Bugie bancarie su Venezia
Sulla storia della Repubblica Veneta è sempre difficile dire cose vere in assoluto, perché in 1200 anni di esistenza molte cose si sono evolute e sono cambiate.
Invece su di essa si raccontano un sacco di bugie distinguibili per il fatto che vengono presentate come verità assolute e orientate sempre a darne una immagine negativa in toto, il che non è possibile. Questo modo di rappresentare le cose è tipico dei “giacobini” discendenti culturali dei delinquenti che l’hanno abbattuta e che ancora oggi cercano di trasformare la storia mirabile della Repubblica Veneta da simbolo di libertà nella storia umana in una storia di malaffare. E’ insomma il tentativo di coloro che hanno distrutto una grande civilità di cancellare pure dalle menti anche il ricordo di essa per asservire pure l’uomo contemporaneo.
Si racconta che Venezia è all’origine del sistema bancario attuale. Questo non corrisponde al vero, ed occorre invece andare nella Toscana dei Medici a cercare i fondamenti dell’Usura mondiale.
La Repubblica Veneta aveva invece imbrigliato i poteri finanziari internazionali, insieme a quelli militari ed a quelli mercantili per migliorare il potere dello stato nel suo unico scopo principale, ossia servire la collettività (diremmo oggi “nazionale”) . Il solo fine era di dare il massimo di benessere, libertà e giustizia ai propri cittadini, evitando che questo sfociasse nel comunismo, al contrario, con il più ampio possibile margine di sviluppo individuale. A questo fine si sfruttavano anche i progressi tecnologici, la cultura, ed ogni altra cosa potesse servire, fra cui una lotta incessante alle mafie e alle cricche di potere. Tutto il sistema giuridico di governo era imperniato su questo : la lotta al conflitto di interessi, ai monopoli ed ai criminali.
Oggi mi è arrivata una mistificazione fra le tante per cui si dice che Venezia è all’origine del sistema bancario contemporaneo, che oggi ci sta portando alla bancarotta e alla servitù. Peccato che non sarebbe la prima volta che avviene dopo la caduta di Venezia! E’ una visione sulla storia di Venezia del tutto distorta e incongruente.
Ad esempio, la Repubblica Veneta batteva moneta, mentre la UE oggi (e l’Italia prima ancora) la fa battere ad una banca privata come la BCE che non ha responsabilità penali, non è criticabile dai governi (lo dice il trattato di Lisbona) e non presenta i propri bilanci pubblicamente .
La repubblica veneta non prendeva a prestito il denaro dalle banche private o dal mercato, come fa lo stato italiano oggi, e come la UE vuole obbligare tutti gli stati nel fondo salvastati.
La RV prendeva in prestito il denaro da sé stessa con la creazione del conio, e solo in caso di guerre chiedeva i metalli preziosi in prestito al popolo in cambio di un interesse che quantificava nel “monti di pegno” . Poi sempre lo estingueva, ma ebbe per secoli il Monte Vecchio e il Monte nuovo. Venne invasa quando non aveva più debiti ed una enorme ricchezza.
Al fine di realizzare i fini dello stato (che a quel tempo era dei cittadini) , una magistratura apposita di tipo economico e contabile vigilava sull’uso pubblico della moneta e del credito, e controllava la circolazione del denaro in modo che ci fosse “euflazione” (termine coniato di recente da Miclavez) .
Queste competenze oggi non sono nemmeno contemplate negli stati, perché né il ministro dell’economia, né quello del tesoro nè la corte dei conti controllano la circolazione della moneta, ossia la quantità in circolo, ma lo fanno i banchieri privati. Lo stato oggi può solo indebitarsi e subire le condizioni dettate dalle banche.
La RV non creò mai la moneta dal nulla, perché usava conii di oro e argento, insomma non praticò mai il signoraggio se non in minima parte (diminuzione del peso della moneta), e non diede alle banche il modo di creare moneta virtuale tramite il prestito bancario allo scoperto, anche perché la chiesa vietava il prestito in sé come prescritto dalla Bibbia (quest’ultimo precetto è ancora rispettato dal mondo mussulmano).
Tuttavia Venezia città era la Wall Street del tempo, ed il Ghetto ebraico era il quartiere autogovernato ( una città autonoma con tanto di proprie guardie) dove gli ebrei praticavano le attività bancarie vietate altrove. La religione ebraica infatti non vieta il prestito a debito, nemmeno ad usura, ma imporrebbe la loro cancellazione ogni 7 anni, cosa che a tutta evidenza non avviene.
Venezia inoltre ebbe fonte di reddito dai commerci di metalli, perché il prezzo di oro e argento differiva fra oriente ed occidente, per cui comperava da una parte per vendere dall’altra come ogni altra merce.
Questi pochi elementi escludono alla base la teoria per cui i banchieri veneziani abbiano portato alla situazione d’oggi, semmai la impedirono tanto che Venezia pagò con la morte il non essersi piegata a quei meccanismi.
Venezia infatti venne invasa ed abbattuta nel 1797 da una orda di delinquenti liberati dalle carceri francesi che arrivarono in stracci sotto il comando di un massone finanziato da potentati bancari, un certo Napoleone Bonaparte ( per altro di lingua e cultura toscaneggiante) .
L’invasione trasformò la la Francia da uno stato sull’orlo del collasso sociale ed economico ad uno stato ricco e potente che ancora oggi gode di bottino trafugato da Venezia. Allo svaligiamento del resto della Repubblica provvedettero i successivi invasori, gli Asburgo, che oltre a indebitare le amministrazioni locali si presero i commerci, spostarono le “borse” a Vienna, e si avvantaggiarono di tutte le strutture come la marina veneziana per estendere il loro governo.
Il mito della Repubblica rimase a lungo tanto che l‘Italia credette erroneamente di trovare ancora ricchezza quando la invase 50 anni dopo. Quando prese illegalmente la lombardia, con le 2 grosse città di Bergamo e Brescia non vi trovò nulla da rubare, e per ripagarsi le spese si rivalse sulla popolazione con la stampa multipla di denaro. Altri 6 anni dopo, nel 1866, fece delle guerre per prendere il resto della Venetia , ma si vide sconfitta ed umiliata, e si accontentò del sotterfugio di brogli e corruzione per prendere il controllo di fatto del territorio. Non vi trovò più alcuna ricchezza, e allora si rivalse sulla popolazione con tasse, esproprie e ruberie, tanto da portare i veneti per la prima volta alla fame e costringendoli all’emigrazione a milioni.
La stessa sorte era stata riservata al Regno delle Due Sicilie, che era stato invaso, razziato, represso, fino a ridurlo a servo del Piemonte (poi Italia), e la stirpe responsabile è sempre il potentato bancario-massone, perché il Re del Piemonte era “fratello” (compagno di massoneria) del discendente di Napoleone che tanto lo aiutò in questi crimini.
Mi dispiace per le bugie su Venezia, oggi la storia si può conoscere grazie ai libri e alla rete. Ed è dovere di ogni veneto e lombardo e mantovano conoscere questi fatti , altrimenti si fa scena muta quando nei dibattiti TV viene insultata la nostra storia con le bugie dei massoni, come è successo a quell’avvocato venetista che fece scena muta su cose simili e poco tempo fa. Come fai a proporti come rappresentante dei veneti che non sai nemmeno la loro storia ?