Eletto il 121° Doge della Serenissima ? Oppure il 122° ? Oppure un papà Gnocco ?
Riguardo alla nomina di Albert Gardin a Doge della “Repubblica Veneta” da parte del Maggior Consiglio, (nella foto) devo fare diverse considerazioni.
Intanto sono dispiaciuto per Agnoletti di Treviso, che voleva fare il Doge da tanti anni, e adesso non potrà più, perché la Carica di Doge formalmente è a vita…… però devo dire che Albert è stato il primo a confidarmi questo suo desiderio, ancora credo nel 2000.
Poi sono anche dispiaciuto per Gabriele Depieri, già autoproclamato titolare del Governo “nasionae” inventato nel 2010 ma secondo lui esistente dal 1997, e presunto Doge di sé. Mi dispiace perché Depieri dice che S.Marco gli parla in sogno, ed evidentemente si è dimenticato di comunicargli il cambio di titolare del Seggio ducale.
Poi mi dispiace per Gianluca Busato, che da presidente della Repubblica nata nel 2014 da voti generati al computer, si trova ora a fare i conti con la Repubblica del 1797, mai decaduta secondo Albert: e adesso qual’ è la vera Repubblica? Quella Vecchia o quella Nuova? O quella di Depieri?
E però questo nuovo Doge fa un po’ dispiacere anche ai movimenti e comitati di liberazione, che sono ben due, e l’uno clone dell’altro che
a sua volta pure il primo era un quasi clone di qualcos’altro. Perché adesso che c’è un Doge nominato per di più dal “maggior consiglio”, e quindi non possono più avere il compito di liberare i veneti dall’occupazione italiana, ed anche se prima di tentare di liberarli hanno rubato loro i contenuti all’Autogoverno del Popolo Veneto (come per altro anche Depieri e in parte Busato), adesso questi liberatori per grano non possono più operare ma devono mettersi al servizio del Doge, in ogni caso, senza più chiedere soldi a nessuno.
Tutto sommato però, mi dispiace anche per il maggior consiglio del 1797, che aveva deliberato la fine del regime aristocratico, perché il maggior consiglio di Gardin non rispetta la sua legge della vecchia Repubblica Veneta. O forse no ? Perché se il Maggior Consiglio era stato sciolto, e solo il popolo potrebbe oggi ripristinarlo, esiste anche una legge di epoca Asburgica (ma sempre Stato Veneto) del 1805 che ripristinava le Istituzioni della Repubblica Veneta alla data del 1797, riportando indietro le lancette del tempo. Ma riconoscerlo valido per poter rifare un Doge implicherebbe riconoscere la legittimità legale del governo Asburgico, quindi anche quello che è successo dopo. E allora Doge sarebbe stato l’Imperatore ? Un pasticciaccio!
Quindi alla fine mi dispiace anche per Albert, che dopo tanti anni di confuse battaglie, viene ora ridicolizzato al pari del Papà del Gnocco, mentre lui si dichiara Re della materia più del Doge della Regata storica, e il Maggior Consiglio dietro di lui che non rispetta le procedure e le nomine. Infatti mi chiedo a che titolo questi sarebbero i componenti del Maggior Consiglio? Sono nobili? Esiste il libro d’oro? C’è un sopravvissuto discendente del patriziato i cui avi per tutti questi 2 secoli e 20 anni non hanno mai fatto lavori umili e si sono sempre sposati con altri nobili?
E anche ammesso che per qualche “autopoiesi” marciana il Maggior Consiglio sia risorto come la Fenice, l’elezione ha rispettato il sistema di elezione del Doge previsto dalla Repubblica Veneta ? O hanno fatto per alzata di mano come alle elementari? Perché se non è stata rispettata la procedura prevista, l’elezione è nulla ed invalida.
Che dire? A me sembra impossibile sul piano giuridico che ci sia un Doge, ma aspetto volentieri smentita con dimostrazione di legalità in conformità alla legge veneta del 1797 per inchinarmi davanti ad Albert. Ma se non è così, come io credo, allora Albert è Doge quanto i veneti saranno disponibili a riconoscerne la rappresentanza politica, e a me sembra che Albert non abbia rappresentanza politica proprio del tutto.
