Quando il denaro privato vale più della missione pubblica.
L’italia non è più il paese del “conflitto di interessi” . E’ il paese della mercatizzazione dell’interesse pubblico, cioé del conflitto di interessi diventato regola. Anche questo sarà un lascito del periodo Berlusconiano che sarà molto duro a morire, tanto è istituzionalizzato.
Dopo i fondi alle banche fraudolente invece che alle aziende produttive, ecco la conclamazione.
L’università di Padova ha scoperto che una semplice preparazione a base di Aloe è una eccezionale cura anticancro.
Tuttavia, invece di mettere a disposizione la cura negli ospedali provinciali, dove si cura ancora con la Chemioterapia spesso dannosa se non inutile, ha venduto il brevetto ad una multinazionale del farmaco per un compenso miliardario.
La notizia ha del vergognoso, ma per fortuna il sito che l’ha diffusa fornisce anche la ricetta per farsi la cura in casa, tanto essa è semplice.
Si tratta in realtà di una formula di antica origine che si è diffusa per molti anni, e recentemente anche grazie alla pubblicità del missionario veneto Padre Zago, che fu anche inquisito per questo. L’uso dell’aloe è infatti molto diffuso nel sud america dove Egli sembra la imparò.
Adesso arriva la dimostrazione scientifica della validà di questa cura. Dire “dimostrazione scientifica” significa che si è dimostrato “scientificamente” che la cosa funziona, cioé semplicemente è stato fatto il conteggio dei casi di successo in una situazione controllabile. . Ma ragioniamoci, anche chi l’ha usata in passato sapeva che la cura funziona, e lo sapeva sulla base delle molte testimonianze, un conteggio appunto, quindi sarebbe anche il tempo di mettere in discussione che non sempre “scientificamente” significa nuovo, e sopratutto che la scienza ufficiale non è necessariamente sempre al servizio dell’umanità, perché anche essa è controllata dalle lobby e dai media della scienza. Insomma, benvenuta alla comunità scientifica in ritardo di almeno 20 anni.
Insomma, una cura medica a bassissimo costo che serve all’umanità, è negata nelle strutture pubbliche
e viene impedita persino nella stessa città (Padova) dove essa viene verificata scientificamente, con la conseguenza che anche oggi e domani qualcuno morirà negli ospedali per non aver usato questa cura nei casi utili.
Questa storia vergognosa ci dimostra quanto ormai l’amministrazione pubblica italiana sia nemica dei suoi cittadini. Personalmente credo che l’amministrazione italiana nasce come progetto di sfruttamento dei popoli d’Italia, contro di essi, come ormai gli archivi di storia svelano sempre più.
Il caso Padova dimostra che non solo al sud italia, ma ormai dovunque vi sia il “governo italiano” è omertosamente accettato e applicato che lo scopo dell’amministrazione pubblica non è perseguire il bene della popolazione, ma è invece quello di servire chi detiene le redini della società.
Insomma lo “stato” serve a “loro” per restare in sella del potere facend e sfruttare i cittadini, e ovviamente fanno finta di essere uno stato democratico e solidale, mentre invece si persegue sistematicamente lo sfruttamento della popolazione. Chi dice che “tutto il mondo è paese” vada a vedere come funzionano Olanda, Danimarca, Francia, Germania, Canada, Austrialia e molti altri paesi, e si rassegni che “tutto il mondo è paese” è un mito che serve al governo italiano per legittimarsi.
Ci sono ovviamente governo maligni, che terrorizzano la popolazione quando essa non è consenziente a certi affari sporchi che gli interessi superiori vogliono perseguire, è questo è quello che ha fatto il Governo Americano sotto l’amministrazione Bush, come ha confermato un illustre dirigente dei servizi segreti USA.
Torniamo all’Italia, e ricordiamo per esempio il fondo salva banche, fatto fregandosene del fatto che le aziende sane chiudano a causa delle banche, con la conseguenza che le famiglie vanno in crisi, a volte vengono sterminate da parte del rispettivo disoccupato, gente che va alla disperazione e al suicidio, ormai una catena impressionante di lavoratori. Ma per il governo italiano l’importante è dare i soldi al “mercato” i cui tutori sono le banche, che ci hanno cacciato nella situazione attuale.
