Nel regolamento delle Regioni il “green pass” è inutile. Ed è obbligatoria la mascherina quando in piazza si è distanziati?
Leggo dalle Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali delle regioni riguardanti il “coronavirus SARS-CoV-2” datate Roma, 20 maggio 2021 a pagina 2.
7. [..] in considerazione delle indicazioni scientifiche internazionali che non escludono la possibilità che il soggetto vaccinato possa contagiarsi, pur senza sviluppare la malattia, e diffondere il contagio, si ritiene che allo stato attuale il possesso e la presentazione di certificazioni vaccinali non sostituisca il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto della diffusione del contagio quali ad esempio il distanziamento interpersonale, l’utilizzo della mascherina, l’igienizzazione della mani e delle superfici.
In pratica, si ammette che i vaccinati possono ammalarsi pure loro, anche in maniera asintomatica (ma nel Regno Unito il 70% dei ricoverati sono vaccinati), e possono essere contagiosi, per cui devono mantenere le stesse misure di sicurezza (mascherine, distanziamento ecc) dei non vaccinati. Il cartellino di vaccinato “Green Pass” quindi a cosa serve ?
Sopratutto, non pensi il vaccinato di fare un bene collettivo a vaccinarsi, anzi, l’essere un possibile malato asintomatico lo rende più pericoloso per la falsa convinzione molto diffusa che essere vaccinato significhi essere immuni e meno contagiosi.
Generalmente, nelle aree all’aperto di Alberghi, Strutture turistico-ricettive, ristoranti ecc all’aria aperta NON E’ obbligatorio per i clienti usare la mascherina quando si possa mantenere 1 metro di distanza, specie se seduti al tavolo, ma come al solito ci sono delle assurdità ad esempio :
– in bar, ristoranti, alberghi ed altro si può stare seduti all’aperto senza mascherina mantenendo un metro di distanza con chi è di altro nucleo familiare, ma non nei cinema e nei teatri all’aperto dove la mascherina va sempre indossata
– si può pranzare senza mascherina all’aperto distanziati in spiagge, campagne, colline e montagne, ma non sopra i 3000 metri (tira troppo vento rispetto alle spiagge?)
– nei cinema e nei teatri al chiuso si può stare seduti con opportuno distanziamento e mascherina, e si possono ridurre le distanze con pannelli separatori, purchè si tengano aperte le finestre (come se funzionasse meglio una finestra di un sistema ingegnerizzato di areazione!) ma la stessa cosa non è possibile in ristoranti e bar nemmeno indossando la mascherina, se non quando il tempo è proprio pessimo, allora si può.
– per qualche ragione nella pratica della danza “le principali misure di prevenzione del contagio (distanziamento, l’igiene delle mani e delle superfici e la prevenzione della dispersione di droplet tramite l’utilizzo di mascherine e visiere) sono di difficile attuazione” , meglio dedicarsi ad altro
– la mascherina è obbligatoria anche in parchi e zone attrezzate con giochi per bambini, anche quelle pubbliche, e i Comuni devono “Garantire una approfondita pulizia delle aree e delle attrezzature, preferibilmente giornaliera o con una frequenza adeguata rispetto all’intensità di utilizzo; qualora non sia possibile una adeguata pulizia delle attrezzature, non ne potrà essere consentito l’utilizzo”
– tutte le attività , comprese spiagge, circoli, ostelli ecc devono “Mantenere un registro delle presenze giornaliere da conservare per una durata di 14 giorni”, ma non vi sono obbligati i parchi tematici e i ristoranti per chi non prenota.
Per altro mi sembra che nell’espressione “barriere fisiche, anche mobili, adeguate a prevenire il contagio tramite droplet” possano essere ricomprese a pieno titolo le visiere trasparenti indossabili che adeguatamente avvolgano la bocca, rendendo quindi possibile di fatto tornare a fare pienamente concerti e spettacoli seppure con qualche aerazione in più.
Non ho trovato in questo documento alcun obbligo di indossare la mascherina quando si cammina soli o con la famiglia in piazze e strade, ossia quando si sia distanziati di almeno un metro.
Insomma non mancano le solite contraddizioni logiche e scientifiche che mostrano la natura politica e di “grande ristrutturazione” che ha questa pandemia.