Il 22 volevo essere a Venezia, ma non per l’elezione del Doge, volevo fare un film sulle migliaia di persone che lamentavano la illegalità della annessione del 1866, la qual cosa è anche contraria all’idea che la Repubblica Veneta non sia mai decaduta. Perché allora scegliere il 22 settembre per fare un Doge ? Ma è anche vero che già ci avevano provato proponendo a Rocchetta il “titolo” il quale non si è sentito di accettare.
Purtroppo l’automobile si è fusa e il mio viaggio si è fermato a Dolo, ma avrei voluto esserci nella piazza dove queste due anime erano presenti in contrasto, perché non si può essere Repubblica Veneta mai decaduta ed allo stesso tempo Veneto invaso nel 1866.
E magari c’era anche qualche anima “politica” in piazza, cioé qualcuno di quelli pronti a manifestare per la illegalità della annessione del 1866, ma poi pronti a riconoscere la legalità dell’Italia per chiedergli un referendum.
Credo che solo con l’insegnamento della storia veneta nelle scuole si scoprirà che la Repubblica Veneta non è mai morta, ma ha perso la guerra nel 1797, e come era legge del tempo ( e succede ancora oggi), chi perde la guerra ha sempre torto di fatto. Non più legalmente dal 1840 però.
E come è vero che la Repubblica Veneta non è mai morta legalmente, ma invasa dal’orda di Napoleone fu depredata, stuprata, fatta a brandelli dai lui e dai nuovi padroni successivi, è anche vero che in seguito ne fu perfino cancellato il nome sostituendolo con quello di Lombardo-Veneto per l’accorpamento dei Ducati di Milano e Mantova, e così poi venimmo pure definiti dapprima austriaci del sud, poi italiani del nord, ora in parte del Nord-Est e altri Croati e pure Albanesi, Greci ecc.
Il fatto legale è che la Repubblica Veneta non è mai morta ma ha cambiato forma di governo e nome,ed il Lombardo-Veneto è lo stesso soggetto giuridico statuale, ed è l’unico del quale possiamo rivendicare la sovranità come nostra. E non il “Veneto” inventato nel dopoguerra, ma il Lombardo-Veneto del 1859, quello prima della invasione degli italiani di quell’anno, e poi nel restante territorio veneto nel 1866 (comprendente il Friuli) che non fu mai annessa legalmente all’Italia. E tutto ciò perché la Repubblica Veneta stessa il 12 maggio del 1797 abrogò il regime aristocratico e il maggior consiglio stesso, checché ne pensi il Doge del Nuovo MC.
A Venezia il 22 ottobre del 2016 dunque c’erano due cose contrarie che si svolgevano: quelli che invocano la Repubblica Veneta, e si inventano un nuovo Doge con un Maggior Consiglio che nessuno può ripristinare legalmente, e quelli che invocano la illegalità della presenza italiana nel Lombardo-Veneto invaso nel 1866, ma pensano per lo più al solo Veneto di oggi che è una invenzione italiana.
Già così mi sembra che la confusione fra i veneti sia grande, che qualcuno o tutti fra le due azioni di Venezia del 22 ottobre si stia sbagliando, e che non si possano mettere insieme queste due anime.
Se a queste due anime aggiungiamo quelli che invocano una Nuova Repubblica Veneta come ha proposto Gianluca Busato con i voti elettronici creati al computer, vediamo ancora più incompatibilità, e anche questi non si possono accomunare con una guerra per la nascita di una Repubblica Veneta come fanno Perruca e Bortotto dei movimenti di liberazione cloni dei cloni, perché tali movimenti hanno bisogno della guerra per poter essere riconosciuti.
E’ chiaro che per far chiarezza e creare una azione coerente dei veneti c’è solo una via: un pensiero deve diventare dominante, preponderante, determinante, e lo deve fare sbugiardando e smascherando le pagliacciate e gli inganni dei truffatori. Infatti è del tutto evidente che purtroppo ci si continuerà a dibattersi in un marasma politicamente impotente ma anche contorniato di truffe se non verrà fatta chiarezza.
