Meglio perdere tempo piuttosto che la testa: parliamo di armi
Il mio amico Bepin Segato usava dire che era “meglio perdere tempo piuttosto che la testa”. Con questo credo intendesse dire che conviene meditare a lungo sul da farsi piuttosto che fare le cose d’improvviso e senza ragione. Ma implicito era che non vale la pena rischiare la galera per arrivare ad obbiettivi che eventualmente si possono raggiungere senza galera ma con un po’ di più tempo. Era insomma un richiamo a fare le cose con ponderazione, salvaguardando anche sé stessi oltre che gli altri.
Io ci leggevo comunque il principio che non è mai il caso di fare le cose alla carlona, tanto più quando si mettono a repentaglio i valori fondamentali. Forse questo approccio e nulla di più spiega la sua defezione all’ultimo rispetto alla presa del campanile dei Serenissimi, ma dato che non me ne parlò mai, è solo una ipotesi.
Comunque per me è certo che è meglio perdere tempo piuttosto che la testa.
Invece ci sono alcuni indipendentisti veneti che ripetutamente cercano lo scontro con le autorità, e inneggiano alla costituzione di movimenti armati, o all’armamento dei movimenti.
Sono frasi che oggi hanno un consenso infinitamente inferiore rispetto agli anni ’70, ma qualcosa più di qualche anno fa perché la crisi si è acuita, perché il popolino quando ha fame non riflette mai abbastanza sul da farsi.
Il popolino ragiona con il secondo cervello ( lo stomaco), e come un bambino strilla solo quando ha fame, e allora pretende subito del cibo, anche con soluzione “spicce”.
E’ così che nella storia si arriva spesso alle dittature: quando il problema diventa urgente perché il popolo lo ha decretato, si offre una soluzione “facile” che di fatto crea molti altri problemi più gravi e che di solito nasconde un problema del popolino stesso.
Il popolino dovrebbe invece sforzarsi di agire prima che il problema sia divenuto pressante, o che il cibo sia venuto a mancare del tutto.
Ma mai il popolino condanna sé stesso dicendo che occorreva opporsi ed agire prima.
Dove era il popolino quando i politici si auto assolvevano dai reati di corruzione. Il sottoscritto strillava. Dove erano quelli che oggi si propongono come soluzione per la salvezza, quando si faceva la sanatoria del falso in bilancio in parlamento?
E’ facile oggi strillare dato che si è a casa disoccupati e senza sussidi. E dove si era quando il sottoscritto perdeva tempo a strillare rinunciando al proprio sicuro stipendio?
Io però non mi associo a coloro che danno la colpa ai “veneti” in generale e al popolino. In un certo senso non era nemmeno colpa del popolino, perché non sapeva nulla. Si era tutti plagiati dalla TV, l’internet era solo un giocattolo, per cui nessuno sapeva nulla.
Oggi abbiamo già l’evidenza che alcuni possono emergere attraverso la rete, purché qualcuno gli dia una mano.
Ma è un fatto recente. Per fare un esempio, non servirono a nulle le 5000 email che nel 1996 spedii denunciando la ineleggibilità di Berlusconi. Oggi invece, attraverso la rete, questo fatto è noto, come pure è palese che Berlusconi non è sottoposto alla legge.
Ora torniamo a perdere il tempo invece della testa.
In realtà alcuni di questi nuovi personaggi che propongono la lotta “armata” facevano già le stesse proposte molto prima della emersione della questione veneta, magari per il fine della lotta fiscale. Il loro fine quindi è la lotta armata in sé, l’ideologia è solo una scusa.
Altri invece provengono perfino direttamente dalle polizie dello stato italiano, lasciando intravedere strategie e complotti come quelle degli anni ’70.
Meglio allora fare un confronto fra i movimenti armati degli anni ’70 e questi “venetisti” con la pistola.
Non sono un esperto di terrorismo, né degli anni ’70, ma so che i terroristi degli anni ’70 sono stati sconfitti, non solo da uno stato che certo non è un campione di efficienza, ma sono stati sconfitti anche dalla storia, perché le loro ideologie senza rispetto della vita umana oggi sono ridotte al rango di follie politiche.
Le ideologie che animavano quei terroristi erano principalmente il comunismo e il fascismo, e per quanto possa essere definita “cultura” una ideologia che annebbia la mente, essi non erano privi di una certa “cultura” in materia. Inoltre in genere non sono stati reputati di bassa intelligenza dai media.
Eppure invece furono degli stupidi, perché pensare di poter cambiare il sistema con le armi, già negli anni ’70 era stupido, perché già esistevano metodi di intercettazione molto evoluti. Il paradosso è che i più attivi terroristi erano quelli che chiedevano la realizzazione del comunismo, specie quello del blocco sovietico, e si sapeva bene che in quei sistemi i sistemi di intercettazione era perfino maggiormente sviluppati ed abusati di quanto non fosse in occidente. Come facevano ad non immaginare di avere poco libertà di azione ?
