L’Unione Europea verso il controllo digitale alla Cinese
Markus Reuter è un giornalista tedesco che scrive di diritti civili all’informazione, politica digitale, disinformazione, censura e tecnologie di sorveglianza. Nel 2018 è stato premiato per una serie di inchieste su Twitter, nel 2020 per un’inchiesta su TikTok.
Il 19 giugno 2024 ha lanciato l’allarme contro l’imminente “Stato di sorveglianza” in cantiere nell’Unione Europea, un progetto di controllo delle chat che impedisce la privacy vietando le comunicazioni private criptate.
Reuter afferma che per far passare questa idea le Istituzioni stiano appositamente creando allarmi pubblici su fatti di criminalità come terrorismo, pedofilia, sovversione, guerra, ma quello che in realtà si persegue è un controllo autoritario e quindi un mondo meno sicuro per i comuni cittadini.
Immagina che “ogni immagine inviata per posta venga controllata dallo Stato direttamente a casa, nella scrivania, e prima di essere messa nella busta. ” Suggerisce che “Bisogna immaginare il controllo delle chat come fossero lettere per capire quanto sia profonda l’invasione della privacy.”
Il tentativo non è nuovo “per anni, schiere di esperti informatici e ricercatori di sicurezza, avvocati, esperti di protezione dei dati, organizzazioni digitali, aziende tecnologiche, messaggeri, rappresentanti delle Nazioni Unite, esperti di protezione dell’infanzia, guardiani degli standard di Internet, scienziati e chiunque altro abbia competenze in materia hanno lanciato l’allarme in tutto il mondo: il controllo delle chat è pericoloso. È una nuova forma di sorveglianza di massa. Indebolirà la sicurezza informatica di tutti noi. Introdurrebbe un’infrastruttura di sorveglianza sulle app e sui dispositivi finali al di fuori dell’UE che gli Stati autoritari utilizzeranno a loro vantaggio.”
Si tratta di un attacco frontale alla crittografia fra utenti (cosiddetta “end-to-end”), una tecnologia ” di crittografia [che] garantisce che il mittente inserisca il proprio messaggio in una busta che può essere aperta solo dal destinatario. Con il controllo pianificato della chat, la busta non viene aperta forzatamente durante il tragitto verso il destinatario; al contrario, il contenuto della busta viene analizzato prima di essere inserito nella busta. Così, quando scriverete una lettera, i vostri dati privati verranno osservati direttamente alle vostre spalle. Niente è più privato quando arriva il controllo della chat.”
Per contro “I sostenitori del controllo della chat affermano che la busta – in questo caso la crittografia end-to-end – non verrebbe aperta e la comunicazione sarebbe quindi sicura e criptata. Si tratta di un gioco di prestigio malriuscito ed evidente: dopo tutto, a cosa serve l’involucro protettivo se ciò che inviamo ad altre persone viene vagliato a prescindere prima di essere inviato? E dov’è la buona vecchia privacy della corrispondenza per le nostre lettere digitali su WhatsApp, Signal o Threema? Che diritto avete l’autorità di controllare ciò che faccio e ciò che invio sul mio cellulare, tablet e computer? Ma come vi permettete!”.
Tuttavia Reuter crede che “non è tecnicamente possibile monitorare tutti i contenuti allo stesso tempo e garantire comunque una comunicazione privata e sicura. Semplicemente non è possibile. Ma il Commissario europeo per gli Affari interni, Ylva Johansson, e tutti gli altri sostenitori del controllo delle chat affermano esattamente il contrario. Ci mentono apertamente, pubblicano annunci fuorvianti e fingono che il controllo delle chat sia in qualche modo innocuo e compatibile con i diritti fondamentali e la protezione dei dati. Diffondono la disinformazione che la comunicazione privata e lo screening di tutti i contenuti possono coesistere. Questo non è altro che un insulto al buon senso.”
Andiamo bene, l’Autorità Europea propugna apertamente politiche liberticide!
