Il diritto naturale ? Vince il più forte, anzi il più adatto!
Non c’è dubbio che in “natura” vince il più forte, anzi, il più adatto.
Si assiste infatti, anche fra i primati, a meccanismi di organizzazione della comunità che servono a far regnare l’ordine, a salvaguardare dai pericoli ecc. Gli scimpanzè, in particolare i Bonobo, hanno molti meccanismi sociali comuni all’Homo Sapiens.
Quando un maschio dominante vuole scalare la gerarchia, deve sfidare il capo in carica, ed esistono precise regole per determinare il vincente.
Anche fra i primati i meccanismi cambiano da comunità a comunità, sono cioé regole “sociali” che noi chiamiamo leggi, e che vengono consolidate dalla condivisione del resto della comunità stessa che agisce come imposizione di fatto. In questo si intravede anche un ruolo utile dei “conservatori”, quello di mantenere stabili le regole sociali e permettere così una autoconservazione della società senza che essa si trasformi in un agglomerato imprevedibile di individui.
Infatti se non vengono regolati i conflitti, spesso si arriva alle vittorie di “Pirro”, ossia a vittorie per cui il vincente in realtà ha perso più di quanto abbia guadagnato dalla vittoria.
Anche fra gli umani, quando una comunità capisce che è opportuno che il più forte vinca, ma occorre anche che i meccanismi sociali per il potere limitino i danni delle contese al fine di impedire che i conflitti portino alla autodistruzione e scomparsa della comunità stessa, normalmente la comunità si dota di meccanismi che vengono imposti a tutti in forma di legge.
Ad esempio, ciò che determinò il differente destino fra i “Comuni” della pianura Padana e Venezia, fu che generalmente nei Comuni le contese per il potere finirono per distruggere le stesse libertà comunali, mente a Venezia ad un certo punto una classe (i nobili veneziani) si impose “sequestrando” per sé tutti i poteri di vertice, ma nel contempo instaurando delle regole di gestione del potere che crearono non solo delle Istituzioni stabili, ma anche, per l’epoca, il massimo di beneficio possibile per i cittadini e pure per le elite, che potevano, lavorando per la Repubblica, aumentare anche il proprio potere personali. Furono di meccanismi Istituzioni durati secoli e per molti aspetti ancora oggi insuperati, certamente di gran lunga più efficienti dei quelli oggi della Repubblica italiana.
Gli eredi dei Giacobini che abbatterono la Repubblica Veneta (o di Venezia) affermano che la sua caduta fu “naturale” perché ormai stantìa, ridotta oramai ad una capitale parruccona parassitaria del corpo “sociale”, del popolo, chiusa in un sistema non democratico oramai fuori tempo e privo di senso.
Fu “naturale” che la Repubblica Veneta venisse invasa da un’orda di criminali francesi liberati dalle carceri?
In effetti in natura e nella storia umana è successo molte volte che un’orda di stupratori ed assassini invadesse e stuprasse un’altra popolazione, forse succede ancora oggi. Di solito si nascondono dietro scopi nobili, come una religione oppure con un ideale. Nel caso di Venezia, quell’orda si definiva democratica ma poi fece l’Impero.
Insomma potremmo anche dire che l’invasione della Repubblica Veneta fu “naturale”, anche se oggi un tal caso lo definiamo “crimine contro l’umanità”.
Io parlo di “genocidio” del popolo veneto, anche in connessione con quello che successe nei due secoli successivi, la fame, l’emigrazione, la pellagra, le foibe ecc ecc.
Però, il sistema “popolare” e democratico di oggi è perfino meno “popolare” e democratico di quanto non lo fosse durante la Repubblica Veneta, basti guardare alla percentuale di poveri affamati, ma a non riconoscere questo fatto sono i discendenti dei vincitori, i discendenti culturali di coloro che affermano che la Repubblica Veneta ufficialmente è morta “naturalmente”. E sono gli stessi che oggi, come allora , truccano le elezioni.