E le persone serie dovrebbero mettersi attorno ad un tavolo e fare un processo ai movimenti, un processo ai contenuti, e decretare la illegalità de l’uno e dell’altro.
Il gruppoù SCEGLI voleva essere questo momento di chiarezza, ma è diventato immediatamente, ancor prima di cominciare, il rifugio dei falsari che accusano gli originali senza nemmeno dialogare e discutere, con dei processi ancora peggiori di quelli sovietici notoriamente invalidi.
A ben guardare, tanta confusione è stata chiarita da tempo, nell’Autogoverno del Popolo Veneto tutto è stato spiegato, ma purtroppo i veneti sono schiavi delle sirene come lo era Ulisse. E le sirene, per meglio mentire, mescolano materiale il vero a noi rubato, con le falsità e la truffa, per estorcere denaro. Io vorrei essere come Orfeo, ma temo dovrò restare legato al palo come Ulisse.
Infatti nemmeno l’azione di rivendicazione legale dell’Autogoverno si può accomunare alle finte repubbliche vecchie e nuove, nemmeno a chi riconosce la legalità italiana e non i brogli del 1866.
Eppure la situazione attuale è drammatica: oltre alla depredazione dell’occupante i veneti subiscono pure le truffe dei cloni.
Ad esempio mi ha scritto poco tempo fa una persona che ha perso decine di migliaia di euro per aver creduto a Depieri, il quale, pluridenunciato per truffa, appropriazione indebita ecc, ha pure litigato con un gruppo di Chioggia per centinaia di tessere di “cittadinanza” vendute a 10 euro l’una. So che sono almeno due i gruppetti che si sono separati dal falsario e hanno pensato di clonarlo.
Altre storie simili mi sono state raccontate sul Comitato di Liberazione, e sono disponibile a dare nomi e cognomi.
Per altro la magistratura italiana, lenta di suo, non fa chiarezza e non fa il suo ruolo anche se costoro sono stati denunciati dai loro stessi ex-seguaci. Mantenendo in piedi queste situazioni i truffatori (che lo sanno) se ne avvantaggiano facendo credere di essere degli intoccabili. E per farlo credere giustificano la situazione con i materiali taroccati dell’Autogoverno, con il quale non c’entrano nulla.
Per esempio parlano del “difetto assoluto di giurisdizione” il quale vale esclusivamente per l’Autogoverno del Popolo Veneto, la sentenza lo dimostra.
Ecco, se non si fa chiarezza si lascia spazio a questi fenomeni di truffe, ruberie, o ai Dogi Gnocco, non si fa altro che rafforzare nei veneti l’idea che all’Italia unita non c’è alternativa. Di sicuro non può essere un’alternativa una qualunque di queste truffe.
Vogliamo parlarne o c’è ancora qualcuno da deludere prima di rendersi conto della necessità di un processo pubblico con parità di accusa e difesa?
Post Scriptum: fra i vari cloni ce n’è uno che addirittura si dichiara Autogoverno del Popolo Veneto, ed è quello guidato dallo squilibrato di Daniele Quaglia che nel 2009 ci ha fatto perdere l’occasione di liberazione legale tramite ricorso al Consiglio d’Europa, perché Quaglia ha lasciato decadere il procedimento (non so se apposta) per giocare con la propaganda sulle armi insieme a Bortotto finite in una grande inchiesta a Treviso. E anche se li abbiamo buttati fuori dal 2009, Questure e Giornali tacioino e continuano a confondere i veneti su di loro. Tu che leggi chiediti il perché!
Post Scriptum 2: vorrei sapere dal Governo Serenissimo (e ce ne sono due) se approvano questo Doge
Post Scriptum 3: anche i partiti si stanno spaccando, e si moltiplicano
Post Scriptum 4: fino ad ora l’unica azione che ha prodotto risultati è questa