L'opinione di Loris Palmerini
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3 Maggio 2022

La Repubblica di Venezia è morta? No, ha cambiato nome

Attualità e storia del Popolo Veneto, Diritto, Internazionale, Lombardo-Veneto, Storia, Venetie 0

Andrea Tavini ha riportato su Facebook uno scritto di Antonella Todesco riguardante gli ultimi giorni della Repubblica di Venezia, o meglio, della forma aristocratica di governo.
“L’INIZIO DELLA FINE… Nell’ aprile del 1797 il Lippomano scrive a suo genero Querini: “Non è necessario che io vi faccia i dettagli delle nostre disgrazie, vi accrescerei il dolore, e a me il senso della commozione. Come poteva attendersi tanta fatalità e così violento procedere sopra li poveri, innocenti e sempre sacrificati Veneziani, che tutto fecero per non essere distrutti. Ci sono francesi ovunque fino a Fusina e a Mestre. Domenica a Fusina iniziarono le ostilità e cominciarono le bombe e le cannonate. Potete immaginare la commozione di tutta la città, e questa continua ancora fomentata da tutte le militari difese interne. Schiavoni armati dappertutto, cannoni in Piazza San Marco.“
Il 4 maggio il Lippomano riscrive al Querini, prima che il Maggior Consiglio fosse chiamato a votare (in questo giorno d’ ignominio), il decreto che concedeva l arresto dei tre Inquisitori e del Pizzamano: “Non abbiamo più Governo, tutto è finito, e sospeso l esercizio di ogni autorità. Non si raduna il Senato (perché Bonaparte ha detto che nn vuole Senato), non il Consiglio dei Dieci, già distrutta l autorità del Tribunale degli Inquisitori e sacrificati alla Patria i tre individui. Si doveva fare questo immenso e cruento sacrificio onde salvar dal ferro e fuoco città e popolazione. Tutto è sacrificato a quest’ oggetto, costituzione , onore, Stato, né saprei trovarmi tranquillo nel punto da cui scrivo. Bonaparte vuol anche questa gloria e trionfo di entrare con le sue truppe in Venezia. Spero che non ci riesca, disposti come siamo a dar tutto…Non serve che vi descriva lo stato di Venezia e il dolore e le lagrime di tutti.. Molmenti”.

