La “resistenza” contro il nazifascismo ci fu ma non nelle Venetie
Al nord del Po e specialmente nelle Venetie la storia della resistenza fu totalmente diversa da quella del sud, anzi, è un falso storico parlare di resistenza, come ora dimostro.
Nel 1944 Togliatti (comunista), al tempo ministro della giustizia italiana, con la complicità di tutto Governo Italiano FINANZIAVA TITO per l’annessione di Istria e Dalmatia e di tutte le Venetie , e CI SONO LE RICEVUTE.
Questo era conforme al progetto già stabilito dal Congresso comunista del ’33, di sottomettere la Venezia Giulia ( Istria e Dalmatia) e il popolo veneto alla dittatura comunista e a Tito, naturalmente mascherando la faccenda con il “diritto di autodeterminazione” di quelle terre. ( si veda http://www.palmerini.net/blog/?p=308 )
Come dimostrato dallo storico Marco Pirina, Togliatti e Tito pranzavano assieme in via Veneto a Roma, insieme ad altri che oggi vengono definiti “Padri della Patria” , e Tito riceveva l’equivalente di diversi milioni di Euro odierni al mese per realizzare il progetto.
Quando nel 1945 Tito arrivò a Trieste , Togliatti ordinò ai Partigiani di mettersi al suo servizio, e così fu, ma furono mandati a spasso per la Slovenia fintanto che i Titini facevano l’epurazione di migliaia di persone gettate nelle foibe intorno a Trieste.
Il progetto per un certo momento fu quello di annettere tutte le Venetie fino al Garda con la motivazione che quei territori erano “legittimamente Sloveni” ed si disse che i veneti erano sloveni e dovevano avere una repubblica comunista confederata ( http://www.palmerini.net/blog/?p=88 )
Per stabilire il confine orientale della nuova repubblica Italiana il governo italiano dette DELEGA IN BIANCO
al Comandante della Brigata partigiana Garibaldi , certo Toffanin detto “Vanni”, morto solo nel 2007, noto comunista che come tutta la sua Brigata voleva realizzare non già la liberazione ma la dittatura comunista tanto da aver ucciso anche i comunisti moderati.
Si veda anche il video in questa pagina http://www.palmerini.net/blog/?p=318
Insomma, il governo Italiano tentò, con la collaborazione attiva dei Comunisti Jugoslavi, non di liberare le Venetie, ma di SOTTOPORLA ALLA DITTATURA COMUNISTA DI TITO, cioè ad un altro Totalitarismo ed ad un altro stato.
Tutto questo è DIMOSTRATO dai documenti usciti dagli archivi dei paese dell’est e a volte RITROVATI ANCHE A ROMA.
Il progetto in questi termini fallì perché gli alleati (che si dice arrivarono a Trieste prima di Tito) a cui il governo del 8 settembre voltò le spalle, arretrarono al di là del Po e cominciarono una massiccia opera di bombardamento areo squarciando Padova, Treviso e altre città, radendo al suolo Latisana ecc, proprio per impedire questo progetto.
Perfino la ritirata (in rotta) dei tedeschi non racconta una storia di liberazione, perché ci furono solo alcuni episodi di ritorsione NaziFascista provocata dagli sporadici attentati dei partigiani che non avevano nemmeno una utilità militare (i tedeschi erano in rotta ) ma ebbero purtroppo gravi conseguenze sulle popolazioni
Tutto questo è DIMOSTRATO dai documenti raccolti da vari storici della resistenza nel veneto .
Resa impossibile la creazione della Repubblica Socialista del Nord Italia, comunque il Governo Italiano operò per l’annessione e riuscì a non far votare al Referendum monarchia/repubblica del 1946 gli Istriani, i Dalmati, gli italiani delle Isole, e ci riuscì, ma impedendo il voto anche a Udine, Pordenone, Belluno, Bolzano e centinaia di migliaia di altri cittadini avente diritto. Quindi si può dire che in maggioranza IL POPOLO VENETO non ha nemmeno votato per il referendum , rendendolo nullo.
