L'opinione di Loris Palmerini
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19 Giugno 2018

Ecco perché gli elettori non vogliono più immigrati in arrivo.

Attualità e storia del Popolo Veneto, Economia, Lombardo-Veneto, Personale, Politica 0

Scrivo poche righe dopo aver letto un post di Stefano Ungaro, che mostra bene in quale irrealtà certa sinistra si dibatte, ancora più irreale di quella di Renzi, Martina, Boldrini e Grasso.

Ungaro dice ‘Al piccolo industriale veneto, all’agricoltore lombardo, ma anche al “latifondista” calabrese o siciliano, fa comodo avere un “esercito industriale di riserva”. Fa comodo avere degli schiavi tenuti nell’illegalità, da poter tenere costantemente sotto ricatto, da sfruttare, sottopagare, minacciare.’

E’ un discorso irreale, perché al piccolo industriale veneto o lombardo non è affatto permesso avere un esercito industriale di riserva fatto di schiavi tenuti nell’illegalità. In altri territori succede, ma in questi no.

Il piccolo industriale veneto o lombardo, infatti, come l’agricoltore, sono osservati speciali delle autorità, tenuti sotto stretto controllo, schiacciati dai controlli, oppressi dall’oppressione fiscale che raggiunge le percentuali del voto di annessione del 1866 raggiunto con i voti dei soldati italiani arrivati mesi prima del plebiscito stesso.

La realtà è che l’industriale Veneto (etnia) e lombardo (regione, esistono semmai gli Insubri e i Mantovani) come l’agricoltore, come il commerciante, sono tutti alle prese con diversi fenomeni che hanno eroso il loro redditto e porterà alla certa chiusura delle loro attività. Alcuni di questi fenomeni sono:

– le attività di prestanome stranieri che chiudono ogni due anni senza pagare le tasse, cosa che gli permette di avere prezzi più bassi

– gli schiavi nelle attività dirette e gestite da stranieri, specie cinesi, che gli permette di avere prezzi più bassi

– il finanziamento parallelo a buon mercato delle attività concorrenti che alcune etnie riescono ad avere, fra cui i cinesi e gli arabi
– la iperspecializzazione di alcuni negozi online europei che hanno prezzi talmente bassi da essere inferiori al prezzo del grossista italiano

– il ribasso dei prezzi di ogni bene ed ogni cosa perché di importazione estera

– le consegne gratis a casa di tutto quello che si vuole ordinato tramite i grandi ecommerce mondiali

– la distribuzione casalinga perfino della spesa fatta online che fara’ presto chiudere anche i grossi centri commerciali

– il commercio abusivo spicciolo anche degli ambulanti regolari

Tutto ciò costringe gli autoctoni a maggior inutile lavoro senza redditi sufficienti, generalmente tutti si stanno mangiando i pochi risparmi rimasti che erano dei genitori o frutto del lavoro dei decenni scorsi. Le aziende storiche chiudono, gli ex dipendenti si riducono al precariato della consegna delle pizze in bici, altri emigrano, altri finiscono negli scantinati privi di sostegno che invece viene dato ai “profughi” e profughi non sono.

Le persone vedono chiaramente di essere senza prospettive reali, e sono stanche delle promesse false di politici, che hanno sempre una scusa buona.

Se da una parte questo sta oramai creando le condizioni adatte alla nascita di un nuovo fascismo, e i responsabili sono proprio le sinistre, le conseguenze per l’Italia come paese unitario questa volta saranno devastanti e non porteranno ad una nuova rinascita nemmeno tramite un neo fascismo o socialismo nazionale.

Infatti alla fine dell’attuale processo di distruzione industriale, commerciale, agricolo, e sostanzialmente sociale e identitario, rimarranno da una parte una montagna di attività commerciali, agricole, industriale morte per concorrenza sleale o per acquisizione e chiusura ( quelle una volta gestite dagli autoctoni), dall’altra parte nuove attività sostitutive saranno nate, ma gestite da non autoctoni che non hanno alcun amore per il territorio, , e che come ora non pagheranno mai le tasse, piuttosto emigrano altrove. Attività che non terranno alto il PIL, e l’Italia finirà insolvente, come nei fatti è già.

La risposta a queste questioni non sta certo in quello che dice Ungaro, che è una strategia di comunicazione politica atta ad imbonire l’elettore, perché non risolve nessuno dei problemi detti. Ovviamente non ce l’ho con lui, il Suo è solo un parere fra i tanti lanciato nell’iperspazio telematico, un virtuale nel virtuale.

Secondo me ci sarà una sola soluzione possibile: il ritorno agli stati preunitari con l’annullamento del debito pubblico italiano e un nuovo controllo del territorio da parte dei risorti Stati .

 

lingua-veneta Dall’autonomia di Veneto e Lombardia all’autonomia di tutte le Regioni, cioè nessuna autonomia

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