Lingua siciliana insegnata nelle scuole. Il Veneto invece bloccato dalla Lega.
Il Parlamento della Regione Sicilia ha approvato il 18 maggio 2011 la norma che rende obbligatorio l’insegnamento della lingua siciliana alle elementari, nelle medie e negli istituti superiori.
La cosa mi fa piacere, ed anche una punta di invidia.
Giustamente orgoglioso il presidente della regione Raffaele Lombardo, e non chiamiamolo governatore che sembra il messo di una Roma imperiale.
E’ stata approvata la norma con voto di maggioranza e opposizione, almeno in questi casi non chiamiamole ammucchiate.
La legge prevede la formazione professionale e la gestione del personale che preserva il patrimonio storico e letterario della regione, le premesse per integrarlo poi nei processi formativi delle nuove generazioni.
I costi saranno a carico della regione, sebbene probabilmente alla fine verranno addebitati al ministero italiano per una serie di norme europee.
Il capogruppo di Forza del Sud, Titti Bufardeci, afferma pure che la cosa era dovuta in base ad “una disposizione che il governo nazionale ha diramato ed è importante per far conoscere nelle scuole siciliane la storia e la lingua siciliana”.
Una norma analoga è dovuta anche per i Veneti, che anzi in questo hanno più diritti dei siciliani essendo il veneto riconosciuto come popolo perfino da legge costituzionale.
Nel dicembre 2009 ho scritto all’allora presidente Galan di attuare le norme, fra cui la L.n.302/1997 che garantisce il diritto di Bilinguismo alle minoranze nazionali come il veneto. E’ stata la stessa regione Veneto che con Risoluzione 42 del 1998 ha riconosciuto che il veneto è un popolo , e non corrisponde ai residenti del veneto tanto che sono state riconosciute anche altre minoranze etniche e linguistiche come la Cimbra, la Ladina, la germanofona e la Fiulanofona. L’esistenza di una minoranza impone il bilinguismo per la legge del 1997, la n.302 che ratifica una convenzione Europea.
Nel 2007 la regione veneto ha riconosciuto la lingua, ma non ha attuato la norma, nessun bilinguismo negli uffici pubblici come presto sarà in Sicilia, né spazi riservati nei media.
Per questo abbiamo impugnato nel 2010 le elezioni regionali, sono state fatte in violazione del trattato internazionale, che fra l’altro prevede collegi riservati per gli appartenenti alla minoranza.
Il problema è che Lega e PDL vedono male la questione veneta, non vogliono assolutamente promuoverla, anzi la ostacolano, mentre nella sinistra non si sente nessuna lamentela sulla questione.
Invece dal Governo di Lega e PDL vengono certamente garantiti gli interessi della Sicilia, come è evidente.
Per altro il consiglio regionale sta ora falsamente modificando lo statuto senza consultarci, ed anche questa è una violazione del diritto della minoranza nazionale “popolo veneto”.
Il fatto che l’insegnamento del siciliano sia stato istituito fa ben sperare anche i veneti, orgogliosissimi della propria lingua.
Semmai ci penserà il Consiglio d’Europa a rimettere a posto le cose, perché il fatto che ai siciliani si garantisce quello che ai veneti si nega dimostra una discriminazione razzista contro i veneti, una vera vergogna per una repubblica che si dice rispettosa dei diritti umani.
I veneti vedano con favore quello che succede in Sicilia, e lo chiedano per sé stessi.
Non ci si deve livellare sul più basso, ma aspirare al meglio, e se chi è stato eletto non fa gli interessi degli elettori, li si cacci.
Essendo io il legale rappresentante del popolo veneto e dei cittadini iscritti in anagrafe domando a tutti di farsi portatore e garanti dei nostri diritti umani e linguistici.
Collegamenti :
http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_siciliana