Ivermectina: i giudici ordinano di usarla in corsia per il COVID-19
In un articolo del 31 agosto 2021 di Da Li Hai apparso su The Epoch Time si riporta che il giudice Gregory Howard, della contea di Butler in Ohio, accogliendo un’istanza d’urgenza presentata dalla moglie di un paziente ha ordinato ad un ospedale di somministrare l’Ivermectina per curare un paziente COVID-19 in terapia intensiva. MA non è il primo.
In questo caso destinatario dell’ordinanza è il West Chester Hospital che fa parte della rete sanitaria dell’Università di Cincinnati.
Il paziente è Jeffrey Smith, 51 anni, risultato positivo al Sars-Cov2 il 9 luglio, aveva ricevuto dal suo medico la prescrizione di assumere 30 mg di Ivermectina per 21 giorni.
Ma le sue condizioni sono poi peggiorate, per cui il 15 luglio è stato ricoverato e messo in terapia intensiva, ma senza Ivermectina e con la ventilazione solo all’80% del volume, il che riduce al 30% le probabilità di sopravvivere .
L’ospedale ha comunicato alla moglie di aver esaurito tutte le opzioni del proprio protocollo terapeutico per il COVID-19, attuando insomma la solita “vigile attesa” della morte.
La moglie di Smith, Julie, aveva perfino offerto all’ospedale di esentarli da qualsiasi responsabilità legale se avessero continuato il trattamento con l’Ivermectina a suo marito, ma nonostante questo l’ospedale si era rifiutato.
La moglie però aveva letto in alcuni giornali di alcuni pazienti COVID-19 in gravi condizioni che si erano poi ripresi con l’Ivermectina, ed anche in quei casi i parenti dei pazienti avevano dovuto rivolgersi al tribunale per costringere gli ospedali a trattare i loro cari con l’Ivermectina.
Julie si è allora rivolta ad una associazione per le cure domiciliari, la FLCCC, che, come alcune analoghe in Italia, ha adottato l’Ivermectina come farmaco di base nei suoi protocolli di prevenzione e trattamento del COVID-19.
Julie è stata presa in carico dallo stesso avvocato degli altri casi, ed ha presentato ricorso al giudice sostenendo che esistono altre forme di trattamento i cui benefici superano i rischi.
Infatti l’Ivermectina usato come farmaco per il trattamento e la prevenzione del Covid-19 ha dimostrato di essere efficace e sicura e la cosa è stata confermata da circa 60 studi apparsi già dall 2020 e confermati clinicamente definitivamente nella primavera 2021.
L’efficacia dell’Ivermectina è dimostrata anche dai risultati epidemiologici dello Stato indiano dell’Uttar Pradesh, il quale con una popolazione di 240 milioni di persone (circa sei volte l’Italia) l’ha usata negli ultimi mesi in maniera sistematica, arrivando ad una media di soli 24 casi di infezione giornaliera e registrando anche nessun decesso o al massimo due morti al giorno. Uttar Prades risulta essere anche lo Stato con meno casi Covid-19 di tutta l’India nonostante sia lo stato più popoloso e si trovi al nord dove il clima non aiuta.
I numerosi studi e la clinica garantiscono l’efficacia dell’ivermectina contro la SARS-CoV-2, specialmente se usata nelle prime ore, ed è un farmaco molto economico.
L’India ha sviluppato un protocollo e sta mandando gratuitamente a casa delle persone un kit di farmaci pronti all’uso per il caso di infezione. L’Uttar Pradesh è un modello per il resto del mondo e dimostra che i vaccini sperimentali non sono necessari.
L’Ivermectina è un farmaco approvato per trattare alcune infezioni da parassiti, non un virus, ma è stato usato con successo su milioni di persone con effetti collaterali minimi. E’ talmente efficace che ha fatto meritare ai suoi scopritori il Nobel 2015.
Già a maggio 2021 l’eminente professore Morimasa Yagisawa a Tokyo aveva confermato l’altissima efficacia dell’Ivermectina. Il 22 aprile 2021 uno studio Peer Rewiew ha confermato l’efficacia e sicurezza dell’Ivermectina per la prevenzione e cura del Covid.19. Si è perfino costituita una associazione internazionale di scienziati , la BIRD, che chiede ai governi e all’OMS l’uso dell’Ivermectina.
Come fanno tutte le autorità occidentali a negare questi fatti di fronte al mondo?
Purtroppo è evidente che l’Ivermectina non piace all’elite mondialista ed alle autorità sanitarie occidentali evidentemente più attente agli interessi delle Big Tech e Big Pharma.