Ma d’altra parte, uno pieni di debiti è sempre servo schiavo della Banca e lo Stato italiano è pieno di debiti, cioé servo e schivo del Sistema bancario.
Insomma, arrendiamoci all’evidenza: non importa quali siano gli scopi istituzionali ufficiali, ormai l’importante anche per gli amministratori è conformarsi alle regole dell’economia di mercato fregandosene della missione pubblica, magari con qualche bustarella per sotto.
Questo “malaffare” è ormai diventato sistema, prassi consolidata anche là dove una volta si praticava il virtuosismo dell’interesse pubblico come nel “veneto” coloniale.
Certamente il veneto era virtuoso, ma purtroppo oramai si è “italianizzato” nel senso del governo centrale, assumendo sempre più il profilo sociologico e culturale del meridione d’Italia che consacra a Venezia la Sicilia come la sua capitale culturale e di riferimento. Ma è così o si tratta di parassitismo diventato potere ?
Apice ed avanguardia di questo processo degenerativo delle Venetie è Padova. Sono molti anni che dico che Padova è diventata il buco del culo del veneto, perché in quanto enclave italiana nella terra veneta si è trasformata in una città meridionale seppure nel continuo sbigottimento dei nativi.
Non serve un genio per verificare che Padova, dai primi 20 posti nella qualità della vita all’inizio degli anni ’90 è oggi scesa agli ultimi d’Italia, e tutto nell’ultimo decennio, ed è diventata una città di malaffare, di corruzione, di disservizi, di criminalità, e a dimostrarlo sono le statistiche sulla qualità della vita. Ancora qui adesso anche una cura dei cittadini malati di cancro viene venduta come brevetto e non messa a disposizione nemmeno negli ospedali provinciali dove è stata scoperta.
Addio pudicizia.
Ecco la pagina originale di quanto segue http://www.salvelocs.it/aloe.htm
Aloe nella terapia antitumorale
Si sta diffondendo sempre di più l’uso dell’Aloe nella terapia antitumorale, recenti studi stanno confermando quest’attività. È stato dimostrato che uno dei principi attivi dell’Aloe (Aloe-emodina) si concentra soltanto nelle cellule tumorali, dove manifesterebbe un’azione molto complessa chiamata “Apoptosi” (blocco della trasformazione della cellula sana in cellula maligna). Sono stati confermati risultati positivi sia in “vitro” che su animali da esperimento. Il professor Giuseppe D’Alessio, direttore del dipartimento di Chimica Organica e Biologica dell’Università Federico II di Napoli, ha compiuto numerose ricerche sugli effetti dell’Aloe arborescens, riuscendo a dimostrare l’efficacia dell’aloe nel distruggere le cellule tumorali. L’Università di Padova ha stretto un accordo miliardario, con una multinazionale del farmaco, per il brevetto dell’aloe-emodina.
La dimostrata efficacia dell’Aloe non deve indurre in nessun modo i possibili pazienti ad abbandonare le tradizionali cure, ed intraprendere strade non ancora pienamente esplorate senza aver prima consultato il medico curante o lo specialista oncologo.
Le notizie sulla preparazione e i dosaggi dell’Aloe vera sono state riportate unicamente per evitare fenomeni speculativi.
Ricetta Aloe vera
Materie prime da utilizzare:
-Aloe arborescens 350g.
-Miele biologico 500g.
-Grappa 50 ml.
La pianta dell’Aloe deve:
-Avere 5 anni d’età.
-Essere cresciuta a sole pieno.
-Raccolta qualche giorno di distanza dall’ultima pioggia.
Le foglie devono essere tagliate di notte e utilizzate per la preparazione nel più breve tempo possibile.
Apparecchiature necessarie:
-Frullatore con cestello d’acciaio (Bimby Vorwerk).
-Recipienti ermetici all’aria e alla luce da 300 ml.
