Il Veneto e Marghera destinati a discarica di veleni
Ermete Realacci del PD ha dichiarato a La 7 (al minuto 56,50) che nel piano regolatore di Venezia degli anni ’60, si stabilì nelle norme tecniche di attuazione che nell’area di Marghera (Venezia) venivano collocate quelle industrie che producevano veleni pericolosi per l’ambiente e per la salute umana, che inquinavano l’acqua e che producevano vibrazioni e rumori.
Un piano dunque contrario ai diritti costituzionali e tanto più criminale in quanto si realizzava in un luogo tanto delicato quanto la laguna e vicino a quella creatura delicata che si chiama Venezia.
Quel piano è stato pienamente realizzato, provocando la morte di centinaia di persona. Questo lo sappiamo.
Ma non solo, per decine di chilometri nelle zone limitrofi sono state realizzate abusivamente diverse discariche dove sono stati accumulati i rifiuti di quelle produzioni, veleni intrattabili, illegalmente abbandonati, che tuttora percolano nel sottosuolo. Ogni tanto una di queste discariche viene scoperta ancora oggi, se si volesse trovarle basterebbe fare un campionamento del territorio, ovvio che non si vuole, meglio aspettare che tutto vada in prescrizione, in modo che a pagare sia la collettività, sopratutto i Veneti.
Un Governo Berlusconi promise 500 milioni, in realtà una serie di giroconti che erano una presa in giro e che alla fine portarono poco o nulla.
Questo è un altro esempio del rapporto coloniale e distruttivo che il Governo italiano (il Piemonte travestito) ha sempre mantenuto con le Venezie, e che ha visto un vero e proprio genocidio non solo linguistico e culturale, ma anche una continua serie di crimini contro i Veneti, il loro ambiente, la loro salute e sicurezza.