Anche il dottor Anthony Fauci non ama l’Ivermectina, ne ha addirittura sconsigliato l’uso per trattare il COVID-19, e purtroppo si tratta del principale consigliere medico del presidente USA, Joe Biden, ed è stato il consigliere anche di Trump che però lo ha silurato quando Fauci si è opposto all’uso di una altro farmaco utile contro il Covid-19, l’Idrossiclorichina, che funzionava nel 40% dei casi, ed il suo mancato uso, poi confermato valido, ha causato migliaia di morti.
Fauci, nonostante le ricerche e la clinica riconoscano efficacia all’Ivermectina, ha affermato che “Non c’è alcuna prova che funzioni, e potrebbe potenzialmente avere tossicità”, dichiarandolo alla CNN .
Fauci ha anche dichiarato che “Non ci sono prove cliniche che indichino che funzioni”, ma la cosa è smentita non solo dalle ricerche e dalla clinica ma anche dall’India ed altri Stati.
Anche il National Institutes of Health’s (NIH) afferma che attualmente non ci sono dati sufficienti dati per raccomandare l’Ivermectina per il trattamento della COVID-19.
La Food and Drug Administration (FDA) ha perfino scritto sul proprio sito web che prendere grandi dosi di Ivermectina è “pericoloso e può causare gravi danni”. L’agenzia ha anche sottolineato che l’ Ivermectina per gli animali è diversa da quella per le persone perché i farmaci per animali sono spesso altamente concentrati. Ovvio.
Il “Centers for Disease Control and Prevention” (CDC) ha ribadito che l’uso dell’Ivermectina per il trattamento del COVID-19 non è approvata dalla FDA.
E’ ovviamente un bene che queste autorità ammoniscano con veemenza sui rischi dell’uso sugli umani dei prodotti concepiti per uso animale, perché le concentrazioni per gli umani risultano tossiche, ma non si capisce al momento perché essi si limitino a urlare su questo e non cerchino affatto di verificare l’efficacia del prodotto per uso umano preso alle giuste dosi non tossiche per gli umani.
Sulla stessa falsariga di rifiuto dell’Ivermectina è l’Autorità Europea per i farmaci, l’EMA, e l’AIFA prende la palla al balzo.
In Italia già a maggio 2021 c’è stata la denuncia pubblica del prof. LUIGI GARAVELLI, primario della Divisione di Malattie Infettive dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara, il quale ha dichiarato che proprio grazie alla Ivermectina la ripresa della Pandemia è stata stroncata in alcuni Stati della India “In poco tempo”. Garavelli si anche detto sconcertato del fatto che in Italia non si riesce più a trovare l’Ivermectina.
Come è possibile che l’occidente sia ridotto a far morire i suoi cittadini?
C’entrano forse i conflitti di interessi, brevetti, o quote di società che producono i costosissimi farmaci monoclonali?
Fauci per esempio ha avuto fortissimi cointeressi e finanziamenti con Bill Gates, il quale viene denunciato da un giornalista francese come un finto filantropo, egli userebbe l’esenzione fiscale data per fare filantropia usandolo per gestire un sistema occulto di fare affari e non pagare le tasse. Bill Gates in effetti è stato già condannato in passato per evasione fiscale. Il sistema sarebbe tale per cui l’OMS ed altri enti, media compresi, vengono condizionati per attuare campagne vaccinali e per ordinare l’uso di prodotti delle società di cui Bill Gates ha interessi.
Bill Gates è in effetti il primo finanziatore dell’OMS e probabilmente la persona più influente al mondo anche sull’OMS e su molti media.
Non bastasse lo scandalo Ivermectina, le autorità italiane come quelle occidentali in genere stanno oggi proponendo come soluzione al Covid-19 i costosissimi farmaci monoclonali sintetici, nonostante siano meno efficaci del sistema al plasma iperimmune della cura De Donno e nonostante il plasma iperimmune naturale costi venti volte meno di quelli sintetici.
Se il danno erariale è certo, si tratta solo di questo e di corruzione e di malasanità?
Certamente no, c’è il reato di strage, perché ostracizzare queste cure (Idrossiclorochina, plasma iperimmune, Ivermectina ed altre) e negarle in corsia ha sicuramente fatto morire inutilmente migliaia di persone. Altro che vigile attesa, è ora di passare agli arresti.
Il prossimo 12-14 settembre 2021 a Roma si terrà un summit internazionale sul Covid-19 a cui parteciperanno molte associazioni che propongono le cure senza vaccino . Speriamo che almeno questa volta il ministro ed il governo non restino sordi alla scienza.
Intanto, il Giappone ha sequestrato oltre un milioni di dosi di vaccini Moderna perché ne è stata verificata la tossicità, ed ha cominciato ad arrestare qualcuno.