Con lo strafalcione su Martin Luther King, Luca Zaia disvela lo spregio dei diritti umani
Secondo l’articolo di «La mia libertà finisce dove comincia la tua» sarebbe stata da Luca Zaia attribuita a Martin Luther King . del Corriere della Sera la frase
A me però è sembrata piuttosto una di quelle frasette preconfezionate usate dalle persone che non hanno avuto la fortuna né di frequentare persone umanamente ricche né la fortuna di un po’ di studi umanistici, una frase tipo quelle nei cioccolatini.
Fra me e me, prima di approfondire la fondatezza della citazione, ho pensato che non è comunque corretto pensare a noi esseri umani come a delle specie di sfere separate dove i diritti di ciascuno si toccano con quelli degli altri ma allo stesso tempo separati da un netto confine .
Al contrario, mi pare evidente che i diritti di ciascuno per una parte sono intangibili (per esempio il diritto alla vita, ad un giusto processo ecc), ma altri diritti sono evidentemente intersecati e mescolati con quelli degli altri (ad esempio i diritti ambientali, i diritti alla democrazia, i diritti delle minoranze, il diritto all’impresa) insomma i diritti dell’individuo sono condizionati anche da quelli degli altri in maniera reciproca, anche riguardo alle generazioni future e a quelle passate, cosa che implica il rispetto della verità storica e della cultura tradizionali dei popoli. Insomma i diritti individuali nella società sono evidentemente mescolati e non sono sfere.
Il concetto di Zaia mi sembrava troppo basilare per King ed in effetti King ha detto “La mia libertà finisce dove comincia la vostra.“. E’ già diverso dato che parla del rapporto dei diritti della persone e della società, e bisognerebbe calare la frase di King nel suo contesto, anche storico e culturale, per capirne appieno il senso, se per esempio egli mettesse sullo stesso piano l’individuo e la società.
Ma dato che il senso di King non può essere il senso che ne ha dato Zaia, mi limiterò a discutere quest’ultimo.
Zaia ha calato nel contesto dell’attualità delle vaccinazione e dell’obbligo vaccinale questo concetto dei limiti della libertà individuale come un dogma nobile ed invece è semplicemente figlio suo e per altro contrario alla legge vigente.
Infatti nel campo della medicina i diritti umani fondamentali (almeno nell’Europa geografica) sono riconosciuti (non stabiliti, ma riconosciuti) da una meravigliosa convenzione internazionale che si chiama Convenzione di Oviedo, emanata dal Consiglio d’Europa, ratificata dallo Stato, che di fatto è fonte pari alla Costituzione per i diritti individuali. Anzi, sulla salute la Costituzione Italiana (art.32) fa un generico rinvio ai diritti fondamentali dell’uomo, senza definirli, e quindi sarebbe deboluccia senza la ratifica della Convenzione di Oviedo.
E’ la Convenzione di Oviedo che impone il “Primato dell’essere umano“, concetto per cui “L’interesse e il bene dell’essere umano debbono prevalere sul solo interesse della società o della scienza.” . Parafrasando, l’interesse della società e della scienza non possono prevalere sull’interesse dell’essere umano, oppure “La libertà della società finisce dove inizia la libertà dell’individuo”.
E quali sarebbero queste libertà ? Stiamo parlando, ripetiamolo, dei diritti umani nel campo della medicina, della salute, ma anche riguardanti gli embrioni, la modifica del DNA, il fine vita ecc.
La Convenzione stabilisce che “Un intervento nel campo della salute non può essere effettuato se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato.” Articolo 5, e questa “Regola generale” si attua tramite “.. informazione adeguata sullo scopo e sulla natura dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi.“.
Purtroppo a chi oggi si vaccina viene sottoposto un foglio da firmare dove di fatto si assume tutti i rischi, e il medico non si accerta che la persona abbia capito, anzi, non gli si da nemmeno il tempo di leggerlo. E’ chiaro che non riceve adeguate informazioni per dare il consenso, è un consenso estorto e in quanto tale costituisce reato.
E purtroppo non parliamo delle sole vaccinazioni, il campo della salute va ben oltre, comprende un intervento chirurgico, l’uso di farmaci, ed è salute anche quella mentale e psicologica, è salute anche il benessere di un massaggio o un intervento estetico.
