Cosa nasconde il collasso del sistema.
Stiamo assistendo al collasso del sistema, ossia di questo regime politico mafioso basato sulla “italianità” dei furbi.
Guardate bene: quelli che parlano di “italianità”, nazione italiana, società italiana, ecc sono solo coloro che da questo regime guadagnano molto.
Sono alcuni uomini di spettacolo strapagati, alcuni banchieri, alcuni imprenditori assistiti, i politici della casta …. .gente così, che vive alle spalle della gente onesta che lavora.
Io sto silenziosamente assistendo, e con un po’ di rammarico, alla realizzazione delle mie previsioni. Ormai è palese anche nelle statistiche che l’Italia è finita.
Siamo un paese vecchio, dove i vecchi governano a danno dei giovani.
Ormai l’elettorato è fatto di vecchi e di immigrati, e di conseguenza abbiamo i vecchi al governo, che aumentano le pensioni ( ma solo dei più ricchi), a danno di giovani sempre più precari.
E i giovani si vedono svantaggiati perfino rispetto agli immigrati. Per esempio gli immigrati non pagano i ticket su molte prestazioni, e per loro la disgrazia è diventare cittadini italiani. I giovani vengono semplicemente “sostituiti”, come fossero maiali in un allevamento dove la nuova razza di importazione è più produttiva.
Per me è normale vederla così, perché l’Italia è sempre stato questo.
L’Italia nasce da un sistema massone, che decise di distruggere i floridi Stati pre-unitari per poter in seguito sfruttare e impoverire le popolazioni con il sistema del Signoraggio, ossia della creazione di moneta dal nulla. ( vedi questo post)
A livello globale però le cose vanno bene, una gran parte del mondo sta sempre meglio.
Ma l’italia no, è ormai ultima dell’Europa, più ignorante della maggior parte del resto dell’unione, con gli stipendi più bassi, con la sicurezza e la qualità della vita che precipitano, con la gente che si indebita per arrivare a fine mese.
Nessuno mi osanna per il fatto che dico che gli italiani devono arrendersi ad essere dei poveri. E’ politicamente improduttivo.
E’ stata la casta ad impoverirci, i comunisti e i democristiani uniti nel grande sistema della corruzione, che non è finito per nulla.
Il cattocomunismo ha bisogno di ignoranti e di poveri per mantenere il proprio potere. E ci riesce, se necessario sostituendo gli italiani che eventualmente alzino la testa.
In tutto questo fa eccezione la Venetia, che non solo è la parte più generosa e solidale d’Italia, è anche la più istruita, e l’unica che riesce, nonostante il peso del parassitismo e della stessa Italia, a restare a galla.
Solo qui c’è speranza, perché qui è già iniziata la nascita di un nuovo sistema. E’ il sistema di Autogoverno del Popolo Veneto di cui i giornali e i media parlano sempre più spesso, per preparare la popolazione all’inevitabile: l’Indipendenza della Venetia.
Anche la massoneria ha capito che questo è inevitabile, ed ha già creato dei contromovimenti che tendono a sostituirsi a quella che è stata l’autentica rivoluzione, la fondazione nel 1999 di un governo nazionale del popolo veneto. E’ un diritto di legge internazionale quello dei veneti di avere un loro stato indipendente. Tutto ciò è in analisi in un processo a Venezia, e speriamo che si faccia questo processo, perché l’Italia rifugge dalla questione da 8 anni, essendo certo che abbiamo ragione.
Per altro, a fondamento della causa della Life praticamente c’è un solo libro, il mio, quello che ho scritto quest’anno dopo il lavoro di anni.
Non so e non credo che il caos nel regime italiano dipenda da questo.
Non so se centro-destra e centro-sinistra si siano sfaldate per una questione di implosione del sistema o se per nascondere qualcos’altro e distrarre la gente.
Forse semplicemente la gente così si distrae e non vede l’evidenza della povertà sempre maggiore. E l’anno prossimo, ce lo dicono tutte le fonti, ci sarà molta più inflazione, io prevedo un 12-15%, e gli stipendi resteranno fermi, ossia ne perderemo un altro nel corso dell’anno.
Ancora più povertà. E’ inevitabile che i Veneti tenderanno a non seguire un sistema così indebitato e al collasso.
E d’altra parte, come ha detto Olmert, non c’è bisogno della guerra per conquistare nuovi territori. O farsi un nuovo stato.
Aggiunta di gennaio 2008 – Notare che sul futuro dell’Italia il New York Times ha espresso la mia opinione dopo 15 giorni.
