazione” , ma la globalizzazione ha portato le sue merci a prezzi irrisori, facendo emergere le problematiche strutturali, facendo emergere (da tempo) quelle spinte territoriali che saranno sempre più forti e faranno disintegrare il paese.
Per altro ancora oggi non esiste il “popolo italiano”, perché non esistono comuni identità di vedute su valori fondamentali : legge, stato, onestà individuale, interessi collettivi, ambiente, sono valori molto diversi nel peso e nella pratica fra zone del paese, e tendenzialmente non dividerei fra nord e sud ma fra Civiltà Adriatica e Civiltà Tirrenica. Non a caso le regioni più inefficienti si trovano tutte su di un mare e quasi nessuna sull’altro. Notare che l’Italia è divisa per lungo da montagne, quindi ci sono delle ragioni.
Semplicemente il “sistema” Italia non funziona più, e mano a mano che le aziende si internazionalizzeranno, che l’Europa progredirà verso una tassazione comune, che i grandi attori internazionali saranno sempre più presenti nel commercio, sempre più il paese andrà male.
Tutto funzionerà sempre meno. Ed è evidente già ora, dopo 2 anni di inutili sacrifici che nulla hanno prodotto se non maggiore debito pubblico e maggiore povertà, abbrivio degli shopper esteri che certo non curano il nostro benessere.
Tutto questo è successo in un momento in cui i tassi di interesse erano praticamente nulla, ma ora saranno sempre più alti, producendo un buco di bilancio insanabile e il crollo finanziario del paese.
Secondo molti analisti è questione di mesi. Non anni. (aggiornamento nov.2013: secondo il FMI e uno studio dell’Università di Economia di Londra, l’Italia fallirà al massimo entro il 2015-2017).
E quindi ? E quindi si deve mettere alla presidenza della Repubblica una persona non ricattabile, che restituisca ai territori la sovranità che spettava loro, in una nuova confederazione di stati, nel rispetto della Costituzione e delle minoranze nazionali.
Inutile spiegare: nessuno lo farà.