Sono veneto, non pago le tasse allo stato !
Ho presentato un “interpello” alla agenzia delle entrate. L’interpello è una sorta di ricorso con valore di interrogazione, che si può utilizzare quando esiste un dubbio di tipo legale.
Ovviamente il dubbio deve essere fondato, scaturente da leggi contraddittorie, o come in questo caso, quando una sentenza di tribunale crea una possibile interpretazione della legge che va contro la comune prassi seguita fino ad oggi. Tanto per fare un esempio, la recente sentenza della corte costituzionale in merti all’IVA sui rifiuti è una di queste situazione, e il contribuente può presentare un “interpello” ai singoli comuni per far valare il suo diritto.
Nel mio caso, che può essere seguito da ciascun veneto, io chiedo all’agenzia delle entrate il riconoscimento del fatto che i veneti hanno già NELLE LEGGI il diritto all’autogoverno fiscale, e che al territorio di Lombardia, Veneto e FVG spettano i diritti dei comuni di Livigno e Campione, che non pagano tasse allo Stato. Tanto più che una sentenza del tribunale di Venezia ha creato un oggettiva condizione di dubbio poiché il giudice, sentenziando il “difetto assoluto di giurisdizione” ha di fatto sancito che non c’è certazza sulla competenzadello Stato a riscuotere le tasse, cosa che succede anche a Livigno e Campione, che sono territori della Repubblica ma non dello Stato.
Sono oltre 10 anni che sostengo queste cose, ma adesso ci sono tutti i tasselli legali per pretendere questi diritti.
Presentando interpello , il contribuente propone anche una soluzione secondo la sua lettura della legge.
Se l’agenzia non risponderà, la soluzione proposta verrà considerata valida. Altrimenti il contribuente dovrà attenersi alla soluzione che l’agenzia comunicherà , ma non potrà comunque essere sanzionato o aggravato o multato.
Allora nel mio interpello in attesa della risposta, io NON PAGO LE IMPOSTE allo Stato Italiano, perché le dovrò semmai versare all’Istituzione di Autogoverno e non potrei farlo se pago le tasse oggi allo stato italiano.
Non si tratta di una “provocazione” ma di una iniziativa legale dl tutto legittima
Per chi vuole l’interpello è costituito di sole 3 pagine, usando il modello standard dato dalla stessa agenzia delle entrate.
Le ragioni legali che stanno a fondamento della pretesa sono il frutto di 10 anni di lavoro di studio, di scavo nelle leggi, di ricorsi, di azioni pacifiche e legali per far valere questi diritti, anche di esposizione a varie indagini, tutte archiviate dimostrando la legalità.
Ecco sintetizzato i fondamenti legali (sono spiegati più in dettaglio nel ricorso-interpello):
1) per l’art.2 legge n.340/1971 il “popolo veneto” ha diritto di “Autogoverno”
2) per la legge n.289/1986 il diritto di autogoverno comprende anche il diritto di gestione delle finanze
3) per la legge n.881/1977 il popolo veneto ha diritto di gestire il proprio territorio, le proprie finanze e farsi le proprie leggi
4) i diritti precedenti sono stati riconosciuti anche dal Consiglio Regionale del veneto nel 1998, e tuttavia la Corte Costituzione ha sancito con la sentenza n.365/2007 che non spetta agli enti “regione” rappresentare i “popoli”
5) al plebiscito del 1866 per l’annessione del Regno Lombardo- Veneto al Regno d’Italia non ebbero modo di votare i lombardi e la maggioranza dei veneti, invalidando il risultato per il diritto internazionale ma anche per il diritto italiano del tempo
6) al referendum del 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, non fu permesso di votare ai cittadini italiani in Istria, Dalmazia, isole Ioniche ecc, ma nemmeno alle province di Udine,Pordenone, Belluno, Bolzano ecc rendendo inefficace il risultato del referendum
7) sulla base di quanto sopra, il Tribunale di Venezia non ha potuto dimostrare la “giurisdizione” italiana sul lombardo-veneto, e pronunciando il “difetto assoluto di giurisdizione” ha riconosciuto che è dubbia l’italianità del lombardo-veneto, ossia che sia “territorio dello stato” italiano
8) per il DPR 633/1972 sull’ IVA, essa si paga nel “territorio dello Stato”, e il lombardo veneto non è certo lo sia
9) per la costituzione italiana articoli 2 e 10 , i diritti umani, economici e sociali riconosciuti ai popoli come il veneto prevalgono sul diritto interno, come riconosciuto dalla Cass Pen 21/3/1975
10) l’Autogoverno del Popolo Veneto è stato praticato fin dal 1999, e la magistratura di Padova, Venezia, Treviso e altre non ha ravvisato alcun reato in questo.
11) alle Istituzioni di autogoverno del popolo veneto spettano per legge n.881/1977 il diritto di gestione del territorio e delle finanze.
Ho scritto alla agenzia delle entrate, che poiché esiste un legittimo dubbio su chi sia l’ente legittimato a ricevere il pagamento delle tasse secondo la normativa, per il momento non pago nulla, e in seguito, se non vi sarà negazione di questo diritto, pagherò all’autogoverno del popolo veneto come da art.2 L.n.340 /1971 e L.n.881/1977.
Eventualmente, lo statuto del contribuente e l’interpello, prevedono che non ci saranno sanzioni!
Inoltre, anche il silenzio dell’agenzia darà il consenso a quanto da me affermato.
E sono sicuro che l’Agenzia non possa negare i diritti umani e costituzionali che spettano ai veneti senza esporsi alla condanna internazionale.
Tuttavia l’interpello è individuale e non segnerà un precedente valido per tutti, in teoria, ma in pratica lo sarà.
Quindi, per intanto, chi fa interpello ottiene di sospendere il pagamento delle tasse senza sanzioni.
Prima o dopo si dovrà riconoscere che lo stato italiano percepisce le tasse dai veneti in maniera illegittima per le sue stesse leggi.
Lo Stato si mantiene in piedi a danno dei diritti economi ed umani dei veneti , cioè violando la costituzione .
Insomma, mancano 120 giorni al pagamento delle imposte all’Autogoverno del popolo veneto.
Mandate queste informazioni alle aziende in crisi !
Chi vuole presentare ricorso-interpello, mi telefoni al numero 347 1416187
Loris Palmerini
ultrazolfo
3 Dicembre 2009 @ 10:02
STANDING OVATION 2 Mr. Palmerini 4 ever & ever.
Iniziativa DURA, PRAGMATICA, VERA, , e dunque, …….RIVOLUZIONARIA !!!!.
Serenissimi Saluti