Le elezioni oggi non sono altro che una farsa organizzata da stampa e banche per determinare chi debba governare per fare i loro interessi. I partiti servono solo ad illudere il popolo, a fargli credere di poter decidere qualcosa.
Tanto ci penseranno i media ad inventarsi il nuovo salvatore, il nuovo angelo, il nuovo genio…… al limite al bisogno, un dittatore.
Il mondo non è certo governato dal diritto naturale, ma la Comunità Internazionale non ha ancora trovato nemmeno un giusto ed equilibrato rapporto di gestione degli interessi fra i vari stati. L’ONU infatti ha una tara fondamentale che è alla base di ogni problema del pianeta, ed è il “diritto di veto” che posseggono i 5 vincenti la II guerra mondiale, e paesi fondatori.
In Ucraina il mondo è andato alla prova di tutti i discorsi: può la Russia proteggere la Crimea russofona ?
Può una comunità regionale come la Crimea, staccarsi con un referendum in quanto “popolo” diverso da quello del resto dello stato sottoposto ad una dittatura?
Gli USA e la UE dissero di NO, dissero che si doveva preservare l'”integrità territoriale”.
Curiosamente nessuno dei molti partiti indipendentisti d’Europa si è accorto di questo.
Alcuno in Italia si è accorto che Spagna e altri stati vedono tanti credere di poter fare un “referendum” per l’indipendenza. La storia del referendum Veneto e Catalano hanno poi dimostrato che le Regioni non sono dei Popoli e che le amministrazioni locali non possono diventare un nuovo Stato. Lo aveva detto già la Corte Internazionale di Giustizia per il Kossovo, lo ha detto anche la Corte Costituzionale italiana per la Regione Veneto, ma attenzione che nel 2018 la stessa ha detto che un popolo non corrisponde ai confini amministrativi di una regione.
Gli independentisti, specie in Veneto, ora non dichiarano più di avere un diritto “legale”, ma invocano il “diritto naturale”.
Eppure in natura esiste solo il diritto del più forte, e a quanto pare (così dicono USA ed UE) non esiste il diritto naturale (né legale) di una comunità di staccarsi, nemmeno con referendum. Gli USA rinnegano sé stessi e la loro legittima esistenza ?
A quanto pare esiste il diritto di fare un referendum per annettersi, ma non il diritto di staccarsi di una comunità, se non quando si tratta di ex-stati come per la Scozia e pochi altri. Oppure puoi staccarti attraverso le procedure legale date dal regime che non le da mai se non nel caso del Canada per il Quebec.
Ecco che solo quando una comunità è già sovrana legalmente perché era uno stato esistito dopo il 1840 può decidere successivamente di tornare indipendente.
Il Lombardo-Veneto è uno stato sovrano invaso nel 1866, e può tornare indipendente. Ma non esiste il “diritto naturale” di una comunità regionale (Regione Veneto, Regione Lombardia ecc) di diventare sovrana, se non attraverso la guerra, e lo tenga a mente sopratutto chi invoca il “diritto naturale” che è più forte in chi lo governa.
Anzi, parlare di “diritto naturale” di una comunità è una contraddizione, perché una comunità esiste nel momento stesso in cui si da delle regole legali per la convivenza. Come ho descritto all’inizio. Sappiamo bene che molto difficilmente le regole legali sono perfettamente consone e corrispondenti a meccanismi naturali, tanto che mai nessuno scrive l’ovvio. Si può discutere se una legge è conforme al diritto naturale, ma il diritto naturale a sua volta è solo il diritto del più forte, anzi di colui che vince perché ha il giusto mix di forza, furbizia e fortuna nel caso dato.
Anzi, parlare di “diritto” naturale è una falsificazione, si può parlare semmai di “principi” naturali, perché il diritto è un’altra cosa. Tanto per avere un’idea della discrezionalità della concezione del “diritto naturale”, basta cliccare sull’immagine.
Chi invoca il “diritto naturale” per rivendicare il diritto alla secessione, come fosse una “legge” , o non ha capito, o è in mala fede.