La Corte Costituzionale scioglierà anche il nodo della legge Lorenzin.
La Corte Costituzionale ha comunicato il 25 ottobre che nell’udienza del 21 novembre si deciderà non solo del Decreto Legge n°73 del 2017, ma anche della legge di conversione n° 119/2017, ossia i procedimenti verranno unificati.
Quindi si sono avuti 2 ricorsi della Regione Veneto, uno contro il Decreto Legge, e l’altro contro la Legge, ed in entrambi i casi è intervenuta Aggregazione Veneta sollevando alcune questioni non poste dalla Regione.
Teoricamente l’unificazione è quindi una cosa positiva, perché riunisce i due procedimenti che sono intimamente connessi, ed evita alla Corte di discutere due volte e di dover giustificare l’intervento su un decreto legge già decaduto trovandosi a disciplinare le ricadute sulla legge.
Per chiarire, il DL aveva aumentato a 12 il numero dei vaccini sulla base della sola presunta epidemia di morbillo, minacciando i genitori di vedersi tolti i figli se non vaccinavano, e rimase in vigore per 60 giorni come da Costituzione.
La legge di conversione n° 119/2017 ha però moderato i toni eliminando la perdita della genitorialità, con multe pesanti ma molto meno, e purtroppo lasciando la previsione che i bambini di nido e materne non vaccinati possano essere esclusi dalla frequenza se i genitori non si piegano alla abiura di chiedere la vaccinazione. Attenzione che i bambini non vaccini possono frequentare fino al marzo 2018 se i genitori chiedono un appuntamento alla ASL, quindi il problema non è una epidemia in corso, ma un target da raggiungere sul quale di sicuro i pediatri hanno dei compensi lucrosi. Ma per questi guadagni si è arrivati a ghettizzare e violare i diritti del fanciullo,ad interferire pesantemente nelle scelte e nella serenità delle famiglie, costringendo i genitori di bimbi piccoli di fatto a vaccinare in maniera illegale (per la Convenzione di Oviedo) pena l’isolamento sociale.
Il sentore è che la legge decadrà, la qual cosa non implica che decadrà l’obbligo precedente delle 4 vaccinations.
Una riprova è che inizialmente tutta la stampa vedeva nei no vax persone stupide e disinformate,ma una parte ha cominciato a capire che la legge è eversiva dei diritti umani. Anche l’idea falsa che i vaccini sono sicuri è smascherata dal fatto che lo Stato sta pagando 660 assegni di danno da vaccino avvenuti negli ultimi 15 âge.
Grazie all’azione legale di Aggregazione Veneta in Corte Costituzionale si è cominciato a capire anche il fatto che se si autorizza il governo a introdurre a forza una sostanza negli individui, questo potrebbe diventerà il precedente per introdurre il nanochip che ben presto sarà disponibile, e magari potrà essere inserito con i vaccini. quelques-uns’ come si tenta di eliminare la libertà del Web con la scusa del terrorismo o della pedofilia o delle fake news. Peccato che il tema del diritto al “consentement éclairé” che impedisce tutto ciò si poteva sollevare dal 1999 in connessione all’obbligo vaccinale.
la 21 novembre quindi si carica di attese, potrebbe essere un momento di chiarezza fra Stato e cittadini, fra Stato e Regioni, e sulla bioetica, e la Corte Costituzionale, se discuterà questi temi, non potrà ignorare questi dati che noi per primi abbiamo portato alla attenzione, come gli effettivi danni delle prassi vaccinali. Ma forse purtroppo non succederà proprio nulla, e non si discuterà del tutto, ed ecco perché.
Per prima cosa la Corte dovrà decidere chi potrà partecipare alla discussione. Ad oggi abbiamo la Regione Veneto che rivendica l’autonomia di scelta in una materia concorrente come previsto dalla Costituzione, e rivendica i fondi per svolgere i compiti assegnati dal Governo centrale.