“I sostenitori della sorveglianza fingono di voler proteggere meglio i bambini e raccontano storie dell’orrore basate su cifre non dimostrate. Ma è stato chiaro fin dall’inizio che il controllo delle chat riguarda l’attacco alla crittografia end-to-end – e quindi alla comunicazione sicura e privata di miliardi di persone. Perché se l’UE, con i suoi 450 milioni di abitanti, introdurrà il controllo delle chat, avrà un impatto globale.”
D’altra parte, se ancora crediamo che la UE sia l’apice della democrazia mondiale (siamo sicuri che invece non è l’apice della menzogna?) questo darebbe giustificazione di fare altrettanto ad ogni dittatore globale.
“Fin dall’inizio, una rete di lobby intrecciata con l’apparato di sicurezza ha spinto per il controllo delle chat. Non si è mai trattato di bambini; altrimenti si sarebbero affrontate le cause profonde di abusi e violenze, invece di monitorare persone innocenti senza alcun sospetto iniziale. Il punto è che la comunicazione criptata è una spina nel fianco dell’apparato di sicurezza. Ecco perché da anni cerca di combattere le nostre comunicazioni private e criptate in vari modi.
Ossia, dice Reuter, si passerebbe dal principio di presunzione di innocenza per cui ‘Tutti sono innocenti fino a prova contraria’ a quello “Tutti sono colpevoli fino a prova contraria. ” per cui “lo stato di sorveglianza al suo meglio” è “un’inversione dei principi dello stato di diritto.”.
Reuter dice che “Questo controllo delle chat è frutto di fantasie autoritarie – e come tale gli Stati membri dell’UE devono respingerlo nel Consiglio di giovedì, se hanno ancora un briciolo di valori democratici.”
Reuter non fa riferimento esplicito ai diritti fondamentali , ed allora sono andato a verificare.
Rileggendo la ” Convenzione Europea sui diritti dell’Uomo” del Consiglio d’Europa non ho trovato una protezione certa, ci sono diverse clausole che permetterebbero anche all’Unione Europea (che vi ha aderito nel 2009 con il trattato di Lisbona) di “spiare” la corrispondenza al fine di prevenire i reati . Tuttavia nel testo si fa riferimento alla sicurezza nazionale, che non è quella dell’ectoplasma europeo.
Qualche minima tutela c’è nella “CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE EUROPEA”, in particolare negli articoli 7 (Rispetto della vita privata e della vita familiare” per il diritto al rispetto delle comunicazioni personali, e per l’ articolo 8 ( Protezione dei dati di carattere personale) perché ci deve essere il “diritto di accedere ai dati raccolti che lo riguardano e di ottenerne la rettifica.” . Ma non sembra esserci nulla che impedisca lo stato di polizia del grande fratello.
Resta l’argine delle Costituzioni, per cui una norma UE di questo genere darebbe diritto legale ad ogni Stato membro di recedere dalla UE per giusta causa, ed ad ogni cittadino di ricorrere ai tribunali per violazione dei suoi diritti fondamentali.
Con il COVID abbiamo visto che lo Stato Italiano è in prima fila a violare i diritti dei cittadini. Quindi tutti i richiami di Mattarella ai diritti fondamentali che lui stesso ha autorizzato a violare non sono altro che fumo negli occhi preparativo a peggiori nefandezze.
Dalle stante dell’Unione europea viene sempre più una insopportabile puzza di marcio, vi si vedono corruzione e malvagità di spirito, volontà di schifosa dittatura , violenza sulle persone e sui popoli. Toccherà uscirne nell’unico modo possibile, ossia ricorrendo alle giurisdizioni preunitarie.
Inoltre, ancora una volta vediamo il valore del principio federalista che dimostra il suo valore quando gli stati centralizzati diventano autoritari, cosa che nel corso della storia presto o tardi avviene sempre: il federalismo è l’unico baluardo ai malvagi ideologizzati.
Specie se allevati secondo scuole di pensiero come quello della Fabian Society
Il post originale
https://netzpolitik.org/2024/client-side-scanning-chat-control-is-pure-surveillance-state/