Abbiamo incontrato Luca Zaia
Diverse persone mi hanno chiesto come è andato l’incontro che abbiamo avuto con il presidente della Regione Veneto Zaia, sopratutto riguardo all’aspetto umano della cosa.
All’appuntamento eravamo il sindaco Mazzorato (che ha combinato l’incontro) , il sindaco Lio ed io, e lo abbiamo incontrato in una scuola di Conegliano. C’erano continui arrivi di persone che andavano a parlargli, anche da fuori regione, quindi pochi minuti a gruppo. Lui riceveva in una stanza, forse di biblioteca, liberata per la cosa, e sedeva dietro uno di quei grandi tavoli presenti nelle classi delle scuole, insomma un po’ disadorno e umile ma dignitoso, e lui sedeva dietro solo con il suo cellulare e qualche foglio su normali sedie come noi.
Abbiamo parlato interamente in lingua veneta, lui stesso ha detto a dei parmigiani in visita che quasi tutti in Veneto parlano veneto. In effetti a Padova città ed altri centri non è esattamente così, purtroppo il mancato bilinguismo fa sentire i veneti di città a disagio quando parlano veneto, come dovessero vergognarsi (non sanno che parlano una lingua più antica dell’italiano di qualche secolo!).
Comunque, senza ripetere quello che è detto nel comunicato stampa più sotto, Zaia si è dimostrato interessato al progetto di legge che abbiamo depositato (in realtà i comuni), e ha confermato che se fattibile vi si impegnerà per l’approvazione. Insomma, è ormai chiaro che l’estensore del progetto di legge, che sono io, si gioca la credibilità quale giurista. E però se passa la legge la storia veneta cambierà di molto, e i bambini studieranno veneto nelle scuole grazie a questo.
Apparentemente lui non sapeva chi fossi, nonostante anni fa il Mattino di Padova si sia inventato delle mie affermazioni nelle quali adombravo minacce a Zaia, e quasi lo mettevano sotto scorta. E nonostante in passato abbia espresso diverse critiche politiche (ma spesso costruttive) su alcune sue scelte, d’altra parte il ruolo del politico è quello di proporre e anche criticare, ma sempre senza alcunché di personale. Insomma, la poca visibilità che ho avuto evidentemente non gli faceva arrivare i messaggi . Ad oggi sono circa 2 anni che sono nel congelatore mediatico.
Comunque Zaia ci ha ricevuto come fosse uno di noi, non c’erano guardie o poliziotti, solo il suo segretario. D’altra parte non c’è motivo di minaccia che io sappia.
Posso solo dire che mi è sembrata una persona apparentemente tranquilla, disponibile ad ascoltare, valutando la scena politica si è detto un po’ infastidita per alcune calunnie che appaiono sui giornali (chi non lo sarebbe). Al momento non c’è motivo per credere che le sue affermazioni di interesse fossero di circostanza, o che da politico navigato dicesse “sì” per non perdere consenso, ed in effetti abbiamo già dei segnali positivi, come l’interessamento della presidenza del consiglio regionale.
In ogni caso in pochi mesi vedremo cosa succede. Gli abbiamo chiesto una conferenza stampa ufficiale con il suo appoggio al progetto, ma giustamente ha voluto prima valutare la cosa interessando un tecnico, perché si tratta di una rivoluzione di tale portata che sembra impossibile sia possibile farlo.
D’altra parte è sempre così quando si scoprono soluzioni che riescono a realizzare ciò che prima sembrava impossibile, sembrava impossibile che l’uomo volasse prima che qualcuno ci riuscisse, oggi sembra scontato e semplice che lo si faccia, ma non era così semplice.
Ecco il comunicato stampa che abbiamo emesso