I problemi, continua il quotidiano americano, per la maggior parte non sono nuovi e questo è il punto. Hanno semplicemente oppresso l’Italia per molti anni e ora a nessuno è chiaro come sia possibile un cambiamento o se sia ancora possibile un cambiamento. L’Italia ha tracciato il proprio modo di appartenere all’Europa, lottando come pochi altri paesi con una politica frammentata, la mancanza di crescita, la criminalità organizzata e un debole senso dello Stato. Ora la frustrazione sta crescendo perché queste vecchie debolezze non migliorano, mentre il mondo sorpassa il paese. E il Nyt fa l’esempio della Spagna e della sua grande ripresa.
Le ultime analisi mostrano una nazione più vecchia e più povera e quelli che erano i punti di forza stanno diventando una debolezza. Il piccolo commercio, le aziende a conduzione familiare si trovano a combattere contro la globalizzazione e in particolare con la competitività della Cina.
E ancora, il modo di vivere poco tecnologico degli italiani può essere interessante per i turisti, ma l’utilizzo di Internet è tra i più bassi in Europa, così come gli investimenti esteri e la crescita. Le pensioni, il debito pubblico e i costi del governo, invece, sono tra i più elevati del vecchio continente.
I debiti colpiscono le famiglie: il 70% degli italiani tra i 20 e i 30 anni vivono ancora a casa condannando i giovani (i bambocci) a un’adolescenza estesa e improduttiva. La maggioranza dei più bravi lascia il paese.
Il malessere degli italiani si estende anche all’arte: non ci sono più i Fellini, i Rossellini, le Loren. “Il cinema italiano, la sua Tv, l’arte, la letteratura e la musica sono raramente considerate all’avanguardia”, afferma il giornale.
E poi c’è ancora la politica e come questa viene percepita dalla popolazione: “l’ex-premier Silvio Berlusconi ha perduto le elezioni per non avere mantenuto le promesse fatte ma il nuovo governo di Romano Prodi non appare una ‘cura magica’ – osserva il New York Times -. Ha deluso fin dalla sua prima scelta: un governo con ben 102 ministri o sottosegretari, un nuovo record”.
Il ‘malessere’ politico degli italiani è simboleggiato, sostiene il New York Times, dall’ascesa del comico Beppe Grillo e dalla popolarità del suo attacco alla classe politica italiana al grido di ‘Basta! Basta!’. A dir la verità il grido era ‘Vaffa’ e non ‘Basta’
Il New York Times ha pubblicato oggi un servizio sull’Italia che sta affondando e sul V-day. Sul suo sito sono presenti un lungo articolo, un video e una raccolta di fotografie dal titolo “A life less dolce” (Una vita meno dolce).
Dall’articolo “In a Funk, Italy sings an Aria of disappointment”: “Il modello di vita low-tech (a bassa tecnologia) può ammaliare i turisti, ma l’utilizzo di Internet e del commercio elettronico sono tra i più bassi di Europa, così come gli stipendi, gli investimenti dall’estero e la crescita. Le pensioni, il debito pubblico e il costo dell’amministrazione pubblica sono invece tra i più alti. Gli ultimi dati fanno riferimento una nazione più vecchia e più povera, a tal punto che il suo vescovo più importante ha proposto di incrementare i pacchi cibo per i poveri. Il 70% degli italiani tra i 20 e i 30 anni vive a casa dei genitori, condannato a una adolescenza sempre più lunga e poco produttiva. Molti dei più brillanti, come i più poveri un secolo fa, lasciano l’Italia. Ronald Spogli, l’ambasciatore americano che conosce l’Italia da quaranta anni, avverte che l’Italia rischia una diminuzione del suo ruolo internazionale e delle relazioni con Washington. I migliori amici dell’America sono i business partner e l’Italia non è tra i più importanti. La burocrazia e regole poco chiare hanno portato gli investimenti USA in Italia a soli 16,9 miliardi di dollari nel 2004 mentre in Spagna erano 49,3 miliardi. In Danimarca il 64% delle persone ha fiducia nel Parlamento, in Italia il 36%. Le statistiche indicano che l’11% delle famiglie italiane vive sotto il livello di povertà e che il 15% ha difficoltà ad arrivare a fine mese con il proprio stipendio”.
P. Sogaro
16 Dicembre 2007 @ 00:24
Se serve appoggio dall’estero… Sempre pronto.
ten
10 Dicembre 2007 @ 14:28
areo quà … n’altro!
Liliano Maso
9 Dicembre 2007 @ 21:13
grazie ! e complimenti per questo saggio di logica
ma allora, muovamoci, formiamo dei gruppi di lavoro, nominiamo dei Capi dalla schedina penale pulita, redattiamo una Costituzione Veneta, facciamo un appello ai giornali che ce la pubblichino, facciamo le liste di quanti veneti ci stanno, invitiamoli a collaborare per il momento in qualita’ di volontari, ingaggiamo una Banca Veneta doc, rimbocchiamoci le maniche e facciamo una colletta per poi arrivare ad un referendum chiedendo venga vigilato da Ispettori dell’Unione Europea…
Io ci sto e chi altro ?
sciavo tuo,
Liliano