Ancora sulla ripresa che non c’è : ecco alcuni altri trucchi contabili
Il nuovo sistema di contabilità dello stato, imposto dalla UE, fa sì che voci prima di spesa, come la ricerca, siano ora considerate produzione di reddito nazionale, e vengano inoltre ora conteggiate come produzione anche voci prima non conteggiate perché criminali.
La conseguenza è che nulla è cambiato, ma risultiamo più produttivi e quindi “ricchi”.
Inoltre il fatto che ci sia più redditto ufficiale fa sembrare l’enorme debito pubblico più sostenibile, ma non è vero.
Come presa in giro finale, siccole risulta che produciamo di più, ma le tasse incassate dallo stato sono le stesse di prima, anzi, hanno pure tagliato i servizi che sono quello che lo stato ritorna, risulta così che si pagano meno tasse perché in percentuale sul PIL sono calate, mentre in effetti sono aumentate.
Ora dobbiamo insomma ringraziare i delinquenti, le prostitute, i mafiosi, i trafficanti di armi, anche i pedofili che trafficano foto di bambini violentati, perché tutti loro contribuiscono al PIL ufficiale, cioé ci evitano le sanzioni UE, dunque è dovuto il rispetto.
Essere italiani vuol dire ormai questo: apprezzare i mafiosi e i delinquenti per il loro contributo essenziale alla società.
Ma in ultima analisi è l’Unione Europea, con le sue logiche massoniche, a rappresentare questo tipo di ottica.
Per altro è del tutto evidente che invece lo Stato Italiano negli ultimi anni ha inasprito la lotta al sommerso, ha stanato diversi potentati mafiosi e camorristi, ha smascherato diversi caroselli di fatture false, perfino ha condannato qualche banca che fa la contabilità truccata.
Questo vuol dire che una parte di quel sommerso criminale che si dichiara oggi nella contabilità di stato invece si è ridotto.
D’altra parte anche coloro che consumano droga hanno difficoltà economiche come gli altri, anche loro hanno ridotto il consumo.
Oltre a questa cosmesi della contabilità, il Job Act ha fatto emergere molti lavori che prima erano svolti in nero, non a caso il maggior successo del Job Act si registra dove c’è più lavoro in nero. Grazie al Job Act l’imprenditore che prima pagava 600 euro illegalmente, ora li paga legalmente e al dipendente vengono pure pagati i contributi, cioé la pensione. L’emersione dei posti in nero ha coperto il buco di molti lavoratori lasciati a casa per il fallimento delle imprese, e numericamente l’emersione dei posti in nero ha mascherato l’ecatombe del lavoro pulito, nascondendo la perdita reale di capacità produttiva del paese.
A questo si aggiungano i fattori internazionali estremamente favorevoli, dei quali ho già parlato, e che avrebbero dovuto dare una crescita a 2 cifre del PIL. In effetti qualcosa c’è stato, ma non abbastanza per recuperare quanto è andato perso in termini di fallimenti, licenziamenti ecc.
Al netto, è una emerita bugia che l’Italia sia in ripresa, i valori sfornati servono solo a dare illusione e a far restare al governo chi è stato voluto dai potentati bancari ed internazionali.
Stimo che se rifacessimo la contabilità con il vecchio sistema il risultato sarebbe un calo del PIL fra il 5 e il 10% durante il governo Renzi.
Il mascheramento comunque emergerà con il tempo, e ci troveremo con ancora più pensioni da pagare senza che la gente abbia realmente contribuito.
Se non si crede a questi ragionamenti economici, basta andare al mercato per rendersene conto, chiedere ai commercianti sia ambulanti che con negozio, e guardare a quanta gente gira nelle varie fasi della giornata. E ancora di più osservare il flusso di traffico nelle strade e nelle autostrade. E’ il lavoro che dovrebbe fare l’Istat, ed è presto accertato che non c’è nessuna ripresa economica.
Ecco alcuni articoli che comprovano quanto dico
http://www.mdavvocati.it/focus-on/il-jobs-act-ad-uso-delle-aziende-un-vademecum-per-orientarsi-2/