-Lampada rossa da camera oscura
Preparazione in farmacia
Tutte le operazioni di preparazione devono avvenire al buio, oppure con lampada rossa (sono particolari lampade che usano i fotografi in camera oscura). Si puliscono le foglie con un panno asciutto, si tagliano a pezzetti dopo aver asportato le parti rovinate e gli aculei. Si versano nel frullatore tutti i componenti della preparazione: aloe g 350, miele g 500, grappa 50 ml. Si frulla fino a completa omogeneizzazione. La crema verde ottenuta andrà versata nei tre barattoli da 300 ml, che saranno posti immediatamente in frigo. Un’altra accortezza sarebbe quella di operare in atmosfera inerte (azoto gassoso), si potrebbe saturare con tale gas sia il frullatore durante l’omogeneizzazione e sia contenitori della crema d’aloe vera. Questa particolare procedura di lavoro potrà essere utilizzata solo in farmacie particolarmente attrezzate e con personale laureato preparato. Per le preparazioni casalinghe bisognerà seguire un’altra metodica, vale a dire quella di preparare porzioni più piccole in modo da avere un composto sempre fresco ed efficace.
Preparazione casalinga
Materie prime da utilizzare:
-Aloe arborescens 120g.
-Miele biologico 165g.
-Grappa 15 ml (corrispondenti ad un cucchiaio abbondante da minestra).
Apparecchiature necessarie:
-Frullatore commerciale con il cestello rivestito con pellicola d’alluminio.
-Recipienti di vetro scuro con bocca larga da 125 ml, da rivestire con pellicola d’alluminio, si acquistano in farmacia.
-Lampada rossa da camera oscura, oppure qualsiasi fonte luminosa a bassa potenza rivestita con pellicola di plastica rossa.
Prima di avventurarsi nella preparazione vera, sarà necessario fare delle prove per vedere se tutto funziona alla perfezione. Per le dosi non bisognerà essere particolarmente precisi, la bilancia da utilizzare dovrà avere una sensibilità di almeno 10 g. Sono ottime quelle elettroniche da cucina che offrono la possibilità di eseguire la tara, si trovano nei supermercati a prezzi modici. Per la preparazione bisognerà procedere in modo da essere veloci ma rigorosi nell’esporre il minor tempo possibile l’aloe alla luce diretta.
Dosi e somministrazione
La crema d’aloe va assunta al buio, o in luce attenuata (lampada rossa).
Di giorno occorrerà operare in una stanza buia, con porte e finestre chiuse.
Il preparato va assunto a digiuno, non bisognerà mangiare e bere per un’ora dopo averlo ingerito.
Il preparato va rimescolato prima di ogni assunzione.
Dosi:
2 cucchiai 3 volte al giorno oppure 3 cucchiai 2 volte al giorno, fino alla fine del contenitore da 350 g oppure dei 3 da 125 g.
Dopo la fine del primo ciclo bisognerà osservare 3 giorni d’interruzione, per poi cominciarne uno nuovo.
I cicli dovranno susseguirsi senza nessuna interruzione fino alla remissione completa della malattia, la cui scomparsa dovrà essere accertata dal medico curante mediante esami diagnostici. La cura dovrà essere proseguita per almeno tre mesi dopo la guarigione.
Avvertenze
-Il succo d’Aloe nei dosaggi terapeutici sopra riportati non dovrebbe avere nessun effetto lassativo.
-Il preparato potrebbe cambiare sapore e diventare più amaro.
-Chi ha problemi di glicemia può ridurre la quantità di miele, ciò comporterà un aumento del sapore amaro della preparazione e una riformulazione del dosaggio.
-Durante la terapia con Aloe bisognerà seguire un regime alimentare tale da favorire la guarigione.
Alimentazione consigliata
Alimenti sconsigliati: grassi animali, carni grasse, insaccati, formaggi stagionati, fritture, dolci, cibi preconfezionati. Come dolcificante è consigliabile usare il miele o il fruttosio.
Alimenti consigliati: verdure, ortaggi, legumi, frutta fresca, cereali, pasta, pane, carni magre, pesce fresco.
I prodotti alimentari dovranno essere assolutamente naturali e d’origine biologica.
Ernesto
6 Settembre 2009 @ 13:52
Avete letto BAD SCIENCE?
L’Università di Padova deve spiegare come ha fatto i test per la cura anticancro con l’aloe, diceria sputtanata in tutto il mondo . Se fosse vero che l’Università di Padova ha fatto i trial necessari, a doppio cieco, per stabilire che l’alore cura il cancro (quale???) la notizia sarebbe su tutte le grandi riviste scientifiche del mondo.
Ha pubblicato il trial su NATURE? Su SCIENCE? o su riviste di questa credibilità ?
Altrimenti è UNA BUIFALA.