La Convenzione di Oviedo è ratificata con legge n. 145 del 2001, viene comunemente richiamata anche da sentenze dei tribunali italiani e del Consiglio d’Europa (anche contro l’Italia) e viene richiamata perfino nelle ordinanze del Ministero della Salute riguardo gli embrioni, le trasfusioni ecc.
Anche la legge sul fine vita non è altro che una attuazione del principio di non obbligatorietà delle cure, ossia di possibilità di rifiutarle, quindi alla luce della Convenzione di Oviedo era ovvio l’assoluzione degli Englaro (che infatti richiama la Convenzione) e di Cappato.
C’è chi vuole sostenere che essa non si applichi in Italia per un arzigogolato aggiramento della volontà del Parlamento, ma la cosa è semplicemente infondata e casomai costituirebbe reato di eversione qualora effettivamente compiuto . Sono affermazioni pericolose che ho dimostrato infondate nel diritto, e per di più sono in palese contrasto alla stessa che afferma chiaramente che lo Stato “.. prende nel suo diritto interno le misure necessarie per rendere effettive le disposizioni della presente Convenzione.“
Zaia, come chiunque, ha il dovere di rispettare questi diritti umani, anche a parole, non solo perché protetti dagli articoli 2,32 e 10 della Costituzione, ma anche perché le Regioni devono attuare le leggi ratificate dallo Stato.
Invece nelle sue parole nega nella sostanza il diritto umano a dire “no” ad un trattamento nel campo della salute, ed ha dichiarato “Se invochiamo la libertà per qualsiasi cosa, perdiamo il minimo senso del bene comune. Oggi riguarda i vaccini, domani qualunque scelta di sanità pubblica.” .
La frase di Zaia si attaglia al concetto a “sfere” ma non è conforme alla legge perché nega il diritto individuale a non subire forzatamente un trattamento nel campo della salute, vaccini compresi, anche quando la società lo volesse in maggioranza.
Anche l’accusare chi non si vaccina di procurare la morte di altri come ha fatto Draghi, significa negare questi diritti umani, vuol dire essere in violazione della Costituzione, per altro senza alcun fondamento scientifico dato che i vaccinati contagiano come i non vaccinati, o forse perfino di più quando si ammalano per causa del vaccino. Siamo già innondati da focolai nati fra gente tutta vaccinata e tamponata.
Se non ho capito male la lezione della storia, una delle più grandi accuse fatte ai Nazisti è stata quella di aver condotto esperimenti medici su persone e bambini senza il loro consenso, tanto poi da costituire prova dei crimini condannati a Norimberga.
Purtroppo è tempo di aprire gli occhi, stiamo assistendo a vergognose istigazioni a discriminare le persone che non vogliono vaccinarsi, ed è come negare l’esistenza dei diritti umani, non solo di costoro, ma di tutti. Chi nega i diritti umani agli altri, non solo può essere arrestato, ma potrebbe un domani scoprire di essere responsabile ugualmente di immensi danni economici data dalla nullità del consenso informato estorto.
Ci sono prese di posizione che istigano a compiere reato ai danni di chi esercita il diritto a non farsi introdurre nel proprio corpo questa cura sperimentale che per altro risulta inefficace sulla trasmissione della variante Delta. Perfino alcuni giornalisti istigano l’odio contro chi non vuole vaccinarsi, fra di essi, paradossalmente, anche alcuni di origine ebraica come il giornalista Parenzo, che per altro rifiuta ogni similitudine non accorgendosi che ha lo stesso atteggiamento di forzatura della iniezione.
E’ drammatica e insopportabile l’ignoranza manifesta o la violazione premeditata della Convenzione di Oviedo, che è legge, da parte delle Istituzioni Italiane centrali e regionali, e da parte dei giornalisti.
Purtroppo abbiamo più volte sollecitato il rispetto di questa Convezione ancora a partire dalla legge Lorenzin, chiedendo allo Stato il suo rispetto, e chiedendo a Zaia di attuare la mai cancellata legge regionale del Veneto del 2007 che gli impone di non obbligare nessuno ai vaccini.
Zaia dice che deve fare il lavoro che sta facendo. Io dico che non deve più fare quello che sta facendo perché non ne ha diritto, fin dal principio, la legge non gli riconosce legittimità e richiede l’attuazione della Convenzione di Oviedo. Comunque e’ evidente che fa pure male.
“Mala tempora currunt” , è una frese attribuita a Marco Tullio Cicerone, ho studiato poco latino, ma prima di fingere cultura controllo e così evito di dire frasi da ciocco-latino.