Oggi è ancora più stupido pensare ad una strategia armata: il controllo tecnologico è infinitamente più sofisticato di 40 anni fa, ci sono telecamere dappertutto, satelliti che vedono dall’alto, cellulari che tracciano ogni spostamento e registrano le conversazioni pure da spenti, analisi chimiche e fisiche sofisticatissime, il test del DNA sui residui, il tracciamento elettronico di tutte le spese ecc ecc. … perfino l’internet è usato un mezzo di controllo dei potenziali terroristi (ma anche dei semplici cittadini ) .
Oggi tutto è sotto controllo, SMS, telefonate, mail, fax, navigazione, foto dei cellulari. Potenti sistemi registrano le telefonate, le traducono in testo, e mettono tutti in un database. Che sia scritta o pronunciata, una certa parola può essere intercettata.
Si mormora che la parola “indipendenza” sia stata messa negli allert, mentre non lo sia la parola “sovranità”. Credo sia un mito perché gli allert non funzionano bene su semplici liste di parole chiave, ma funzionano bene con i cluster statistici. Per intenderci: “indipendenza della magistratura” non fa scattare un allert, “indipendenza del popolo veneto” probabilmente sì
Sono miti tecnologici, e per altro non credo ci sia un reale rischio di “indipendenza” veneta, perché è già stato creato il percorso che sterilizza il tutto, e si chiama “referendum per l’indipendenza”, studiato per portar voti a gente del regime senza mai realizzare l’indipendenza vera, come il federalismo.
Però è vero che basta inserire le parole giuste in un testo, come “bomba”, “terrorismo”, “indipendenza”, “governo”, “esplosione” …. e il computer lo segnala a chi di dovere. E poi ci fanno sopra le statistiche. Anzi, al “report” generato dall’allert viene allegato non solo l’IP di chi ha scritto, ma anche di chi ha letto. Anche voi leggendo questo testo siete segnalati come potenziali terroristi, anche se non è vero, anche se non cliccate “mi piace”.
Succede così che quando arriva il momento della retata, ci finiscono in mezzo un sacco di persone che non c’entrano per nulla. Anzi, la retata è anticipata da un po’ di articoli e servizi nei media, così qualche gonzo si iscrive al movimento poco prima della retata.
Per fare un esempio, un movimento di liberazione “nazionale” veneto (che in realtà legalmente vale come un club del cucito e non rappresenta affatto il popolo veneto) è finito denunciato, e con esso alcuni che avevano solo chiesto dei chiarimenti per email. Alcuni sono finiti denunciati perché dopo aver chiesto informazioni il movimento aveva usato il loro nome per dichiararli rappresentanti di un territorio ! Fini sui giornali il caso del rappresentante “a sua insaputa” della come la provincia di Padova. Per non parlare poi del rischio di essere denunciati per il fatto di avere un cognome diffuso in quella zona.
Molto probabilmente questo stesso testo che state leggendo ha già generato un “allert” , una segnalazione informatica.
Ecco dunque che in questo contesto tecnologico, e sempre di più nel futuro, è da deficienti pensare ad una strategia “armata”. Oggi una tale idea può solo portare ad una sconfitta, sia sul piano militare, sia sul piano politico sia su quello del consenso popolare.
Una strategia armata organizzata visibilmente oggi può solo rafforzare il regime di oppressione facendo passare dalla parte del torto chi ha ragione legalmente.
Quindi posso dire che questi “venetisti” con la pistola sono pure peggio dei brigatisti anni ’70, perché oggi occorre essere molto più stupidi ed incolti per proporre quelle strategie del tutto obsolete. Ed infatti devo dire che quelli che ho conosciuto ( perché mi si avvicinarono e che ho allontanato appena scoperti) hanno pure dimostrato oltre alla stupidità, spesso anche delle turbe psichiche non indifferenti.
Questo per dire che chi professa oggi l’uso di armamenti, o è un cretino, o come negli anni ’70 lavora per il regime, o è uno squilibrato. Non può essere di certo una persona intelligente con un progetto serio.
In tutti i casi è gente che è meglio evitare, altrimenti si rischia la galera senza nemmeno la soddisfazione di vedere qualche cambiamento.
A tutti quelli che propendono per il terrorismo, o me lo propongono, io faccio sempre presente che chi è veramente convinto di farlo non si espone in pubblico.
Non è invece meglio organizzarci pacificamente con delle Istituzioni temporanee e pretendere pacificamente la sovranità che legalmente abbiamo già?
In realtà è l’unica via, ma lo capiscono solo i politici (che sono contrari perché vogliono tenere la seggiola) e i patrioti.
Questo ci permette oggi di raggruppare nel nostro percorso solo persone che hanno ben chiaro in testa che con la politica istituzionale e/o con le armi si fa SOLO un favore al sistema che si vuole sostituire con uno legittimo.