E’ possibile l’indipendenza del Lombardo-Veneto? Sì ( parte 1 di 6 )
Un utente che si firma Marco commenta il mio post sul Lombardo-Veneto dicendo che “non esistono percorsi legali per arrivare all’indipendenza, a meno di non riuscire a modificare l’articolo 5 della costituzione italiana”. Ed aggiunge che per altro esiste l’“interesse geopolitico di mantenere integra l’Italia da parte degli altri stati, quantomeno di quelli che hanno potere a livello mondiale. Purtroppo”
Sull’interesse geopolitico, esiste, ma in effetti anche l’interesse contrario, perché si sta andando nel senso di disintegrare gli Stati ottocenteschi in favore di grandi governi regionali come la UE e ancor di più verso un governo unico mondiale. A questo si stanno opponendo altre fazioni, il mondo non è più mono polare almeno da 10 anni, ci sono la Russia e la Cina che qualcosa decidono anche loro, o forse in effetti comandano più di quanto si creda influendo non poco nelle vicende interne ed internazionali, anche se è negato pubblicamente il loro effettivo ruolo e peso.
E’ però del tutto evidente, e sta di fatto, che al momento tutto il diritto internazionale è basato sul principio dell’integrità territoriale degli Stati, cioè della loro indivisibilità, anche se in qualche caso si è fatto valere il principio di autodeterminazione dei popoli, ma sempre di meno negli ultimi 20 anni. Attenzione però, il principio vale solo nel territorio dove gli stati sono legittimamente presenti, e dove sono rispettato i diritti umani.
Marco dice che “i trattati internazionali non sempre si sono dimostrati utili ed efficaci nel dirimere questioni, come pure l’intervento dell’ONU attraverso proprie risoluzioni (vedi il caso recente del Kosovo)”, ma mi sembra invece che questo punto sia stato risolto dalla Corte Internazionale di Giustizia: il Kosovo, anche dopo il referendum (per altro svolto sulle ceneri di una guerra etnica, religiosa e) risulta legalmente come parte della Serbia anche se sotto commissariamento temporaneo dell’ONU. Questo perché la Corte ha stabilito che una autorità dello Stato come il governo di una Regione, non può, per il ruolo che svolge, agire da agente di secessione, ossia deve rispettare il proprio mandato, e questo è ora un principio generale valido per tutti, come si è visto in Catalunia, che tuttavia non esclude affatto l’azione di un governo autodeterminato esterno al governo ufficiale regionale. Detto in maniera semplice, Zaia non potrebbe fare la secessione, un autogoverno come quello autodeterminato nel 1999 invece sì.