Oxford: gli scienziati studiano Covid-19 in Italia e Regno unito, dicono che è già passato. Che picco aspetta l’Italia?
In Italia si attende un picco che probabilmente è già avvenuto , perché il primo caso è del primo gennaio. Ad Oxford sbugiardano il modello di previsione che prevedeva la catastrofe, e scopre che il peggio è probabilmente già passato, ma occorre verificare con i test alla popolazione. Per il Nobel Lewitt si è trattato di una una influenza molto forte . Mentre in Italia va in scena il dramma televisivo, e si pensa di prolungare le misure, arrivano notizie di reparti di terapia intensiva vuoti, e intanto gli altri paesi non prendono misure come quelle italiane e vanno verso la normalizzazione. Sotto il video il testo integrale. Firma sotto per l’abolizione delle restrizioni illegali.
30 marzo 2020
parliamo di coronavirus la novità è che la previsione ufficiale sull’andamento del coronavirus è stata basata sul dei modelli sbagliati, sbagliati perché lo dicono gli scienziati di Oxford .
La ricercatrice Gupta è a capo di un team di ricercatori della oxford university che ha contestato il modello del professor Neil Ferguson del Imperial College of London . Sostanzialmente la Gupta e i suoi ricercatori dicono che nel modello di Ferguson non è stato considerato il meccanismo della immunità di gregge che si sarebbe sviluppata .
Il modello è sbagliato e praticamente ad Oxford dicono che soltanto uno su mille degli infettati dal Covid-19 diventerà ammalato abbastanza da dover essere ospedalizzato , mentre la maggior parte delle persone avrà solo sintomi leggeri o nessun sintomo.
In pratica la professoressa Gupta, ripeto, a capo di un team di ricercatori della Oxford University, nello studio del modello suggerisce che il Corona virus è stato presente fra di noi e circolava invisibilmente da almeno un mese prima di quanto si sospettasse concludendo che almeno la metà delle persone nel Regno Unito è già stata infettata da Covid-19.
Quindi capite che noi siamo qui che contiamo con il contagocce dei tamponi razionati solo per le persone malate, ma al 99,9% dei casi gli infetti hanno solo sintomi con leggeri o sono senza sintomi , e ci aspettiamo un’apocalisse basata su un modello sbagliato.
Questo perché il modello originario non ha considerato un fatto, cioé che una progressione di 2,5, cioè da un malato il giorno dopo ne avrete due il giorno dopo ne avrete 6… dopo dieci giorni ci sono 2.600 infettati, dopo 12 giorni 15.000 , mano a mano che il numero cresce al sedicesimo giorno avete 500.000 infetti ma il giorno dopo ne avete un milione e duecento mila, il giorno dopo ne avete quasi tre milioni , e così al ventesimo giorno passate da 16 milioni a 40 milioni …. naturalmente queste sono le infezioni, deve passare ancora qualche giorno perché la malattia esploda e a un certo punto ti capitano centinaia di casi in un colpo solo di gente con problemi seri, facendo il grafico sembra che nei primi non esiste nulla e poi boom, velocissimo.
Ecco perché a un certo punto abbiamo avuto un assalto alle terapie intensive.
Attenzione che però in Italia, tolto il caso di bergamo (perché a bergamo è successo qualcos’altro che analizzeremo un’altra volta ) mi risulta che non ci sia questo assalto alle terapie intensive: cominciano a girare voci che anche questi nuovi reparti, che in realtà andavano fatti prima, non sono poi così pieni per fortuna .
Allora la ricercatrice e il suo gruppo della Oxford University che è una delle migliori al mondo come università , dice che sono stati sbagliati i calcoli, perché non si è considerato il fenomeno della “herd immunity” o immunità di gregge, perché bisogna anche considerare che in quella scaletta di progressione che abbiamo detto, ad un certo punto le persone che sono già state infettate ed hanno già superato la fase virale e hanno sviluppato una difesa immunitaria, sviluppano la cosiddetta immunità di gregge per cui il virus comincia a rallentare. E allora la Gupta dice che la nozione di immunita di greggio non è stata considerata nel rapporto della Imperial College of London, quindi di Ferguson per cui dice e questo porterebbe al fatto che, stiamo parlando del Regno Unito ( e a maggior ragione per l’italia ) ha già acquisito sostanzialmente l’immunità di gregge attraverso la circolazione non riconosciuta e non tracciata del Covid-19 per più di due mesi.
Nel caso dell’Italia addirittura sarebbero forse 3 mesi come vedremo fra poco, e quindi sostanzialmente la Gupta dice di esssere sorpresa che ci sia stata una così “inqualificabile” accettazione del modello dell Imperial College .