Nella notte dello spoglio dei voti dopo un lungo silenzio nell’afflusso dei dati d’ improvviso comparvero 2 milioni di voti per la repubblica, e tutta via lo scarto con la quale la repubblica “vinse” non è sufficiente a cancellare il fatto che a quasi 3 milioni di persone (quasi tutti veneti) fu IMPEDITO DI VOTARE, nullificando il risultato (si veda http://www.palmerini.net/blog/?p=43)
Tutto questo l’ho DIMOSTRATO io nel 2007 con dei documenti raccolti nelle biblioteche e con le gazzette ufficiali, si vedano
Non stupisce dunque che Napolitano, Fini e Berlusconi quest’anno ribadiscano all’unisono la favola della resistenza, perché la realtà è ben diversa e massacra e sbugiarda la storia della resistenza.
Per quanto riguarda le Venetie, si può parlare non di resistenza ma solo di un colpo di Stato fallito, operato dai comunisti con la complicità di repubblicani, liberali e cattolici popolari come De Gasperi e del Governo Italiano.
Ma sono il primo a dire che la resistenza ci fu nel centro italia, ed è una storia italiana, ma non può essere un valore condiviso della storia veneta.
Anche in questo aspetto la storia delle Venetie è ben diversa dal resto d’Italia e non ha nulla a che spartire.
E d’altra parte, poiché nel 1866 i risultati del plebiscito per l’unità all’italia furono pubblicati sulla gazzetta ufficiale ben 3 giorni prima dello svolgimento, che cosa volete che faccia un occupante abusivo di una terra sovrana se non cercare di coprire le conseguenze di quel colpo di Stato con una storia inventata, che così si cancella anche un secondo fallito colpo di Stato e la millenaria storia del popolo originario?
Per noi veneti da 15 secoli ll 25 aprile è San Marco, cioè la festa del popolo veneto, e sarà sempre di più così anche se coperta dallo Stato e dalla Regione Veneto che si impegnano a cancellarla e a sostituirla con una ricorrenza fasulla (per noi veneti) come quella della resistenza.
Il 25 aprile non è e non sarà mai una data condivisa perché è un falso
Dunque viva San Marco e i valori di Verità che ha sempre ispirato.
E smettano i vertici italiani di coprirsi di ridicolo, dato che questa email viene mandata a circa 30.000 persone e sempre di più saranno negli anni a venire.
Le bugie di ieri e di oggi non reggono più, ed è un fatto dovuto alla proliferazione dei mezzi di comunicazioni delle informazioni.
E’ bastato che il 10% della popolazione russa avesse il telefono per far crollare il regime, figurarsi con il 10% di popolazione con internet.
Renzo
29 Aprile 2009 @ 16:21
Gent. Palmerini, come dice bene Rosito, ci dia le fonti o metta copia dei documenti, di porcate in politica se ne fanno in continuazione avrei piacere che quello che dice non fosse vero.
Ingiustizie e soprusi restano scolpiti nell’animo delle persone e trasmessi a figli, non e’ il caso di fomentare altro odio non giustificato.
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Ecco alcuni documenti
Ecco alcuni documenti
Il 25 aprile non è una data condivisa perché è un falso
10 febbraio – giornata del ricordo del genocidio Giuliano e Dalmato
Sulle foibe un documento scioccante che svela segreti di Stato inconfessabili
sui crimini comunisti in Dalmatia
Sul progetto comunista e di Togliatti di annessione del Friuli e del Veneto alla Jugoslavia si veda
Volevano la Repubblica Jugoslava nel Nord Italia, ovvero la balla della liberazione
Quegli ebrei deportati dall’Istria in nome della razza italiana
Le prove che il Referendum del 1946 è nullo
Il 25 aprile non è una data condivisa perché è un falso
Inoltre in questi giorni (29 aprilre 2009) History Channel sta confermando la tentata (e fallita) realizzazione delle Repubblica Socialista da parte dei Comunisti
Paolo Della Sala
29 Aprile 2009 @ 10:54
Citato e linkato sul mio blog.
Francesco Rosito
29 Aprile 2009 @ 10:20
Mi ha molto interessato e incuriosito la Sua informazione sulla resistenza nelle Venezie. La pregherei, per potermi
documentare, di fornirmi le indicazioni per arrivare alle sorgenti delle Sue informazioni. La ringrazio sentitamente
Rosito
Lebrun-Piaser
27 Aprile 2009 @ 12:34
E tempo avvertire i media stranieri, perchè questa pagina di storia DEVE essere conosciuta !