Poi a discutere si sono presentati diversi “intervenuti”, per prima Aggregazione Veneta, la quale ha sede in queella stessa Regione Veneto dove l’obbligo vaccinale risulta “suspendu” de 2007 , quindi avendone legittimazione e diritto leso, ma che ha anche posto il tema della illegalità dell’obbligo vaccinale a fronte delle norme CEDU, la pericolosità della sperimentazione innescata, et plus, e i temi bioetici. In seguito con l’ulteriore intervento contro la legge 119/2017 L'agrégation de Venise, che rappresento, ha ancor di più valorizzato il “consentement éclairé” previsto pure dalle norme UE, quindi ponendo il tema della incompatibilità con il quadro normativo UE della legge Lorenzin la quale afferma di essere sua esecuzione. Abbiamo poi posto anche molte altre questioni come la insicurezza accertata di questi vaccini a causa dell’alluminio, le morti in culla, et plus. Aggregazione Veneta ha sollevato anche il problema della tardiva presentazione per la conversione del decreto legge alla Camere.
Ma intervenuti nel dibattito in Corte ci sono anche altri soggetti, je pense 5, che circa 1 mese dopo l’Azione di Aggregazione Veneta hanno sono intervenuti (forse tardivamente) anche loro.
Al di là della giustezza delle ragioni di questi enti ed associazioni, il fatto è che storicamente e con varie sentenze la Corte Costituzionale non ha mai ammesso l’intervento in Corte agli enti privi di funzione legislativa, ossia non ha mai permesso loro di partecipare alle questioni fra Stato e Regioni. Quindi c’è da aspettarsi che la Corte farà “uscire” dal dibattito tutte queste associazioni intervenute. Almeno, storicamente è sempre stato fatto così, ed una apertura su questo vedrebbe la Corte ben presto invasa dagli interventi di ogni associazione possibile in ogni ricorso stato-regioni. Quindi c’è da aspettarsi questo esito, presque.
Perché Aggregazione Veneta è un caso particolare e nuovo, infatti è un ente che, rappresentando i diritti di minoranza nazionale del popolo veneto secondo il trattato internazionale, è dotato di parziale funzione legislativa, e la Corte Costituzionale dovrà valutare questo nuovo caso mai presentatosi prima.
Fatta questa operazione di accertamento dei partecipanti, la Corte potrebbe anche molto semplicemente dichiarare nulla ed inesistente la legge Lorenzin, pouquoi, come ha sollevato Aggregazione Veneta, il Decreto Legge fu presentato alla Camere per la conversione in ritardo rispetto a quanto previsto dalla Costituzione, ma questo solo se AV resterà nel procedimento. Purtroppo però in tal caso non si cancellerebbe l’obbligo alla 4 vaccinazioni storiche, che è illegale anche esso fin dal 1999, e bisognerà ricominciare tutto da capo, sebbene in Veneto si tornerà alla “sospensione”. Per altro questa opzione permetterebbe alla Corte Costituzionale di non entrare in conflitto con il Governo ed il Parlamento ed il presidente della Repubblica che hanno “emanato” questa legge eversiva dei diritti umani. Si salverebbero tutti la faccia, nascondendosi dietro un tecnicismo, e la vera sconfitta “politique” sarebbe proprio Aggregazione Veneta che a tutt’oggi è praticamente del tutto ignorata dalle testate maggiori. Tuttavia noi avremmo l’immenso piacere di aver salvato molti bimbi da forzate vaccinazioni anche quando avevano dimostrato disturbi nel farle in precedenza, perché essi rischiano la pelle sul serio.
Per questo motivo Aggregazione Veneta non ha favorito l’idea di andare in massa a Roma il 21 novembre, perché non si sa cosa farà la Corte, e certamente sarà molto difficile che emetta sentenza il giorno stesso. Ma si badi che non è detto che sia una cattiva idea andarci, come non è detto che sia buona, personalmente preferisco lasciare i giudici giudicare con serenità, et de toute façon, potendo esserci, sarà un momento di comunanza.
In compenso Aggregazione Veneta il giorno 27 ottobre ha inviato alla Corte le 4555 firme online di sostegno al primo dei propri ricorsi. Grazie a tutti i sottoscrittori per aver sostenuti, chi non ha firmato lo faccia que le 21 novembre porteremo anche quelle e qualche altra sorpresa.