Senso di colpa, dolore ed espiazione fra i “venetisti”
Il popolo veneto si sta liberando dai venetisti, lasciando che si distruggano fra di loro.
Certa stampa ha da tempo affibbiato agli attivisti veneti un appellativo di disprezzo, chiamandoli venetisti.
In genere il suffisso -ismo è infatti associato a qualcosa di negativo, come comunismo, fascismo, liberismo ecc ecc.
Con il termine “Venetisti” si è finiti per etichettare chiunque riconoscesse l’esistenza del popolo veneto, o della sua lingua, o parlasse della millenaria e gloriosa storia dei veneti.
Ho sempre detto di non essere “venetista” ma semmai “veneto” , tutt’al più “venetico” per sostituire il suffisso -ismo con -ico, associato normalmente a qualcosa di positivo.
E per altro io stesso ho sempre usato il termine “venetista” per indicare quei veneti che, credendo di essere dei grandi, hanno solo portato grandi guai agli interessi dei veneti.
Una mia frase è “il problema dei veneti sono i venetisti” , sostenendo che giustamente piuttosto di votare i venetisti i veneti votano altro. Oppure con riferimento alla nascita e morte continua di movimenti ho sempre detto che “i venetisti preferiscono essere presidenti del nulla piuttosto che ministri di uno stato” .
Ora sta succedendo un fatto molto importante nel mondo veneto: i veneti si rendono sempre più conto della necessità di tutelare da sé i propri interessi calpestati sia da Roma che da Bruxelles.
La crisi ha messo in evidenza la natura di sfruttamento coloniale che Roma ha verso i Veneti.
Ci sono 24.000 falsi forestali in Sicilia ? Non ha nessuna importanza anche se ci sono 200.000 disoccupati in Veneto.
Ci sono 2 milioni di falsi invalidi in Italia ? Non ha nessuna importanza anche se chiudono migliaia di aziende nelle Venezie.
Ci sono 8 miliardi di buco nella gestione PD-PDL del MPS ? Non ha nessuna importanza se ai veneti non si dà credito e si impone l’IMU.
Non si sentono più rappresentati nemmeno da Milano. Ma piuttosto che ai “venetisti” i veneti si sono rivolti al Movimento 5 stelle.
Ora è già finito il sogno di Grillo, non è una soluzione per i veneti , ed allora ecco che la ricerca è tornata verso casa, verso il mondo veneto, ma con l’intento di far piazza pulita dei “venetisti”.
Fra gli stessi veneti e nella galassia dei movimenti si è innescato un processo verità.
Ci si pone alcune domande: come mai i veneti non riescono a far squadra ? Chi sono tutti questi Dogi, principi e repubbliche ?
Chi sono tutti questi grandi geni del diritto che vogliono la secessione democratica con un referendum che non si può fare?
Io per primo ho cominciato a smascherare alcuni personaggi, ho dovuto farlo fin dal 2009 quando per poco non finivo in galera per colpa di 4 mentecatti. Mi sono pure ritrovato calunniato da nefasti e mefistofili individui che hanno solo portato discredito a me e al percorso di liberazione.
Ora questi personaggi si trovano sempre più la terra bruciata attorno, perché la gente ha cominciato a capire, a sapere, e a svergognarli autonomamente.
Purtroppo non sono pochi (ma nemmeno molti) coloro che sono stati ingannati da falsi partiti autonomisti e indipendentisti, o da falsi governi e repubbliche. Sopratutto da quei pochi che con le loro calunnie pensavano di farmi del male.
Ma un detto veneto dice “chi fa ła busa ai altri ła fa a sé steso”.
Le calunnie su di me, ora smascherate, dimostrano solo chi è il calunniatore. Dal 2009 al 2012 io ho taciuto alcuni fatti gravi, e sono stato isolato per causa delle loro calunnie. Ora però sono nudi e crudi sulla rete i fatti che chiariscono il loro operato.
Gente che si inventa passati inesistenti. Gente che usa il “venetismo” per arrivismi personali e fatture estere. Gente che dopo aver fatto costruire una azione di gruppo decide di auto dichiararsi presidente o imperatore o Doge appena la base chiede, giustamente, un cambio di vertice perché si rende conto della limitatezza dei personaggi.
Quasi tutti i movimenti venetisti nati negli ultimi 10 anni si sono spaccati per queste ragioni.
Tutti i partitini nati dopo il 2005 sono già morti, spesso condotti alla fossa dagli stessi segretari o presidenti.
Dietro tutto ciò in realtà ci sono non più di 20 persone che hanno tuttora ricoperto ruoli importanti, e che in realtà fanno carriera sfruttando i cosiddetti “attacchini” , cioè gente che stupidamente crede al primo bugiardo di passaggio che dice “sono per il popolo veneto”. E’ così che i venetisti chiamano il prototipo del militante stupido, “attacchino”, nel senso che esso è in grado solo di appiccicare un manifesto al muro qualunque cosa ci sia scritto purché gli si faccia credere che è per il “popolo veneto”. Anche se serve al contrario di quello che crede.
I veneti hanno finalmente cominciato a capire che devono esserci risultati di rilievo dietro un leader, e che occorre alzare la testa di popolo e spazzare via la feccia dei mentecatti, arrivisti-caregari.
