Ennesima ricerca per raffinare la propaganda delle vaccinazioni
Una ricerca scientifica (1) ha dimostrato che la propensione alla vaccinazione è associata alla “umiltà intellettuale”, cosa che gli stessi autori definiscono come una virtù “caratterizzata dal riconoscimento non giudicante della propria fallibilità intellettuale”.
Lo studio ha indagato se l’umiltà intellettuale è collegata agli atteggiamenti anti-vaccinazione e alle intenzioni di vaccinarsi contro l’influenza.
Allo scopo hanno intervistato online 246 soggetti con una età media di circa 40 anni, per l’80% bianchi , equamente spartiti fra maschi e femmine, e hanno concluso che
“Abbiamo scoperto che l’umiltà intellettuale era negativamente correlata agli atteggiamenti anti-vaccinazione.” in altre parole , più si è intellettualmente umili, meno si è contrari alle vaccinazioni.
Questa correlazione era in gran parte guidata dall’apertura a rivedere il proprio punto di vista e dalla mancanza di eccessiva fiducia intellettuale.
Gli autori concludo che “abbiamo scoperto che l’umiltà intellettuale non è correlata alle intenzioni di vaccinazione contro l’influenza.”.
Infatti essere non contrari ad una cosa non significa essere favorevoli.
Gli autori affermano che “Le vaccinazioni sono fondamentali per la salute pubblica, ma i livelli di accettazione rimangono sub-ottimali.”
Scopo dichiarato della ricerca è stato quello di “.. sostenere l’eventuale sviluppo di strategie per sfruttare l’umiltà intellettuale in una strategia di promozione della salute”.
Insomma , secondo gli autori l’umiltà intellettuale può sostenere la promozione di atteggiamenti vaccinali favorevoli in quanto non è contraria.
Detto questo, siamo di fronte ad un esempio fra i tanti di come si faccia pseudo scienza finalizzata alla propaganda.
Per prima cosa il numero di soggetti intervistato è ridicolmente piccolo, ed essendo stati intervistati online non c’è nemmeno alcuna verifica sulla verità dei dati.
Il campione è sbilanciato verso una specifica etnia (bianchi caucasici), di essi non si è valutato il titolo di studio e la professione degli intervistati, per sapere se per esempio sono del settore medico o meno.
Il concetto stesso di “umiltà intellettuale” è impostato in maniera preconcetta come una virtù, mentre potrebbe essere anche il frutto dell’ ignoranza dei soggetti sull’argomento.
Infatti esiste almeno una ricerca che ha dimostrato che gli atteggiamenti antivaccinali sono correlati a titoli di studio superiori.
Quello che a me sembra palese è che chiamare scienza questa pseudo ricerca sia palesemente l’opposto della umiltà intellettuale che gli stessi autori hanno definito una virtù.
Mi sembra comunque che sia un buon esempio di come si voglia stigmatizzare come “sbagliato” chi parla delle vaccinazioni se non “autorizzato” dal sistema.
In realtà , come noto, siamo continuamente subissati dal “parere” di presunti esperti che invece non sono virologi, e spesso sono in conflitto di interesse, ma comunque non si confrontano mai sui dati, per esempio negando totalmente l’esistenza di effetti avversi, quindi in maniera falsa e non scientifica.
A questo proposito, l’autore di questo articolo, Loris Palmerini, in quanto perito industriale informatico e laureando in pedagogia ad indirizzo psicologico sociale, ed avendo studiato matematica, statistica, sistemi, per molti anni ed avendo anche praticato la facoltà di scienze statistiche ed economiche per due anni, dichiara di essere qualificato e di avere titolo a parlare dei numeri della vaccinazione, e dei risultati epidemiologici delle vaccinazioni, come del numero degli eventi avversi ecc ecc.
Coloro che in TV negano l’esistenza di eventi avversi da vaccinazione e di conseguenze a lungo termine a livello generale della popolazione hanno queste qualifiche o parlano senza titolo dei numeri che non sanno leggere?