A queste parole, che sono del 25 di marzo, il giorno dopo il signor Ferguson ha fatto parziale marcia indietro sul proprio modello, che prevedeva 2 milioni e duecentomila morti negli Stati Uniti e 500,000 nel Regno Unito se non fossero state prese quelle misure di contenimento che ci hanno chiusi tutti in casa. Aggiustando i conti viene fuori che le stime ora portano a predire che ci saranno 20 mila o molto meno persone che moriranno per Covid-19 nel Regno Unito. Questo basato sulla stima rivista e sulle misure di contenimento presa dal governo britannico che ovviamente hanno ritardato un eventuale picco .
Ora gli epidemiologi predicono che gli ospedali del Regno Unito saranno tranquillamente in grado di sopportare l’impatto senza alcuna misura emergenziale per i pazienti da covit 19, e stimano che 20.000 persone, o molto meno, moriranno dal virus per se stesso .
Quindi capite che da 500.000 morti previsti per il Regno Unito parliamo ora di 20.000 ? Molto meno di un’influenza annuale .
Ecco che capita che se non sta arrivando il picco (in Italia) il problema è che forse è già passato e vediamo un po’ perché.
Il giorno 4 marzo sul Sole 24 ore si parla dello studio del Sacco di Milano che c’è la prova che il Corona virus fosse in Italia dal primo gennaio e quindi il picco presumibilmente è stato già passato verso metà febbraio.
Questa è la conclusione a cui si arriva dal punto di vista scientifico.
Lo studio del Sacco è stato fatto da diversi scienziati che hanno verificato che il primo di gennaio avevamo già dei casi (in Italia) e addirittura il primo di gennaio era partito l’epidemia in italia che in effetti corrisponde anche alla percezione comune che ci sono state molte polmoniti nei mesi di gennaio e l’inizio di febbraio . Polmoniti che sono state trattate normalmente e voi sapete che di questa malattia non si muore praticamente più se trattata in maniera adeguata, perché i cinesi il 17 marzo (eccolo il link) hanno pubblicato il trial clinico di fase III che dimostra la funzionalità del Favipiravir, ho fatto un video su questo .
Allora la domanda è : che cosa stiamo aspettando che arrivi adesso? Quali sono le ragioni per cui non si sono fatti i tamponi ?
Perché non si fanno i test al alla popolazione generale come come suggeriscono e propongono il team di Oxford ?
Molto probabilmente, dato che quel modello di Oxford è stato studiato sull’Italia e sul Regno Unito, in italia abbiamo già superato il
picco, la maggior parte della popolazione ha già contratto il virus, più del 50 per cento, e purtroppo, come ogni forte influenza, qualcuno muore.
Nell’articolo che vi ho fatto vedere c’è il premio nobel Levitt che parla e dice che questa è una malattia da 4 a 8 volte più forte di un’influenza ma non ci sarà l’estinzione del genere umano né un’ecatombe.
Quindi, io dico che ci sono misure che possono essere giustificate in fase emergenziale, ma ci sono misure, come quella dei 200 metri, che non hanno senso.
Non ha senso tenere a casa le persone perché qualcun altro non ha rispettato la distanza di sicurezza.
Se io vado al parco con mio figlio con il quale magari ogni tanto dormo pure e ci gioco, di sicuro non infetto proprio nessuno se sto a distanza di sicurezza dagli altri.
Se vado a fare l’orto anche a un chilometro , o nell’orto sociale a cinque chilometri, e sto distante dalle persone, non infetto proprio nessuno. Sono limitazioni della libertà , come quella dei 200 metri, insensate dal punto di vista scientifico e incostituzionali perché puniscono una persona per non aver commesso il fatto.
Si deve punire eventualmente chi non rispetta la distanza e sicurezza.
Quindi è già il tempo di preoccuparci della nostra libertà , perché la nostra libertà è stata ristretta in maniera eccessiva con un metodo non scientifico, sconfessato dei fatti, sconfessato dai dati.
Ed è tempo che noi cominciamo a organizzarci per riprenderci questa libertà perché forse dietro tutto ciò c’era qualche altra idea, di arrivare a creare invece una emergenza per una malattia che ora si dimostra, a detta dagli scienziati di Oxford, ma guardate che in Italia abbiamo da tempo D’Anna, Bassetti, Capua e tanti altri che dicono che questa malattia è circa come un’influenza.
Allora io voglio sapere che cosa sta succedendo nelle istituzioni italiane .
Da chi sono consigliate ? Su che direttiva si stanno muovendo ?
Non è certamente quella della scienza !
Firma per l’abolizione delle restrizioni illegali
Buona giornata