L’alluminio collegato alla Sclerosi Multipla
Una ricerca comparativa fra tessuti cerebrali di persone defunte con sclerosi multipla e defunti senza sclerosi multipla, ha rafforzato le conclusioni di un precedente studio che avevano dimostrato un alto livello di alluminio contenuto nel tessuto cerebrale dei defunti con sclerosi multipla . Il risultato rafforza l’idea che l’esposizione umana all’alluminio può giocare un ruolo nella eziologia della sclerosi multipla.
La ricerca ha titolo “Alluminio nel tessuto cerebrale nella malattia Non‑neurodegenerativa/ Non‑neurosviluppo: un confronto con la Sclerosi Multipla” ed è stata condotta da C. Linhart, D. Davidson, S. Pathmanathan, T. Kamaladas, C. Exley.
Nella ricerca si richiama la capacità putativa neurotossica dell’alluminio dimostrata da diverse ricerche.
Separatamente da quanto sopra, è opportuno sapere che parti microscopiche di alluminio si assumono giornalmente tramite diverse vie:
– con l’alimentazione tramite il cibo venuto a contatto con lattine, confezioni di asporto, fogli e confezioni di alluminio, confezioni di cartone con alluminio, scaffali in alluminio ecc, ma anche con prodotti da forno industriali, animali a loro volta contaminati, acque con alti livelli di alluminio;
– con la respirazione, specie nelle zone dove si effettuano lavorazioni industriali, ma anche nello smog del traffico e dalle polveri come quella prodotta dall’usura delle pastiglie dei freni;
– diversi farmaci, in particolare diversi antiacidi;
Tuttavia ad oggi risulta che il corpo riesca a smaltire l’alluminio assimilato tramite ingestione e respirazione per il 99% attraverso le urine e le feci, a patto di avere un sistema efficiente di smaltimento, specialmente renale.
Il corpo invece non risulta avere meccanismi efficienti di eliminazione dell’alluminio quando esso viene iniettato. Infatti in particolare il prof. Gherardi ha dimostrato che l’alluminio iniettato in parte finisce nel cervello scatenando varie patologie neurodegenerative, ed in parte può accumularsi localmente dando il via a patologie quali la fibromialgia e la sindrome della stanchezza cronica.
Eccessiva presenza di alluminio è stata rinvenuta anche nei cervelli di defunti affetti da autismo
Occorre ricordare che l’alluminio è presente nei vaccini dove è usato per veicolare gli antigeni e scatenare la reazione immunitaria, lo si trova in molti dei componenti , purtroppo in quantità ben superiore ai limiti di sicurezza, e i pochissimi studi sulla sicurezza dell’alluminio nei vaccini della fine degli anni ’90 sono stati invalidati nel 2018 .
Purtroppo oggi i bambini ricevono con le vaccinazioni la quantità di alluminio equivalente a centinaia di litri di acqua fuori norma, ma iniettati in un secondo. I bambini autistici oggi sono ufficialmente più di uno ogni 100, e continuano ad aumentare incredibilmente di numero da quando si fa massiccio uso di alluminio nei vaccini.
Non sono i vaccini a produrre l’autismo, certamente c’è però una correlazione con l’alluminio in essi contenuto, e d’altra parte l’alluminio, come dimostrato, è correlato con sclerosi multipla, fibromialgia, ed altre gravi patologie.
D’altra parte, come può essere innocuo un neurotossico come l’alluminio?
Ricerca in capo a questo articolo