Ecco quando funziona l’Ivermectina contro l’infezione da Sars-Cov2 (Covid-19)
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L’infezione da Sars Cov2 se non curata può portare al Covid-19 ed anche alla morte, ma invece di autorizzare l’uso emergenziale dei farmaci già disponibili che si sono rivelati utili nella precedente infezione da Sars Cov, il Ministro della Salute, Speranza, ha dato l’indicazione della “Vigile attesa”, ossia di non somministrare alcun farmaco ad eccezione della tachipirina. Questo fin dal primo caso ufficiale in Italia.
Il Ministro, come noto, non è un medico, di conseguenza qualcuno lo avrà pure indirizzato in tal senso, ma questa indicazione si è rilevata fatale in moltissimi casi, lasciare i pazienti non curati portava a complicazioni gravi e letali, decine di migliaia di morti. Si è più tardi scoperto, a seguito di alcune autopsie diciamo “sconsigliate”, che il problema era l’infiammazione non curata che portava a numerosi trombi a cui l’ossigeno non era utile.
Così già dopo un solo mese dal primo caso, diversi medici, anche di base, hanno cominciato ad usare i farmaci tradizionali per curare questa infezione, ottenendo risultati fantastici, anche su pazienti molto anziani con diverse altre patologie concorrenti.
Risultati talmente eclatanti che nessun paziente risulta ad oggi essere ugualmente morto dopo queste cure.
Ovviamente questi medici si sono esposti moltissimo, bastava un morto per farli finire sotto processo.
Dopo aver letteralmente guarito centinaia o forse migliaia di pazienti, un gruppo di medici ha fatto ricorso al TAR per far annullare la delibera di Speranza, e hanno vinto.
Il Ministro però ha fatto appello, secondo alcuni perché l’esistenza di una cura alternativa al vaccino fa venire meno l’autorizzazione speciale per questi ultimi, in quanto farmaci altamente sperimentali e quindi autorizzabili solo quando non ci fosse una cura alternativa magari con un farmaco ben tollerato, in virtù della direttiva Europea sulle sperimentazioni.
I medici ospedalieri e di base che hanno curato gli infetti hanno usato, fra le altre, l’Ivermectina, un farmaco comunemente usato per le infezioni da parassiti.
Ma esiste la prova scientifica che l’Ivermectina funziona ? Ho fatto una veloce ricerca sul Pubmed e sul database ClinicalTrials.gov, ed ecco cosa ho trovato.
Uno studio ha dimostrato che l’Ivermectina funziona anche come preventivo del Covid-19.
Infatti lo studio “COVID-19: The Ivermectin African Enigma” ha messo in luce che i paesi che partecipano al Programma Africano per il controllo della Oncocerchiasi (una infezione da parassita) registrano il 28% in meno di morti da Covid-19 e l’8% in meno di infezioni.
In un trial clinico svolto dal Dhaka Medical College nel giugno 2020 Ivermectina and Doxycyclina sono stati somministrati a 200 infetti da Covid-19 con sintomi da moderati a medi, sia ospedalizzati che curati a casa, mentre al gruppo di controllo è stato somministrato un placebo. Il gruppo che ha ricevuto i farmaci ha fatto registrare un generale miglioramento delle condizioni cliniche, una riduzione dei tempi di guarigione e l’azzerarsi delle morti. Il gruppo trattato con placebo (ossia non trattato) ha registrato un quadro peggiore e 3 morti.
Questi dati sono stati confermati da un esperimento sui topi pubblicato a marzo 2021 per cui l’Ivermectina ha ridotto l’infezione da Sars-Cov2 .
In un altro trial clinico della Afyonkarahisar Health Science University (Turchia) su 60 pazienti, molti con già altre patologie, nel gruppo sottoposto a ivermectina per 5 giorni si sono registrate il 33% in meno di morti nell’arco dei tre mesi di valutazione.
L’ ospedale Eurnekian di Buenos Aires, Argentina, ha testato su soggetti sani la somministrazione (preventiva) di Ivermectina orale e Iota-carrageenan spray nasale per misurarne la tossicità , non ci sono stati eventi avversi. Da questi studi ufficiali si dimostra che esistono delle cure efficaci per l’infezione da Sars-Cov2, anche quando i pazienti vengono curati a casa, e anche per i casi gravi.
Un altro studio interessante dimostra che la somministrazione di ivermectina riduce la degenza e le complicazioni cliniche, liberando quindi risorse ospedaliere.
A tutto ciò basta aggiungere la pratica delle cure domiciliari attuata dalla Regione Piemonte ed altre e la falsità dei risultati dei tamponi con cicli superiori a 28 (ne fanno anche 51) per capire che la malattia è gestibile ma si negano le cure per creare l’emergenza.
Il fatto che il ministro Speranza disconosca queste realtà di cura dimostra incapacità o malafede ? O quali altri interessi?
Credo che negare le cure a dei pazienti costituisca rilievo penale, e se non ci penserà la giustizia inevitabilmente si avranno conseguenze di altro tipo.
Tuttavia, non nascondiamoci dietro un dito, Speranza non è da solo, fa parte di un Governo, esistono le Regioni che hanno la gestione della Salute, e ci sono gli ordini dei medici. Che cosa sta succedendo allora ? Che tipo di società siamo?
Sono circa 25 anni che racconto brogli elettorali sistematici, se adesso muoiono le persone non è solo colpa di Speranza. Pensiamoci.
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