Sarebbe molto interessante pubblicare questi documenti… Che potranno svegliare i Veneti e la loro voglia di indipendenza ! E dare una riposta alla gente che nega questo fatto…
Esiste attualmente una tendenza storica slovena che affirma che i Veneti ed i Sloveni hanno una stessa origine… Ma questo mi pare sopratutto essere l’utilisazzione della storia a fine politica…
AM
25 Aprile 2009 @ 20:51
È proprio vero, “non si può chiedere tuttoâ€, ad esempio, scrivere correttamente prima di correggere gli altrui scritti: “……..(visto che da quello che riversi……)â€.
Mirko
25 Aprile 2009 @ 12:22
E quindi il Governo Italiano si sarebbe accordato con Tito perchè il nord-est passasse sotto la Jugoslavia perdendo di fatto una parte del paese?
Quello stesso governo che non vedeva di buon occhio proprio la resistenza perchè temeva un’avanzata del “pericolo rosso” proprio come stava succedendo in Jugoslavia?
E tutto questo con l’accordo delle forze opposte ai comunisti e cioè liberali e democratici?
Ma è credibile tutto questo?
Credo che i veneti abbiano bisogno di ben altro rispetto a fantasiose ricostruzioni del passato che vedono complotti in ogni momento della storia.
Ho apprezzato e continuerò ad apprezzare la Sua azione e leggerò con attenzione i Suoi scritti ma mi permetta di dirLe che quest’ultimo mi fa proprio sorridere. Da quanto si legge sembra che il governo italiano si sia adoperato per perdere una parte della nazione (che vantaggio ne avrebbe avuto?) per darla ai comunisti con l’appoggio di quelle forze politiche (con quale vantaggio anche in questo caso?) che con i comunisti non andavano d’accordo neppure durante la guerra.
Che nelle idee di molti comunisti la lotta la nazi-fascismo fosse associata alla rivoluzione in stile sovietico è assodato. Ma andare oltre per trovare un complotto generale contro i veneti….bè, mi pare poco logico.
Chiudo dicendo che affermare che nelle venezia la resistenza non ci fu è una grave mancanza di rispetto verso coloro che, provenienti dalla nostra terra, hanno perso la vita o dei familiari per quella stessa resistenza. Hanno lottato persone delle più svariate idee politiche ed è grave che il fenomeno della resistenza sia stato fatto proprio dai partiti comunisti all’indomani della guerra ma negarla come fa Lei è ancora più crudele.
Cordialmente
Mirko Valerio
marcosan
25 Aprile 2009 @ 07:20
Il commento che segue proviene dall’ indirizzo arturocelhoduro@libero.it che non esiste
Caro Loris, sono capitato inavvertitamente sul tuo sito, d’altra parte un po’ di responsabilità è tua, visto che mi inondi la casella postale dei link alle tue preziosissime considerazioni. Avendo quindi avuto l’occasione di leggere un paio di “articoli”, mi sento in tutta coscienza di consigliarti: 1. di imparare a scrivere (non parlo da un punto di vista stilistico, ma semplicemente ortografico e grammaticale, ché non si può chiederti tutto); 2. di imparare a leggere (visto che da quello che riversi sul tuo blog si può dedurre che le tue “fonti” siano libretti per camicie verdi in fasce, o “in fascio”, se mi consenti il gioco di parole, in ogni caso opuscoli piuttosto fantasiosi e illustrati con grandi figure colorate, disegnate apposta per suscitare qualche moto d’orgoglio in cuori di per sè timidi e spauriti, un po’ fragili).
Comunque sia, mi sento anche di rassicurati: vedrai che tra qualche anno, diciamo, quando sarai in età scolare, ti sarai dimenticato di queste tue esibizioni infantili come ci si dimentica di avere, in spiaggia davanti a tutti, mostrato il pipino.
Gino Pieri
24 Aprile 2009 @ 19:49
Caro Palmerini,
Ringrazio per queste informazioni finora a me sconosciute, realmente una porcata e um tradimento.
Affermi che il progetto falli, a me sembra invece che non fu un completo fallimento visto che l´Istria passó alla Jugoslavia.
