Le possibilità di indipendenza aumentano con il progetto di legge n° 116/2016
Alcuni commentatori hanno sostenuto che con l’approvazione del progetto di legge n° 116 /2016 in regione veneto diminuiscono le possibilità di indipendenza del popolo veneto, o perfino la si impedisce del tutto: questo è del tutto privo di fondamento, tanto è vero che non viene spiegato perché ci sarebbe questo effetto. E’ invece vero il contrario e qui di seguito spiego perché le possibilità concrete e sostanziali future aumentano e di molto.
Intanto occorre sapere che il progetto di legge regionale veneto PDL 116/2016 per la prima volta fa riconoscere alla Repubblica Italiana che esiste una nazione veneta, seppure riconoscendo che essa non è la nazione principale ma una nazione numericamente minore nella repubblica italiana (fatto ovvio).
Ho usato l’espressione “repubblica italiana” e non regione, perché, in termini tecnici, la regione parlerà in nome dell’intera repubblica sfruttando l’ attribuzione di competenza residuale che l’attuale costituzione attribuisce alle regioni sulle “materie non elencate”. Il progetto di legge fa riconoscere alla regione veneto l’esistenza della nazione veneta, ma essendo la regione l’unico ente che lo possa fare nella repubblica italiana essa lo farà per tutta la repubblica. E poiché si riconoscono ai veneti i diritti che gli spettano per il trattato internazionale firmato dalla repubblica sulle minoranze nazionali, il governo centrale non potrà cancellare questo riconoscimento nemmeno con la nuova costituzione. Attenzione che tali diritti spetteranno ai soli veneti che si dichiareranno tali, perché non si può imporre ad un residente una nazionalità diversa da quella che egli sceglie, e questo vale anche in un eventuale referendum per l’indipendenza.
Qualora la regione approvasse il PDL 116/2016 (e ufficialmente ci sono tutti i numeri politici per farlo),essa parlerà per conto ed in rappresentanza della intera Repubblica, quindi parlando in vece del parlamento centrale , perché questo è quello che è previsto dalla costituzione attuale all’art.117 c4. La regione farà un atto di diritto internazionale rientrate nelle sue competenze che però può fare ora mentre non potrà più con la nuova costituzione di Renzi-Boschi, perché i nuovi articoli 116 e 117 semplicemente spazzeranno via ogni autonomia regionale schiacciando le regioni sotto tre nuovi criteri di supremazia dello stato che verranno utilizzati per espropriare le regioni di circa 350 miliardi di euro che hanno in cassa. Questo è stato dichiarato da un importante tecnico consigliere del governo centrale.
Se la regione veneto approverà il PDL 116/2016 farà il massimo che le è consentito in termini di autodeterminazione, perfettamente in linea con la costituzione, lo statuto ed il diritto internazionale, ma non è ovviamente una autodeterminazione dei popoli perché esso è un diritto dei popoli, la regione è solo un ente periferico dello stato italiano che fra poco conterà molto poco. Lo stesso bilancio, ha dichiarato Zaia, è passato da 500 milioni a 50 nell’arco di pochi anni.
In ogni caso l’autodeterminazione dei popoli e quindi la possibilità di indipendenza del popolo veneto non passano per la regione, occorre sapere che secondo la Corte di Cassazione il “popolo veneto” non esiste e l’espressione dello statuto va considerata con il significato di “residenti” in regione, la Cassazione ha definito il popolo veneto come privo di connotati etnici (sent. del 2011), mentre per la Corte Costituzionale la Regione Veneto non rappresenta alcun popolo veneto come le altre regioni, perché è priva di autonoma personalità internazionale (non è uno stato per le sentenze del 2007 e del 2015). Quindi è legalmente impossibile ogni ipotesi di autodeterminazione della regione come rappresentante del popolo veneto, tanto più che è evidente che una parte di popolo veneto si trova nella regione “Friuli-Venezia-Giulia” e tale parte di popolo veneto non può essere esclusa da un eventuale referendum internazionale, sarebbe illegale. Se si vuole un referendum occorre fare quello del 1866, che noi siamo riusciti a far dichiarare invalido nel 2008.
Stando così le cose, oggi ed ancor di più in futuro le possibilità di autodeterminazione della regione veneto sono nulle, mentre al popolo veneto oggi è data, grazie al progetto di legge n°116/2016, la possibilità di essere riconosciuto come nazione (cosa che perfino i Catalani non sono riusciti ad ottenere), e così accedere a moltissimi diritti oggi negati, e maturare così nel tempo le condizioni culturali e di autogoverno effettivo che sono indispensabili ad una eventuale autodeterminazione futura. Si pensi per esempio banalmente al diritto di avere un processo in lingua veneta, si potrà avere con il PDL 116/2016 da subito, per esempio da ottobre, con la conseguenza di rendere nullo ogni processo che non rispettasse tale diritto.
Detto in altre parole, il PDL 116/2016, seppure non serve a fare l’indipendenza direttamente, serve a restituire ai veneti la propria identità, cultura, lingua e capacità di governo oggi del tutto assente, come è dimostrato dall’esproprio delle banche, e dal fatto che si attacca il progetto di legge n° 116 che per la prima volta riconosce qualcosa di effettivo e concreto ai veneti.
Veramente qualcuno pensa che oggi i veneti sarebbero pronti per l’indipendenza? Veramente qualcuno pensa che la regione Veneto potrà mai “autodeterminarsi” con la nuova costituzione che di fatto cancella le regioni schiacciandole con tre criteri devastanti di sovranità dello stato centrale ?
Attenzione quindi a non cadere nella trappola di chi non vuole che si capisca il valore del PDL veneto 116/2016 , sarebbe un danno incredibile per i veneti la sua mancata approvazione. A mio avviso andarci contro serve per fare gli interessi di qualche politicante o dello stato centrale, ma è sicuramente di danno ai veneti.
Insomma , sarà sempre possibile l’indipendenza negli stessi termini di adesso, ma con l’approvazione del PDL 116/2016 in futuro il popolo sarà istruito e colto, consapevole, non si farà ingannare da quattro improvvisati e falsari che non sanno nemmeno dire se i veneti sono i residenti in regione VENETO o se sono veneti anche quelli che parlano veneto e stanno nella regione Friuli-VENEZIA- Giulia.
Eppure la risposta è facile: il primo Doge fu fatto a Grado, che non a caso ha sempre fatto parte della VENETIA et HISTRIA .