Angelo Manolli su FB ha replicato: “Un governo serio di sarebbe trasferito in esilio e con le forze “Da Mar” iniziato un vero combattimento contro il bastardo corso e avrebbero avuto l’aiuto degli inglesi. Sparito Napoleone, avremmo avuto la nostra repubblica, invece abbiamo i bastardi“.
Ho risposto : “Angelo Manolli, le Istituzioni venete erano infiltrate di massoneria e di giacobini, è troppo facile giudicare il da farsi senza esserci stati in quel momento. Le civiltà purtroppo a volte finiscono non per incapacità propria, ma per l’arrivo di barbari ben armati e sanguinari che ti schiacciano in numero. E’ successo agli Egizi, ai Greci, ai Romani, ai Veneti, ai Persiani ed anche ai Cinesi ed ai Tibetani. Probabilmente, fatti due conti e contati i cannoni, ogni resistenza probabilmente sarebbe stata inutile, o avrebbe portato comunque alla distruzione di Venezia e poi a renderci comunque facile preda di altri. Non sono sicuro che gli Inglesi ci avrebbero aiutato, temo che Napoleone fosse finanziato anche da loro, e Napoleone per altro non aveva scrupoli. Bisogna ricordare che dalla Lega di Cambrai Il potere e le ricchezze di Venezia facevano gola sicuramente a tanti: il sistema finanziario agli Austriaci, il dominio sui mari agli Inglesi, la ricchezza ed il ruolo internazionale ai Francesi ecc. Quindi alla fine con la resistenza temo non avremmo comunque salvato nulla, una vittoria di Pirro. Non lo so perché non c’ero. Certamente occorrerebbe far restituire ai discendenti dei Pisani i proventi del collaborazionismo che ha ritardato la resistenza. Certamente la Francia dovrà restituirci il maltolto che sta al Louvre e altrove, preso illegalmente. Detto questo, dal racconto emerge chiaro che le Istituzioni venete già il 4 maggio 1797 erano bloccate. Probabilmente Napoleone sapeva che la competenza a deliberare la Guerra non ce l’aveva il Maggior Consiglio, ma il Senato, che era un organo fondamentale e il vero “governo” della Repubblica. A questo punto, stante la situazione militare, possiamo dire che la delibera del 12 maggio 1797 mancante del requisito della libertà, quindi poco importa se aveva il numero legale, essendo la Repubblica già militarmente inerme per il diritto internazionale del tempo (e di fatto) era diventata proprietà di Napoleone. Infatti il Maggior Consiglio, se leggi, non ha fatto cessare la Repubblica, l’ha trasformata, adottando il modello di governo “municipale” (ossia Napoleonico) e ha riconosciuto nuovo Capo di Stato Napoleone stesso. Sono stato criticato per evidenziare queste cose, perché fa venir meno un certo romanticismo, ed ovviamente anche per me non è stata una bella pagina, ma forse in realtà non è stato un male per il futuro, e spiego perché. Quello che è importante comprendere e sottolineare è che lo Stato Veneto in realtà non è morto il 12 maggio 1797, ha solo cambiato forma di governo e padrone. E’ una bugia che lo Stato dei Veneti sia finito il 12 maggio 1797, anzi, i nuovi padroni, gli Asburugo, a cui Napoleone ci ha ceduti dopo averci spolpati e massacrati, per motivi noti di conflitto con l’amministrazione veneta, nel 1805, con il decreto Wallis (asburgico) hanno ripristinato le Istituzioni Aristocratiche venete a far data del 1797, cancellando così la forma municipale. Tuttavia il nuovo capo di Stato, l’Imperatore d’Asburgo,che ne disponeva legalmente, non si è fermato lì. A Campoformido ha firmato il trattato, che salvo smentita aveva il diritto legale internazionale di farlo, checché ne dicano i nostalgici incapaci di comprendere il diritto. Perché il fatto è che in quel momento e fino al 1840, non esisteva ancora, nel diritto internazionale, il diritto di autogoverno dei popoli, ossia il diritto a mettere parola sulle annessioni e cessioni degli Stati. Poi nel 1816, sempre conformemente al diritto internazionale, l’Imperatore d’Asburgo ha accorpato allo Stato Veneto i suoi due altri possedimenti contermini, il Ducato di Milano ed il Ducato di Mantova, cambiando nome allo Stato da Veneto a Lombardo-Veneto. Stiamo sempre parlando dello Stato Veneto ex Repubblica di Venezia poi divenuta Lombardo-Veneto. Per gestirla si crearono due “regioni”: il Veneto (fino a Triese) e la Lombardia, così è nata la Lombardia che non corrisponde ad una identità storica, ma ad una regione amministrativa asburgica. Poi quando nel 1866 ci fu il Trattato di Vienna del 3 ottobre, la sovranità di questo Stato (tutto intero perché Milano non ha mai votato per diventare italiana) venne riconosciuta, e teoricamente la sovranità del Lombardo-Veneto venne consegnata nelle mani dei rappresentanti legali, consiglieri di Venezia, che era ancora la Capitale dello Stato continuazione della Repubblica di Venezia. In quel momento la sovranità era detenuta temporaneamente dalla Francia, che appunto, faceva il ruolo del garante, ma invece di darla in mano a legittimi rappresentanti, la sovranità venne consegnata a tre prestanome dei Savoia, De Betta, Michiel, Keller. Era stato il Commissario del Regno d’Italia, Thaon de Revel, a brigare con un comitato segreto di morte in modo che si arrivasse a questo, ce lo ha raccontato nel suo memoriale. Il Regno d’italia si era infiltrato nelle Istituzioni venete , non ancora del Regno,creando un governo Fantoccio, in modo che Il Commissario Francese non si accorse che stava violando il diritto internazionale e gli fece consegnare la sovranità ad un governo illegale. Infatti il Governo Fantoccio diede subito la sovranità al Commissario Italiano, prima del voto violando il trattato. PEr nascondere l’accaduto il Commissario Italiano incaricò del governo provvisorio il suo stesso Governo Fantoccio, e si organizzò un finto voto.Ma la realtà è che le votazioni furono gestite e falsificate dal Regno d’Italia, ed è tutto nullo perché votarono i loro soldati, mentre alla Lombardia (oltre il 50% della popolazione del Lombardo-Veneto di allora come di oggi) non fu permesso di fare nemmeno il finto voto . Tutto questo lo abbiamo ben documentato,e lo abbiamo portato in tribunale nel 2006, il giudice non ha potuto affermare la sovranità. Ed è per questo e non per altro che l’Italia ha cancellato l’annessione con la legge 212/2010, e dal primo Gennaio 2013 l’Italia non ha più nemmeno il titolo perché il Plebiscito giuridicamente nullo è stato annullato da loro stessi come dovuto. Perché non ci autogoverniamo già? Perché esistono dei movimenti di disturbo che aiutano a mantenere la confusione e lo stato di occupazione italiana. Ma noi siamo già giuridicamente sovrani e ci libereremo presto nei fatti con il percorso Piano Z. Seguici nel www.lombardo-veneto.net/Z. La storia di Venezia e dei Veneti quindi continuerà in noi.”
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