Saluti carissimi
VIVA LE VENEZIE< VIVA L´ITALIA
Carmine Colacino
24 Aprile 2009 @ 18:57
Grazie a Palmerini per rendere disponibili queste informazioni, è ovvio che la resistenza cosà come non è patrimonio delle Venetie non lo è neanche del Sud Italia, che grazie all’occupazione alleata (o a movimenti spontanei di popolo, vedi 4 giornate di Napoli) si era già liberata dall’occupazione tedesca. Purtroppo si tratta di un altro di quei miti cosiddetti “nazionali” ma che in effetti rappresentano la storia di solo una parte delle popolazioni della penisola. La gloriosa storia veneta è negata, cosà come lo è quella napoletana (e siciliana), a favore di parti della penisola spesso con storie molto meno illustri… questo deve cambiare e l’informazione di Palmerini va certamente nella giusta direzione.
Una nota… alla nota… la flotta di Lepanto era costituita nel suo grosso da veneti (109 galee) e spagnoli (80 galee), molto meno rappresentate (una ventina di galee in totale) la Toscana, Genova, Malta, la Savoia, etc.). Come truppe, invece, prevalevano quelle spagnole, anche se quelle venete erano di eccezionale valore. Delle forze spagnole però facevano parte integrante Napoli, la Sicilia e altre nazionalità all’epoca sotto la corona delle Spagne (come si diceva all’epoca) quindi l’occidente fu salvato dalla Serenissima e dalle Spagne, viva quindi San Marco, per primo, ma anche viva le Spagne, viva Napoli e la Sicilia.
GIANCARLO - VERONA
24 Aprile 2009 @ 17:07
Non posso che essere d’accordo con quanto scritto dall’amico PALMERINI.
Sì siamo già in tanti e lo saremo sempre di più proprio a causa della pervicacia con cui le autorità centrali continuano a proponarci feste fasulle, falsi miti e storie truccate per essere benevoli. Napolitano poi lo vedo come il fumo negl’occhi e mi chiedo come questa classe politica sappia continuamente rigenerarsi,convertirsi e proprio come i camaleonti cambiare continuamente pelle, con simboli idioti che non somigliano proprio alle loro politiche demenziali, catastrofiche e politicamente vecchie e stantie.
L’unico vessillo degno di questo nome è quello della Serenissima Repubblica Veneta che insegnò a quasi tutto il mondo allora pieno di monarchie come si può governare bene un popolo e durare ben 1.100 anni e salvare con la battaglia di LEPANTO il mondo occidentale.
manco un grazie…anzi bisogna dimenticare perchè altrimenti…….
Altrimenti Signori miei i tempi sono maturi e verrà il giorno che i Veneti si sveglieranno un giorno pensandola alla stessa maniera ed allora sarà la fine dell’occupazione italiana.
VIVA SAN MARCO
VIVA LA SERENISSIMA
P.S. per chi leggese e non capisse…….vada a studiarsi bene la storia.
pietro
25 Aprile 2010 @ 19:20
Gentile SIGNOR PALMERINI,
Ho letto con molta attenzione e sincero dolore la sua comunicazione “storica”. Le cose che vengono affermate sono gravissime e necessitano di una documentazione di appoggio che testimonino in modo assolutamente e incontrovertibile di quanto da lei affermato. (intendo che non basta il sentito dire) anche perché pone in essere una sorta di tentativo di far leggere la realtà solo da una parte dell’orizzonte mentre la caratteristica di uno storico mi risulta debba essere quella di analizzare una esperienza secondo tute le ottiche e le “parti”che tale esperienza hanno animato .
Personalmente ho la mia esperienza personale e familiare legata alla esperienza partigiana cattolica (soprattutto) e socialista nel nostro veneto che per fortuna non corrisponde assolutamente a quanto espresso da Lei.
Mi riprometto di pubblicare sul suo sito resoconto delle testimonianze che parenti ed amici mi raccontavano quando ero piccolo e dei quali ricordo abbastanza bene luoghi situazioni e persone coinvolte. Così da allargare il quadro del momento difficile che l’Italia visse specie nel nord per liberarsi dall’irriducibile crudele nemico.
Le città del veneto si sono sempre riempite di bandiere italiane in questa ricorrenza così importante… è bello che ci sia anche la bandiera di San Marco… certo.
Con questo non mi permetto di dire che è falso ci mancherebbe ma i racconti che porto nella memoria sono per me parte di storia realmente vissuta.
nell’attesa di vedere pubblicati i documenti.
Saluto cordialmente.
Augurandole buon onomastico a tutti i Marco!
W l’Italia e W il nostro Veneto!
Pietro