Non pochi oggi vedono che negli ultimi 14 anni un solo movimento è rimasto in piedi uguale a sé stesso, un movimento che ha un percorso di crescita strutturale, e che ha portato a casa risultati incredibili, che continua diritto per la strada della libertà … è il movimento da me fondato, l’Autogoverno del Popolo Veneto, diventato Stato delle Venetie, oggi confederato nel Lombardo-Veneto di cui è stato successorio.
Non è stato certo solo merito mio, c’è stato anche il lavoro di persone che in particolari momento hanno saputo reggere ai cambiamenti e agli assalti, per poi magari dileguarsi. Ma sopratutto tutto è resistito perché gli statuti hanno funzionato quando si è trattato di emarginare i disonesti. Perché ? Perché i nostri statuti furono ispirati ai meccanismi della repubblica veneta !
Anche nei palazzi romani ci si rende conto che tutto è inevitabile, che l’Autogoverno diventerà stato sovrano di fatto come lo è di diritto. e che si può solo cercare di frenare e bloccare l’esplosione con la censura, con l’intimidazione, con la calunnia, ma che prima o dopo tutto evolverà e travolgerà i disonesti.
Le terra trema anche nella politica ufficiale, comincia a farsi largo il senso di precarietà, e la paura delle tangenti smascherate per ricatto. Il senso di dover un giorno espiare le colpe.
Tutto questo sarebbe dovuto succedere molti anni fa quando i portafogli erano ancora pieni.
Ma il veneto è un popolo conservatore, non cambia se non è indispensabile. Ma quando è necessario lo fa e senza ritorni all’indietro. C’è una sorta di “moralità tardiva” fra i veneti, o una specie di morale adattabile al contesto. Non so se è giusto o sbagliato, so che funziona nei millenni.
Molti veneti stanno scoprendo così che che ai vertici di alcuni partiti e organizzazioni filovenete ci sono null’altro che arrivisti e falsari, e per questo non funzionano.
E’ un processo carsico di risveglio, che ha anche una componente morale. E’ un processo doloroso perché ciascuno si trova a dover fare i conti con sè stesso e dice “come ho potuto essere così stupido a credere a questo millantatore?”.
Purtroppo un detto veneto spiega la questione : “ognun misura co la so cordela”. Significa che ciascuno ha un suo “metro” , e quando si è in buona fede non si riesce a misurare il delinquente: egli è su di un altro metro, fuori scala rispetto alla propria capacità di misurare e comprendere le cose e le persone.
Ora io faccio un appello ai veneti che sono in buona fede e si stanno rendendo conto di essere stati ingannati da alcuni truffatori: NON ARRENDETEVI.
E’ proprio ora che dovete dimostrare di essere veneti, proprio ora che avete scoperto di essere stati ingannati e traditi, e ora che dovete scegliere quello che siete veramente. Siete attacchini delusi o veneti che cercano la libertà (e siete stati temporaneamente ingannati) ?
Quello che i veneti nella storia hanno sempre fatto è “provarghe senpre finche no se ghe’a vanta”.Se siete veneti, rimettete insieme i cocci e ripartite con qualcosa di più durevole e stabile, con qualcosa che ha dimostrato la sua qualità nel tempo.
Ovvio, non si deve ricominciare con gli stessi personaggi, sarebbe l’auto-condanna ad un nuovo fallimento.
E’ indispensabile emarginare i truffatori e i caregari, occorre farlo per arrivare alla libertà.
Anzi, sappiano i truffatori che presto si troveranno isolati, sbeffeggiati, derisi, e potrebbero doversi ridurre all’accattonaggio non solo politico, ma anche sociale, il che diventerà pure economico.
Sappiano che la loro condanna sarà tanto più grande quanto grande sarà stata l’ostinazione nel mentire e nel mistificare dopo scoperti. Ci sono personaggi che ormai senza alcuna credibilità vanno avanti come nulla fosse successo, ed è incredibile che non si rendano conto che la loro mistificazione è pubblicamente svergognata . Oggi la piazza è globale, ed è rapidissima.
Si ritirino a vita privata i truffatori, perché verranno altrimenti ridicolizzati a tal punto che potrebbe andarne della loro psiche, della loro identità. Alcuni di questi sono così incapaci di ammettere lo smascheramento che potrebbero arrivare al suicidio, magari mascherato da patriottismo in una sorta di ultima teatralità. Ma le informazioni circolanti in rete, e non più come una volta in pochi volumi, fa sì che anche questo ultimo colpo di teatro li condanni ulteriormente alla ridicolizzazione, all’essere smascherati comunque. Non si pensi al suicidio come utile a nascondere le proprie magagne, i propri furtarelli, le proprie meschine bugie operate a danno di patrioti veri, e nemmeno l’atto di incensamento: non resta che l’emigrazione.
Non si preoccupino gli inquirenti, non ci sarà nessun stalking o bullismo cibernetico, solo l’emersione di notizie reali a danno di truffatori, megalomani e carrieristi. Non sarò io a colpire, ma una moltitudine dalla folla.
I veneti caregari e truffatori, si ritirino fin tanto che possono farlo senza ricevere pedate mediatiche per le loro truffe, sfuggano nell’ombra sperando che non vengano evidenziati i loro tentativi di inganno a danno dei veneti.
Qualcuno diceva : chi è causa del suo mal pianga sé stesso .
I veneti ingannati invece, se onesti, non cedano allo sconforto, e si avvicinino a coloro che hanno dimostrato trasparenza e onestà, e solo allora potranno dirsi veramente veneti.